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<<Allora di che dovevi parlarmi>> disse Simo a Dadda.
<<Simo devo dirti una cosa ma non so da dove iniziare>> rispose
<<Daniel, prenditi il tuo tempo>> disse simo guardando Dadda, pensó quanto i suoi capelli fossero morbidi, notó come i suoi occhi fossero di un nero penetrante.
<<E che ho ancora tanto dolore in corpo, non riesco a non pensare ad Elena, mi ha lasciato in un modo di merda, e io non riesco a togliermela dalla testa, ho 34 anni cazzo ma non riesco non riesco a non portare dolore nel cuore>> disse dadda tutto ad un fiato, le sue parole portarono alla realtà Awed che lo guardó dispiaciuto, abbracciandolo disse "Dadda, anche se hai 34 anni non significa che non puoi provare dolore ed emozioni per la tua ex ragazza, ci sei stato comunque 4 anni insieme, capisci?>> Dadda era abituato agli abbracci di simone, e visto che era più basso ma più grande quell'abbraccio lo faceva sentire strano, ma comunque si lasció andare tra le sue braccia singhiozzando.
<<oh dadda..>> simone non poteva sopportare sentire dadda in quello stato, così lo strinse ancora di più a lui accarezzandolo sulla schiena <<va tutto bene, non sei solo, ci sono io con te, è stata una bella serata, ci siamo divertiti, lei non ti meritava, non lasciarti vincolare da lei, fa male ma ci passerai sopra, capito?>> Simone mosse Dadda in modo che lo guardasse negli occhi, Dadda lo guardó e annuì dicendo <<scusami se mi vedi in questo stato, non sono mai stato così>> <<Lo so, ascolta, adesso metto in riproduzione la nostra playlist che abbiamo fatto per la macchina e ci addormentiamo, va bene? e se ti va, magari, sta notte dormiamo nello stesso letto, tanto è grande, giusto perchè ormai so sdriato qua e non ho voglia di alzarmi>> disse Simone  facendo una risata nervosa. Dadda annuì dicendo <<a me va bene, non ho problemi, d'altronde siamo migliori amici>> Simone sorrise e mise la playlist in riproduzione, per poi sdraiarsi sul letto guardando Dadda che si era già addormentato in un secondo <<Deve essere davvero stanco>> pensó Simone guardandolo, così si sdraió e si mise a dormire anche lui.

Il mattino dopo si sveglió non trovando Dadda nel letto si allarmó, lo cercó per la stanza ma niente da fare, la sua preoccupazione si fece alla stelle, così chiamó Riccardo che rispose subito <<RICCARDO DANIEL È LA CON TE?!>> Riccardo non si aspettó Simo così preoccupato e rispose <<no, non è la con te?>> <<non dirmi che Dadda ha preso e se ne è andato chissà dove per Palermo, non conosce nemmeno un fottutissimo angolo>> rispose simone agitato,
<<ok calmati, vieni da me che lo cerchiamo va bene?>> disse Riccardo; Simone si vestì velocemente staccando la chiamata e corse da Riccardo. <<Riccà dove cazzo è finito, non era in camera, non era con me, dove cazzo è, RICCARDO DOVE CAZZO È FINITO DADDA, PORCA PUTANA>> urló Simone in preda al panico <<Simone calmati, ora lo cerchiamo ok? hai provato a chiamarlo?>> <<NON HO PROVATO PERCHÈ IL SUO FOTTUTISSIMO TELEFONO ERA QUA, E-E NON SO COSA FARE>> Simone era spaventato a morte non poteva perdere Dadda non poteva nemmeno immaginarselo.
<<Simone ascoltami>>Riccardo si mise davanti a lui, alzò la testa e disse <<ha 34 anni, sa cosa fa, non metterebbe mai la sua vita in pericolo, di questo ne sono sicuro>> disse per poi abbracciare simone <<chiama, qualcuno, so che avevi conoscenza qua a Palermo, non so quanto aiuteranno essendo che è un 34 enne, ma chiama perfavore, sta sera abbiamo anche uno spettacolo, doveva essere la sua preferita, me lo disse ieri sera, mentre ci stavamo lavando, era felice e contento, da chi, dove, cazzo è andato>> Disse Simone in preda alle lacrime <<Pronto ****, per caso... >>Disse Riccardo parlando al telefono.
Dopo 40 minuti riccardo finí le chiamate, simone era sul letto che guardava il soffitto, il suo respiro era pesante, e non riusciva a calmarsi, quando Riccardo finì la chiamata disse <<qualcuno ha detto qualcosa?>> <<uno ha detto che visto Dadda poco fa, e che sarebbe corso nella direzione in cui l'ha visto andare, ma non sa dov'è, e se, se ne è già andato da quella direzione, ma lo cercherà..>> Disse riccardo <<mh..>> awed non riuscì a dire altro <<Simone, respira, tornerà>> disse riccardo <<lo spero riccardo, lo spero>>.

Passarono 7 santissime ore in cui Simone piangeva e riccardo non sapeva cosa fare, quando il telefono di Dadda squilló, Simone si alzó dal letto correndo notando sullo schermo "numero sconosciuto" <<Pronto?>> disse rispondendo <<Simone, sto tornando>> quelle furono le uniche parole che sentì dire dal telefono, Riccardo era affianco a lui e sentì anche lui quella frase, prima di notare Simone riscoppiare piangere, ma questa volta dalla felicità, la voce era di Daniel.

ℋ𝑜 𝒷𝒾𝓈𝑜𝑔𝓃𝑜 𝒹𝒾 𝓉𝑒//𝒻𝒶𝓃𝒻𝒾𝒸//𝒶𝓌𝑒𝒹 𝓍 𝒹𝒶𝒹𝒹𝒶Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora