TOGETHER AGAIN

-ONE

You could've asked me why I broke your heart.

You could've told me that you feel apart.

But you walked past like I wasn't here.

And just pretended like you didn't here.

Le note di ''Save your tears'' di The Weeknd riecheggiano nelle mie auricolari ,mentre osservo il paesaggio passarmi accanto rapido. Sono in viaggio da più di quindici minuti per il mio primo giorno di college. Mi sono trasferita qui a Boston da luglio, quando alla fine del liceo ho ricevuto una borsa di studio per proseguire il mio percorso di studi alla Brown, una delle università più prestigiose di tutti i tempi. I miei genitori sono rimasti a Sydney, il mio paese natale, e separarmi da loro è stato molto complicato, ma ci sentiamo comunque tutti i giorni via videochiamata. Ma a seguirmi in questa nuova esperienza sono i miei migliori amici Krystal, Juliet e Lucas, e quel rompiscatole di mio fratello Eliah che arriverà nel pomeriggio. è più grande di me solo di un anno, ma si sente letteralmente il dio dell'universo e crede di potermi comandare a bacchetta. A riscuotere la mia mente dai pensieri è la voce dell'altoparlante del treno che annuncia l'arrivo alla mia fermata, quindi prendo le mie cose e mi preparo per scendere. Appena esco dalla stazione, il vento ancora caldo di inizio settembre mi scompiglia i capelli. Cammino senza una meta , non sapendo precisamente dove andare. improvvisamente il mio cellulare vibra, e ricevo un messaggio dal gruppo Whatsapp denominato ''i moschettieri quelli belli''

J:Clay dove seii!!! Il dirigente sta per iniziare il suo discorso.

L:Sicuramente si sarà persa per i corridoi.

K: Oppure sta ancora dormendo.

C: La smettete! Sto arrivando.

Rispondo in fretta ai messaggi e mi sparo una corsa cercando di non essere investita.

e poi...

Mentre sto correndo sbatto contro un ragazzo, che portava in mano un caffè di Starbucks, che si rovesciò tutto, fino all'ultima goccia, sulla sua polo.

<<Oddio, scusa, scusami tanto, ti prendo dei fazzolettini>>

Dico in preda al panico.

<<E che è il mio primo giorni di college, sono in ritardo, sono mortificata.>>

rispondo trovando il pacchetto di fazzoletti nella mia borsetta e tamponandogliene uno sul petto, li dove c'è la macchia.

<<Stai tranquilla, non è nulla>>

A quelle parole mi sorride amichevole, e solo in quel momento esamino il suo volto. Ha dei capelli biondo cenere, gli occhi come due smeraldi e indossa un jeans nero e una polo beige.

<<Anche per me è il primo giorno.>>

<<Maledizione e ora per causa mia dovrai andare con la maglia macchiata>>

Dico con occhi colmi di dispiacere.

<<Non preoccuparti per questa... ne ho una di ricambio>>

a quelle parole tiro un sospiro di sollievo.

<<va bene ora devo proprio salutarti, sono davvero in ritardo>>

rispondo di fretta,

<<scusa ancora>>

grido in lontananza.

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