Questa lettura è stata una piacevole sorpresa, specialmente perché avevo creduto di trovarmi di fronte a un anime in versione romanzo. Invece, sono entrato in un'opera narrativa di ottimo livello, forte di una conoscenza notevole, da parte dell'autrice, della cultura giapponese e di trovate molto singolari. In particolare, sembra di trovarsi in un libro game, che però scorre da sé.
Ho apprezzato molto l'impianto scenico simile a quello di un videogame: dalla costruzione dei personaggi, ciascuno con le proprie armi, l'animale sacro (o shikigami), la skill specifica (proprio come se fossero lì pronti a essere selezionati dai player) fino alla struttura delle isole, con il mercato che serve ai ragazzi a prendere le missioni (che fa molto "ci vediamo in piazza a Dalaran").
Tutto questo non intacca la forza della storia, la caratterizzazione dei personaggi, e in generale la ricerca narrativa. Devo ammettere che non amo molto i dialoghi troppo gergo – adolescenziali "bella raga" nei romanzi fantasy, ma questo è solo un mio gusto, peraltro forse ormai fuori moda. Esemplare la tenuta della narrazione di fronte alla scelta di avere due protagonisti, i gemelli Gin e Kin, che oltretutto danno luogo a momenti commoventi.
Un'opera fantasy adatta per tutti, ma in particolare chi è fan del gaming non potrà non trovarsi a proprio agio nello scorrere le pagine di questo romanzo.
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