Milano Centrale

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POV di Niccolò

La valigia è quasi pronta, mancano giusto le ultime cose. Vado in bagno per lavarmi i denti e, una volta finito, non ripongo il mio spazzolino verde accanto a quello rosso della Ludi, ma lo metto come ultima cosa nella valigia. Mi mancherà tutto: cucinare mentre lei aspetta sul divano, tornare da lavoro e trovarla lì ad aspettarmi, vederla sorridere dopo una mia battuta. Vederla sorridere. Vederla. Mi mancherà tutto di lei.

Vado in salone, dove la trovo seduta sul divano, a piangere.

<< No Ludi... ti prego, non fare così >>

<< Nicco, tu non ti preoccupare per me. Troverò un modo di stare bene >> mi dice asciugandosi le lacrime. Si avvicina verso di me e inizia ad accarezzarmi il viso.

<< L'importante è che tu ora faccia la tua esperienza. Mi mancherai? Ovvio. Sono comunque felice per te? Ancora più ovvio. >>

Non posso fare altro che guardarla, baciarla, abbracciarla, gli ultimi attimi prima di una separazione a tempo indefinito. Oh, chi lo sa, magari sono una sega e esco alla prima puntata... O magari sono il migliore, il che è fantastico, ma ciò mi terrebbe lontano da lei a lungo, il che è terribile.

Ci uniamo in un abbraccio interminabile, pare eterno. Sembra essere passata una vita quando ci stacchiamo l'uno dall'altra e ci salutiamo per l'ultima volta con le lacrime agli occhi, entrambi stavolta... ma vedi te se devo piangere. Purtroppo Ludovica non mi può accompagnare alla stazione, quindi chiamo un taxi e mi faccio lasciare davanti all'ingresso della ferrovia di Ravenna. Sono pronto... sono pronto?


POV di Eleonora

Ok, credo di aver preso tutto... NO LO SPAZZOLINO! Corro subito in bagno, ovviamente sono in ritardo; prendo velocemente il mio spazzolino rosso e lo infilo a caso nella valigia. Oh no, la valigia non si chiude. Forse ho messo tutto troppo a caso, avrei dovuto piegarli bene i vestiti... vabbè ormai non c'è tempo. Uso tutte le mie forze per cercare di chiudere la zip che, dopo 20 minuti buoni di sforzo, decide di assecondarmi. Mentre finisco di sistemare tutto mi arriva un messaggio.

Giulio
Oh bella Ele! Sto qua da 20 minuti. Pronta per il grande giorno?

Per nulla, Giu. Sono in ritardo.
5 minuti e scendo, giuro.

Sì certo, come se non ti conoscessi... Ricorda solo che fra 40 minuti hai il treno.

È Giulio, un collega, un amico e anche il mio passaggio per la stazione. Do un'occhiata in giro per la casa, spero di non aver dimenticato nulla. Mi spettino i capelli ed esco. Mi mancherà casa mia, la mia Firenze...

Arrivo a Campo di Marte giusto in tempo per prendere il treno, che parte non appena mi siedo al mio posto. Onestamente non avrei pensato di farcela, è stato tutto merito di Giulio, che è un guidatore provetto. Metto le mie cuffie, apro Spotify dal cellulare e scelgo una playlist a caso.

My Love Mine All Mine - Mitski in riproduzione

Ora non posso fare altro che dormire fino a Milano.


POV di Niccolò

Madonna, ci ha messo una vita questo treno. Per poco diventavo vecchio come gli uomini che curo! Presa la valigia, scendo dal treno. La troupe del programma ha creato un punto di ritrovo, in modo da incontrarci tutti insieme prima di raggiungere il residence in cui alloggeremo durante le riprese. La stazione è strapiena, faccio fatica a farmi spazio tra la folla. L'alto soffitto della stazione di Milano Centrale mi permette di vedere gli ultimi raggi del sole estivo che sta tramontando mentre mi dirigo verso l'uscita principale. L'indirizzo dato dalla produzione non è esattamente di fronte alla stazione, per evitare di avere troppi occhi puntati su di noi. Noi concorrenti sappiamo solamente che ad aspettarci troveremo un uomo con un cartello arancione, in via Gustavo Fare di fronte alla Torre Galfa, poco lontano dalla stazione. Mentre passeggio per le strade di Milano mi godo la brezza di mare... brezza di mare? No, quella solo a Milano Marittima. Vabbè scherzi a parte, vedo in lontananza un cartello arancione. Spicca, ma ai passanti non potrebbe mai venire in mente che è il punto di ritrovo dei futuri concorrenti di Masterchef 13. Vedo già qualcuno radunato, un paio di ragazzi e tante donne. Quando raggiungo il gruppo, l'uomo ad aspettarci mi stringe la mano e chiede il mio nome.

Riso e cozze // Ele e NiccoDove le storie prendono vita. Scoprilo ora