L'invito

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Non avrei fatto nessuna eccezione, avrei cambiato opinione sulle persone solo se avessi trovato un uomo con una moltitudine di qualità fisiche e caratteriali: doveva essere alto, di bell'aspetto con i capelli corti, denti bianchi e perfetti, labbra carnose, con un sottile strato di barba, grandi mani e dotato di una muscolatura degna di una divinità greca. Sulla personalità la faccenda si complicava ulteriormente perché la sua avrebbe dovuto essere sensibile ma rude, determinato, protettivo, riflessivo ma d'azione, affascinante, raffinato, intelligente, appassionato, passionale, misterioso, intuitivo, concreto, fedele e un grande lavoratore che non avesse il timore di rimboccarsi le maniche per realizzare i suoi progetti. Sapevo quando stilai l'elenco l'impossibilità di trovare tutte quelle peculiarità in una sola persona, ma era proprio questo il mio intento: tenere costantemente presente il passato: non potevo permettermi il lusso di amare qualcuno, non io.

Ripresi la solita routine senza dar maggiormente peso a quello strano uomo: corsa nel parco, un saluto veloce a Geneviève e dritta verso casa per preparami. In ufficio la mattinata trascorse tranquilla fra una riunione e l'altra, nel pomeriggio invece mi fece visita Logan, uno dei finanziatori dell'associazione presso cui ero impiegata da oltre cinque anni:

- Non ho mai visto una segretaria più dedita al lavoro di te e sono sicuro che tu abbia bisogno di una pausa. -

- Tu si che sai come parlare ad una ragazza per ottenere quello che vuoi. -

- Se fosse così ti avrei persuasa mesi fa a cenare con me non credi? -

- Ti ho fatto un favore rifiutando, sono terribilmente noiosa. -

- La prossima volta non potrai respingermi.. -

- Vedremo.. -

Conclusi così il nostro solito scambio di battute, riusciva a farmi sorridere anche dopo una lunga giornata in ufficio. Lo apprezzavo per questo e in realtà eravamo usciti diverse volte sempre in compagnia di Daniel sul quale aveva fatto subito colpo non solo perché era affascinate, ma soprattutto per il suo modo di porsi: lo definiva "playboy-gentiluomo. Tuttavia disdegnavo l'idea di frequentarlo da sola, perché sapevo che non ci sarebbe potuto essere nulla fra noi se non un po' di svago e niente di più, proprio come in passato non gli avrei permesso di entrare nella mia vita, ne a lui ne a nessun altro.

Stavo aspettando d'incontrarmi con il traditore quando il soggetto delle mie riflessioni chiamò:

- Possiamo vederci stasera? Ho una proposta che non potrai rifiutare.. -

- Sto per uscire, ti puoi unire a noi se vuoi - proposi.

- Dove? -

- All'angolo fra il parco e la piazza, a dopo - ragguagliai velocemente il mio amico informandolo che saremmo stati in tre:

- Non capisco cosa aspetti, quel ragazzo non rimarrà solo a lungo quelli carini come lui vengono accalappiati in fretta. -

- Parliamo di una persona non di un vitello! - ridevamo ancora quando fummo raggiunti dall'ospite in questione che terminati i saluti liberò la "proposta tentatrice":

- Un mio amico ha una tenuta poco lontano dalla città, credimi non puoi perderti un panorama come quello e prevedendo un tuo rifiuto ti avviso che non saremo soli: sarà una serata informale e tranquilla. - Mentre mi esponeva la sua imperdibile serata cercavo un pretesto per temporeggiare, ma il meglio che riuscì a farfugliare fu: "Beh io non so se posso.."

- Ti prego Arya dimmi di si, prendilo come un favore personale, ho già organizzato tutto e se non vieni farò una pessima figura con gli altri. -

- Certo che accetta! Non è vero? - esordì Daniel.

E se lui... e se Lei...Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora