Capitolo 1 "tutti vanno alla festa dei Walton "

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"Ci vai alla festa dei Walton stasera?" Questo è ciò che mi disse Carlotta sedendosi accanto a me e sistemando i suoi capelli corvini.

"Non penso, domani ho la partita di pallavolo, non posso permettermi di ritirarmi tardi." La verità è che non avevo la minima intenzione di passare il mio venerdì sera in quel modo. Non odio le feste, anzi andare mi diverte abbastanza, se solo quella festa non fosse organizzata dai gemelli Walton.

"Ma per favore, lo dici solo perché non sopporti Jaden e Javon, tranquilla, ci saranno talmente tante persone che non li incrocerai nemmeno, manco sono sicura che verranno," disse l'ultima frase trattenendo una risata e iniziando a mangiare il suo pranzo.

"Sì certo, scappano da casa loro per far in modo che io vada alla festa." Ridemmo entrambe e poi presi parola di nuovo io. "Comunque non so, chiedo a mio padre e ti faccio sapere." Lei mi rispose con un semplice ok e io iniziai a guardare ciò che avrei dovuto mangiare. Cavolo, quel purè di patate non sembrava molto commestibile. Lo presi col cucchiaio e chiesi alla mia amica: "Ma secondo te se lo mangio muoio?"

"Cazzo, provaci, magari questa è la volta buona che ti togli dalle palle." Io la guardai male e lei si mise a ridere, e poi finalmente arrivò il mio salvatore , mio cugino Alberto, alto un metro e ottanta circa, capelli ricci, occhi color nocciola e un sorriso perfetto. È palesemente stra innamorato di Carlotta ma lei è davvero troppo stupida per capirlo.

"Di che si parla?" ci chiese lui dopo essersi accomodato nella sedia davanti a Carlotta. "Festa dei Walton, ci stai?" Appena sente pronunciare queste parole gli occhi di Alberto si illuminano. "Certo che ci sto, non rifiuto mai una festa, lo dico pure a Filo che avvisa gli altri. Tu, Alice, invece vieni?" Si gira verso di me in cerca di una risposta, ma Carlotta mi precede. "Sì, viene, non dire altro, casomai cambia idea, muto zitto, non parlare." Io sorrisi e mimai un pistola alla tempia che mi sparava per dimostrare la mia gioia.

Continuammo a mangiare fino al suono della campanella che ci avvisava che saremmo dovuti tornare alle nostre noiose lezioni. Nella mia scuola 2 giorni fa il rientro e dovevamo uscire alle tre del pomeriggio e i restanti 3 si usciva all'una, ma almeno il sabato non avevamo lezioni. Uscii dalla mensa, salutai Carlotta e imboccai il corridoio in insieme a Alberto dato che aveva la mia stessa lezione, Fisica, che gioia. In realtà a scuola avevo una media eccellente, ma non perché fossi una di quelle fissate con lo studio, semplicemente ottenere risultati ottimi e elogi mi faceva sentire soddisfatta, un po' come nello sport. Non avevo talento ma con tanto impegno avevo raggiunto risultati ottimi. Ma come si dice, l'ossessione supera il talento. A risvegliarmi dai miei pensieri fu una gomitata di mio cugino che mi disse: "Ore 12." Io lo guardai confusa e poi guardai il telefono: erano le 13:07. "No, sinistra, guarda a sinistra." Mi girai verso sinistra e oltre a un sacco di gente affrettarsi per raggiungere la propria classe, con il corpo appoggiato al muro vidi Javon Walton intento a rimorchiare due biondine. In realtà ero bionda anche io, ma il mio era naturale, non ossigenato come il loro. "Uhh, guarda un po', ha già trovato le sue due nuove prede," dissi a mio cugino. "Sì, due nuove pescioline hanno abboccato all'amo." Ridemmo e continuammo il nostro tragitto. A dirla tutta, Javon tra i due è il più accettabile sotto un punto di vista caratteriale, anche perché di aspetto fisico sono praticamente uguali. L'unica cosa che cambia sono i capelli e lo sguardo. Jaden è come se avesse il fuoco negli occhi, ma si sa che col fuoco ci si brucia.

Arrivammo finalmente in classe, ci sedemmo al secondo banco e seguimmo la lezione.

Finalmente finì Fisica. Furono i 60 minuti più lunghi e noiosi della giornata. Uscii dalla classe e mi affrettai a raggiungere l'aula di letteratura. Sfortunatamente con me non c'erano Carlotta e Alberto ma almeno nel tragitto per andare in classe trovai Olivia. Olivia è una ragazza molto semplice. È stata fidanzata per un anno con Javon, sinceramente non so cosa ci trovava lui. Esce con le "popolari" della scuola. Non siamo molto amiche ma è l'unica ragazza che conosco che fa letteratura avanzata insieme a me e penso sia la stessa cosa per lei. Mi salutò e ci sedemmo insieme, nell'attesa che il prof arrivi mi chiese: "Vai alla festa oggi?" Ma perché sono tutti fissati con questa? "Sì sì sto andando, tu invece vai?" Le sorrido falsamente. "Certo che vado, è la prima festa dell'anno scolastico che fanno, viene tutta la scuola praticamente," mi dice questa frase in una maniera molto euforica, io non sapevo come risponderle, per fortuna a salvarmi da quella situazione fu il prof che entrò in aula.

Te amo Te quiero tequila -Jaden Walton Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora