1

592 43 3
                                    

[ Venerdì 3 Maggio 2024, 19:58]

Non sempre è facile trovare un rifugio dalla frenesia della vita, soprattutto quand'essa è costantemente messa sotto i riflettori. Quando sei stressato, triste, arrabbiato devi indossare il tuo miglior sorriso ed uscire di casa consapevole che probabilmente dietro l'angolo ci sarà una macchina fotografica pronta a catturare quel momento, in qualsiasi condizione tu sia. Non ti puoi permettere di non essere felice, almeno apparentemente.

Questo rifugio però Manuel l'ha trovato da quando nella sua vita ha fatto ingresso un ragazzo dai capelli corvini e gli occhi miele.

Casa non è mai stato un ambiente particolarmente piacevole per lui, eppure con la giusta compagnia è diventato il suo posto preferito.

Tra le mura risuona Finesse di Bruno Mars, Manuel è intento a cercare nell'armadio qualcosa da mettersi per uscire a cena, nulla di troppo impegnativo o appariscente, quando fa ingresso in camera sua un Simone avvolto nell'accappatoio bianco appena uscito dalla doccia, infatti, dopo che il primo è passato a prendere l'altro, casa Ferro è stata tappa obbligatoria.

«Manu .. che stai facendo?» domanda il corvino vedendo il ragazzo quasi totalmente dentro l'armadio.

«Sto a cercà qualcosa da mette stasera» il riccio si gira e viene tirato per un braccio dal fidanzato che lo coinvolge in un ballo scoordinato, la canzone che sta passando ora, non è propriamente adatta per ballare un valzer, ma è esattamente quello che stanno cercando di fare i due, il tutto contornato da grandissime risate che, da sei mesi a questa parte, sono all'ordine del giorno.

Dalla prima volta che si sono visti, e conosciuti, è passato un anno e mezzo, in cui hanno provato a frequentarsi, tuttavia gli impegni di Manuel e le gare di Simone hanno reso il tutto molto difficile. Da entrambi però c'è sempre stata la voglia di conoscerci, poiché non riuscivano a fare a meno l'uno dell'altro. Anche dopo una giornata estenuante di allenamenti o di eventi e servizi fotografici in giro per la città, trovavano comunque un modo per vedersi o sentirsi; hanno sempre pensato che ne valesse la pena.

Era diventata quasi una necessità. Passavano ore anche semplicemente a parlare, a raccontarsi della giornata, o ad esporre dubbi o frustrazioni che in quel periodo li tormentavano.

Poi ci sono stati i viaggi per le gare di Simone e quelli di lavoro per Manuel. Inevitabilmente si sono allontanati per via degli orari che non combaciavano, non riuscendo neanche a farsi una telefonata di pochi minuti. È stato un periodo intenso perché volendo o no il pensiero di uno volava direttamente all'altro — come una costante — ma non riuscivano a comunicare come avrebbero voluto.

Alla fine, sei mesi fa, una sera a casa di Manuel con un film alla tv, si sono detti ad alta voce esattamente quello che pensavano: non riuscivano a stare lontani e che quello che sentivano tra lo stomaco ed il cuore non era di certo solo semplice affetto, ma qualcosa di più.

«Ci dobbiamo muovere.»

«Aspetta» Simone passa un braccio dietro la schiena di Manuel e stringe più forte la sua mano «Casquet!» esclama facendo effettivamente cascare il fidanzato sul letto provocando due risate che fanno tremare i cuori.

«Me sa che dobbiamo migliorà su questo» Manuel gli stringe i bordi dell'accappatoio per poi tirarlo più verso di sé, lasciandogli prima un bacio sul naso e poi sulle labbra. «Dai Roberto Bolle, muoviti che c'ho fame» spinge leggermente il ragazzo da sopra di lui e poi si alza tornando a cercare nell'armadio qualcosa da indossare.

 «Dai Roberto Bolle, muoviti che c'ho fame» spinge leggermente il ragazzo da sopra di lui e poi si alza tornando a cercare nell'armadio qualcosa da indossare

Oops! Questa immagine non segue le nostre linee guida sui contenuti. Per continuare la pubblicazione, provare a rimuoverlo o caricare un altro.
Freewheel Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora