CAPITOLO 1

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Mia madre entrò nella mia stanza bruscamente << Amore dobbiamo andare! >>Cosa? Che intendeva? << Dove? Sono le tre di notte >> Ma non rispose, mentre mi sedevo sul bordo del letto la guardai, addormentata, sconvolta e confusa.
Mi trascinò all'aeroporto. Erano le quattro e non c'era nessuno. Aspettai mezz'ora l'arrivo dell'aereo, poi salimmo e ci sedemmo alle estremità della cabina. Il viaggio durò quattro ore, appena arrivammo, ci venne a prendere un uomo: era vestito con tutti capi firmati, jeans scuri e una cinta marrone, con una maglietta nera aderente per fare notare il fisico scolpito.
Il viso sembrava gentile e amichevole, aveva un quarantina d'anni.
Salimmo in machina e mia madre gli diede un bacio. <<Mamma chi è lui?>> Non comprendevo, mi trascinava in una città sconosciuta da un uomo mai visto. <<È robert il mio nuovo compagno, andremo a vivere da lui >> Cosa? Non dissi nulla. Mia madre era sempre stata triste e sola dalla morte di mio padre. Si meritava un po' di felicità anche se io non mi fidavo. Vidi i grattacieli scorrere dai finestrini, senza capire dove fossimo. <<Sono felice. Per voi! Ma dove stiamo andando?>> Robert alzò alo sguardo.
<<È una sorpresa ma credo che ti piacerà>> I suoi modi di fare cortesi e Allegri come se volesse fare una buona impressione. Ci fermammo davanti una villa a tre piani. Pensavo avessimo sbagliato indirizzo ma Robert aprì il cancello automatico.
Appena entrammo nel giardino vidi una piscina enorme ed un'idro massaggio, a parte e un gazebo in legno, dove mangiare all'aperto.
Entrammo in casa una signora venne a prenderci le valigie si chiamava Carol ed era la domestica la domestica. Rimasi sbalordita dall'immensità della casa, << amore vieni. Carol ti mostrerà la tua stanza >>.
Carol mi accompagnò al piano di sopra quattro stanze e mi indicò quella in mezzo. Io mi diressi verso la stanza, era immensa; aveva un soppalco con un letto a due piazze, la TV sulla parete difronte. Sotto il soppalco c'erano due porte, una per la cabina armadio e l'altra portava al bagno. Era come se vivessi un sogno, avevo tutto il piano per me, e non mi domandai di chi fossero le altre stanze, Ero troppo stanca per pensare. Mi spogliai e mi feci un bagno caldo e poi mi addormentai. Mi risvegliai con mia madre che mi chiamava, che era pronto in tavola. Mi raccolsi i capelli in una coda, scesi le scale in ciabatte e mi diressi seguendo brunio di voci, raggiungendo la sala da pranzo. Mangiammo dei semplici spaghetti al sugo e provai a fare conversazione con Robert.
Robert era un uomo molto tranquillo che adorava cucinare e leggere. Mi parve molto cordiale e intento a conoscermi.
Finito il pranzo mi sdraiai sul letto per leggere, ma siccome faceva molto caldo decisi di andare in piscina, feci un bel tuffo e mi misi a prendere il sole.
Mi feci l'ennesima doccia della giornata e mi sdraiai sul letto aspettando l'ora di cena.
La sera a tavola insieme a noi c'erano due ragazzi più grandi di me e una ragazza della mia età.

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