La vita è proprio strana, passi la maggior parte del tempo ad evitare quelle regole che ti hanno intrappolato, e quando credi di aver finalmente raggiunto qualcosa, scopri solo che stai portando l'ennesima catena, e che la libertà è ancora lontana.
Anthony pensava a questo mentre iniziava ad intravedere, dal finestrino dell'auto le porte del luogo dove sarebbe stato costretto a vivere per almeno due anni interi: l'Hazbin Hotel. Fece per girarsi verso il sedile dell'autista, dove sedeva suo padre, ma ci ripensò: era meglio guardare fuori dal finestrino che vedere la faccia di suo padre. L'uomo che guidava era corpulento, con uno sguardo arcigno e un fisico forte e imponente. Anthony si era sempre sentito così minuto rispetto a suo padre, tutti gli avevano fatto notare il fatto di essere più esile, mingherlino, femminile, da frocio. Così gli diceva sempre suo fratello.
Cercò di non pensare ai vecchi malumori, e tornò a concentrarsi sulla vista dell'Hazbin Hotel. Quando suo padre gli aveva dato la notizia, non molto negoziabile che lui sarebbe andato in comunità, Anthony non aveva reagito bene, aveva provato a dire che lui era maggiorenne, che non aveva problemi di droga, e che non era costretto a fare nulla. Ma dopo quella bravata che Valentino lo aveva convinto a fare, non aveva molta scelta. "O vai in comunità, o in prigione, a questo porta dare il culo per soldi", gli aveva detto lapidario e disgustato suo padre.
Anthony deglutì nerbosamente al pensiero, il tribunale aveva detto che aveva "diritto" a stare in una comunità terapeutica per risolvere i suoi "problemi con le sostanze". Sempre meglio che tornare a casa, si era detto. Sentì una carezza sulla spalla da parte di Molly, che era seduta nel sedile posteriore, non aveva detto una parola per tutto il viaggio, nonchè loro due avessero bisogno delle parole. Sua sorella era proprio un fiore sbocciato non si sa come in quella merda. Anthony le accarezzò la mano a sua volta e si voltò verso di lei, aveva un sorriso triste. Forse quella era la cosa peggiore, vederla così triste era devastante.
In quel momento, arrivatono al parcheggio. Quando uscirono dalla macchina, l'Hazbin Hotel era proprio di fronte a loro, era un monumento davvero imponente, aveva le pareti di un colore rosso fiammante e aveva almeno tre piani, circondato da un grande giardino. Anthony pensò che sembrasse davvero una specie di hotel e non una prigione per rifiuti della società.
Dal portone uscì immediatamente una ragazza sorridente, dai capelli biondi legati dietro la schiena. Avrà sì e no trent'anni, in più aveva qualcosa di regale nel modo di muoversi e camminare notò, oh, un'altra principessina del cazzo fu il suo primo pensiero. La ragazza salutò tutti educatamente con un sorriso che sembrava sincero, si presentò come Charlie Morningstar, ed il padre ricambiò le presentazioni, senza sorridere di rimando. "Sì, il mio nome sa, è un nome particolare, mi rendo conto, ma giuro che sono normale," fece una leggera risata, sembrava nervosa, "sono l'assistente sociale che dirige la struttura, volete vedere l'interno dell'Hazbin Hotel?". Il tono era professionale, ma non freddo, si rivolgeva a tutti e tre, Molly pareva curiosa, ma suo padre decisamente no: "Non mi interessano le vostre cazzate hippie, ridatemi mio figlio sano o non ridatemelo, andiamo Molly".
Molly fece per adirarsi, ma incrociò lo sguardo di Anthony che le diceva di lasciar perdere. Lei si avvicinò al fratello e gli avvolse le braccia al collo e gli sussurrò all'orecchio "Mi mancherai così tanto, ma ti scriverò tutti i giorni!", gli stampò poi un bacio sulla guancia, appena in tempo perchè il padre si infastidisse: "Dai, andiamo Molly, e tu -indicò Anthony con il dito- non fare altre cazzate, hai capito?!", voleva infuriarsi, e gridare, ma disse solo "Sì, papà".
Senza dare il tempo alla ragazza di intervenire, il padre si sbrigò a porgergli sgraziatamente in mano la sua valigia, salire in macchina, e mettere in moto. Molly, gli diede un altro bacio e poi si sbrigò a raggiungere il padre.
Anthony si guardò i piedi, era sfinito. Sentì una carezza sulla spalla "Benvenuto all'Hazbin Hotel Anthony, so che non è facile, ma penso che un po' di riposo possa aiutare, ti faccio vedere la tua camera?", "Ok" disse atono. "Bene, così a cena ti presenterò tutti gli altri", non sapeva se fosse stato per sua sorella o per il sorriso della principessina, ma si sentiva rianimato, non si sarebbe fatto scoraggiare da quella merda. Anthony poteva stare da schifo, ma Angel Dust era appena arrivato in città, e se ne sarebbero accorti tutti, così dissea Charlie:"Mmh, li posso vedere anche adesso se sono carini, sai? Sono stanco, ma non così stanco!", Charlie rimase visibilmente sbigottita, ma sorrise, "Credo sia comunque il caso di riposare un po', ma vedrai che ti piaceranno tutti!" Disse con entusiasmo, "Lo spero tanto", finì lui ammiccando. Così, si avviarono verso quello strano Hazbin Hotel.
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Is Hell Forever?
FanfictionAnthony è un ragazzo che viene costretto dalle circostanze ad andare in questo strano Hazbin Hotel, una comunità per persone con problemi di dipendenza. Ha una vita incasinata, un ex fidanzato violento e un padre omofobo. Nell'Hazbin Hotel incontre...