Capitolo 1: Il bagno

118 4 4
                                    

Entrarono nella struttura, gli interni erano estremamente grandi, la prima stanza che Anthony vide fu una sala da pranzo: c'era un unico grande tavolo e alcuni divani e poltrone sparsi per la stanza, con un grande camino al centro e un enorme lampadario sulla volta, aveva un aspetto antico e quasi sacrale. Anthony seguì Charlie, che era tutta intenta a descrivergli la stanza:"Vedi, abbiamo pensato che un unico tavolo dove mangiare tutti insieme sarebbe stata la scelta migliore, no?", "Più siamo, più si fa divertente" ammiccò Anthony, Charlie rise, anche se un po' imbarazzata.

Salirono le scale in fondo alla sala da pranzo:"Le camere da letto sono ai piani superiori" spiegò lei, Anthony mentre la ascoltava si guardava intorno, la casa era un fottuto castello!
"Com'è possibile che un posto del genere sia diventato una comunità?" Sì fece sfuggire, spinto dalla curiosità. Charlie gli rivolse un sorriso mentre salivano le scale fianco a fianco:"Beh, questa era casa mia, di mio padre veramente, questa era la casa di famiglia da secoli, siamo ehm nobili, insomma lui ha il titolo di duca, ma era veramente triste vivere qui in due sai! Così quando mi sono laureata gli ho proposto di usarlo per qualcosa di più utile alla società e lui ha accettato".
Anthony rimase sbigottito, stava parlando con una specie di principessa! Aveva in effetti notato un modo di fare che ora riusciva a definire come aristocratico in lei, ma non credeva fino a quel punto, quindi che bisogno aveva di lavorare? Rimase con ancora più domande rispetto a prima.

In cima alle scale si aprì davanti ai loro occhi un lungo corridoio pieno di porte numerate, Anthony venne accompagnato alla stanza n.3, Charlie aprì la porta e gli fece cenno di entrare. La stanza aveva al centro un letto a baldacchino, le pareti tinte di un rosa quasi accecante circondavano il piumone del letto, che era bianco con dei disegni di cuori fuxia. Anthony la amava già:"Ma è fantastica!", Charlie sorrise entusiasta: "Sapevo ti sarebbe piaciuta! Ho scelto io il piumone! Era la mia vecchia camera, e in genere i nostri ospiti non amano, ehm, il rosa, dunque è tutta tua.", la finestra vicino al letto era gigantesca, proprio come le finestre dei vecchi palazzi, e le tende erano enormi, color panna, sembrava davvero di stare al cazzo di Backingam Palace! Ma la domanda che si fece Anthony era come faceva Charlie a conoscere i suoi gusti, conosceva Angel Dust? O aveva fatto delle indagini?
Charlie si avvicinò e con gentilezza gli disse:"Poggia pure la valigia qui, dovrai condividere il bagno con il tuo vicino, non ne abbiamo uno per ciascuno qui, ma uno ogni due o tre ospiti."
Anthony notò che la porta della sua camera non aveva la chiave nella serratura, giusto pensò, non era ammessa la privacy in posti del genere. Charlie questa volta sembrò intercettare i suoi pensieri "Sì, all'Hazbin non ci sono chiavi, ma Anthony, io e tutti gli altri busseremo sempre prima di entrare, è però importante che in caso di urgenza poter entrare immediatamente nella stanza, per aiutarvi, e per la vostra stessa sicurezza, capisci che intendo?", Se mi spacco di coca, devi poter entrare subito per fermarmi. "Chiaro" si limitò a dire in tono piatto.

Uscirono dalla stanza, ed Anthony notò che la porta vicino alla sua non aveva il numero:"Oh, è questo il bagno?" Disse a Charlie, mentre apriva la porta, "Aspetta, si bussa sempre!" Non fece in tempo a dire lei, Anthony non capì finché la porta non fu spalancata. Lì per lì niente di strano, il bagno aveva anch'esso un aspetto antico e regale, era spazioso e aveva una vasca da bagno enorme dalla quale però era appena uscito un ragazzo nudo, o meglio con un asciugamano che copriva solo le sue grazie, e lo stava trucidando con lo sguardo "Chiudi quella cazzo di porta!" urlò inferocito, aveva una voce estremamente bassa, baritonale. Anthony rimase attonito per un secondo, ne aveva visti molti di ragazzi nudi: principalmente quelli con cui lavorava lui avevano un corpo depilato, tanti muscoli e un uccello molto grosso. Non poteva lamentarsi insomma, oddio a parte per il fatto che molti fossero idioti. Ma questo ragazzo era evidentemente meno curato della maggior parte dei suoi colleghi, era più bassino di lui notò, probabilmente Anthony gli vinceva almeno dieci centimetri in altezza. Aveva poi un fisico asciutto, e la peluria del corpo era evidente dalla poca distanza, ma aveva anche spalle larghe ed il corpo di qualcuno che non ha i muscoli perchè va in palestra, ma probabilmente per necessità, magari aveva fatto lavori pesanti? Anthony non ci pensò molto:"Ma ciao! Ti prego -si rivolse a Charlie continuando a guardare quel ben di Dio davanti a lui- dimmi che è il mio regalo di benvenuto!", si avvicinò al ragazzo che aveva lo sguardo sempre più sbalordito ed inferocito, notò gli occhi: erano di un verde chiaro che sembrava quasi giallo, un sguardo felino, pensò Anthony, mmh miao micetto, allora si rivolse a lui:"Ehi, sono Angel Dust, sicuramente mi hai già visto da qualche parte, tu invece come ti chiami?" Ammiccò, ma il ragazzo non pareva stupito da lui, non lo degnò quasi di uno sgardo, e non succedeva spesso, invece si rivolse direttamente alla bionda:"Cazzo Charlie, non gli hai spiegato la cosa delle chiavi?!!" "Lo stavo giusto facendo" disse lei allarmata, "Vedi anche le porte dei bagni non hanno chiavi, perciò è fondamentale bussare per rispettare la privacy e non far sentire nessuno a disagio","Oh tesoro, io sono tutt'altro che a disagio!" Disse Anthony continuando a studiare il corpo del ragazzo davanti a lui. "Ma magari lui sì", disse Charlie con un po' più decisione. "Non sono a disagio, sono incazzato, ma che problemi hai, amico? Ma chi cazzo ti consoce?!" Alzò il tono di voce, sempre più iroso. Charlie in quel momento li interruppe:"Bene, avrei preferito presentarti Husk con gli altri e vestito un po' di più, ma visto che ci siamo, eccoci qui, lui sarà il tuo vicino di camera, Anthony, o preferisci Angel?" "Preferisco Angel, grazie" "Ora ricordo chi cazzo sei!! Tu sei Angel Dust, la porno star! Ma non è mica il suo vero nome Charlie, credo sia tipo un nome d'arte, finto", Anthony vide Charlie sforzarsi di non alzare gli occhi al cielo:"Non siamo all'ufficio anagrafe Husk, -poi guardò Anthony- se preferisci essere chiamato così rispettiamo la tua volontà. Angel". Sentì un'ondata di affetto per Charlie in quel momento, lui... preferiva essere chiamato Angel, preferiva essere Angel Dust. Notò poi che Husk lo stava finalmemte guardando, "Va bene Angel, principessa Diana o come diavolo vuoi essere chiamato, ti levi dal cazzo? Devo vestirmi" e detto questo lo spinse appena fuori dalla porta, poi avvicinò il viso al suo, e con sguardo truce e voce ancora più bassa e minacciosa disse:"Se ti azzardi a farmi un'altra imboscata, non riuscirai più a camminare sulle tue gambe cazzo!", il sorriso di Anthony si allargò:"Ma tesoro se lo dici così, potrei prenderlo come un invito", ma si ritrovò la porta chiusa in faccia sedutastante, sentendo poi da dentro la stanza da bagno un'imprecazione simile a "Porca troia!".

Una volta che si ritrovarono soli lui e Charlie nel corridoio lei prese parola:"Oh, Husk lui è... sono sicura che andrete d'accordo, è solo una persona introversa sai, cerca di rispettare la sua privacy e andrà benone tra voi, non è un attaccabrighe, mi raccomando è importante rispettare gli spazi personali, ora ti devo lasciare, ci vediamo a cena alle 20.00", gli mise poi una mano sulla spalla, come una leggera carezza, "Benvenuto all'Hazbin Hotel, Angel" dopo di che lo lasciò, e si diresse verso i piani superiori.

Anthony entrò nella sua stanza e chiuse la porta dietro di sè, Dio! Si sdraiò sul letto, cercò di rilassarsi, non avrebbe mai pensato di finire nel castello della Bella e la Bestia per farsi passare la voglia di drogarsi. Chiuse gli occhi, ripensò al ragazzo nel bagno, Husk, che aveva da dire sul suo nome? Angel Dust era comunque più sensato di Husk, sembrava una specie strana onomatopea del rumore che fa una bottiglia di spumante quando la apri.
Se non altro, lo aveva visto quasi nudo, l'unica cosa piacevole della giornata probabilmente. Ripensò a quel momento, focalizzandosi sull'immagine di Husk, era un ragazzotto sui trentacinque anni probabilmente, all'inizio aveva giusto fatto un po' di scena, lo divertivano queste cose, ma ora ripensava ai folti capelli castani del ragazzo, erano scompigliati e bagnati erano... Dio. A pensarci bene poi aveva gambe muscolose, e braccia forti, e mani... Anthony sentì la gola secca. Aveva una bellezza più ruvida di Val, si trovò a pensare, e sembrava così impetuoso. Non che Val non lo fosse, ma aveva un modo diverso, quello di Val era così terrificante, mentre stranamente questo Husk era solo... sexy.
Guardò finalmente il cellulare, vide i sette messaggi che Val gli aveva inviato, decise di non guardarli in quel momento, era troppo stanco, si stiracchiò e in pochi minuti crollò addormentato.

Due rumori che ricordavano un bussare lo svegliarono di soprassalto, aprì gli occhi e oh sì, si ricordò dove era. Girò lo sguardo verso la porta, sopra di essa l'orologio appena al muro segnava le 19.40, aveva dormito per qualche ora, poi finalmente notò che qualcuno bussava "Avanti!" Disse ancora assonato. La porta si aprì, Husk era davanti a lui, visibilmente infastidito, non gli era ancora passata. Notò che i suoi capelli pur asciutti non avevano guadagnato molto in ordine, erano comunque scompigliati, aveva una maglia nera molto semplice, che traspariva dalla porta semiaperta da cui spuntava la sua chioma:"La cena è quasi pronta, Charlie ha detto di chiamarti" e la richiuse dietro di sè in fretta, senza dare il tempo ad Anthony di rispondere.
Entrò poi nel bagno prima di scendere a cenare, si diede una rinfrescata veloce alle mani e al viso e scese velocemente nella sala da pranzo.

Il lungo tavolo era apparecchiato e pieno di persone, i primi che notò furono: Charlie a capotavola, vicino a lei una ragazza dai capelli chiari, con un cipiglo severo, e dall'altro lato un uomo sorridente dai capelli rossi e un monocolo, decisamente inusuale di questi tempi si disse. Poi vide altri ragazzi, tra cui notò una bimba anche lei dai capelli rossi e lo sguardo che pareva perennemente eccittato e Husk, che lo guardò per un secondo per poi distogliere lo sguardo. Anthony sbuffò dentro di sè, bene, era tempo di conoscere tutti membri dell'Hazbin.

Is Hell Forever?Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora