finale

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I giorni passano e per quanto io mi stia veramente divertendo insieme a lui, ho fame, e so che ne ha anche lui, vedo come dimagrisce rapidamente, e la cosa mi fa ritristire, non ho mai provato una sconcertezza del genere e fa male, ho paura. E di cosa? Perché questo umano è così importante per me? Perché da quando è arrivato mi preoccupo più per lui? Sono sempre stato da solo, ed ero felice, ma ora che lui è con me..
Forse è lui il problema, se non ci fosse più tornerei alla mia tranquillità.
Non ci vedo più dalla fame e dalla rabbia che sale in me.
Con una mano lo afferro e lo trascino vicino a una parete prima di strappare ogni tendine del suo braccio con i miei stessi denti.
Si morde il labro per non urlare anche se le lacrime sono irrefrenabili. Le sue mani si posano sulle mie guance, come la prima volta, i suoi occhi incastrati con i miei sopra le sue labbra che si curvano in un sorriso forzato:
"Scusa, lo so che hai fame"
Il suo ultimo respiro che mi sfiora delicatamente facendomi rendere conto delle mie azioni. Questa non è sopravvivenza, non è una morte degna, ma omicidio: un puro e vuoto gesto di potere, perché lui non è morto per me, lui è morto per colpa mia.
Le mie braccia tremanti lo prendono tra loro e porto il suo corpo inanimato fino al accampamento. Come aveva fatto lui scavo una fossa per poi posarlo dentro, e rimboccargli come una coperta, la terra fin sopra la testa.

Tutto tornò come prima, ma la mia tranquillità non torno mai, dopo giorni, mesi, anni. Tutto era uguale tranne per il dosso creato dal suo cadavere da cui sbocciarono tre fiorellini verdi, verdi come smeraldi.




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⏰ Ultimo aggiornamento: Mar 09, 2024 ⏰

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