prologo

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1996

"Driiiin" la sveglia rosa con gli strass iniziò a suonare insistentemente.

Mi destai di soprassalto. Un altro giorno di scuola doveva ancora iniziare.

Scese dal letto, si guardò allo specchio e si stropicciò gli occhi. La sua parte del corpo preferita, nonostante portasse gli occhiali, erano gli occhi; amava quelle iridi color ghiaccio con una punta di ceruleo. Ci si poteva perdere dentro talmente erano immensi. I capelli erano una matassa informe, prese la spazzola e iniziò a districare tutti quei nodi che si erano formati. Rivoltò da cima a fondo l'armadio, non sapeva mai cosa mettersi, optò per una canottiera blu e una gonnellina bianca. Indossò le sue ciabatte preferite a forma di unicorno e andò al piano di sotto per darsi una rinfrescata. Scendendo le scale la sua attenzione venne catturata, come sempre, dai quadri che, dopo molti sforzi, aveva fatto appendere alla madre raffiguranti bestiole di ogni genere o forma. Adorava gli animali, ma sua madre non le faceva tenere nemmeno un pesciolino rosso, almeno, però, poteva avere una magra consolazione nel guardare ogni giorno quei disegni.

Si sedette in sala. Accese la televisione. A quell'ora davano la sua trasmissione preferita. Voleva avere un po' di tranquillità prima di uscire di casa.

"La trasmissione delle 7.00 inizierà dopo la pubblicità. Rimanete sintonizzati!" recitò la voce di un uomo che si trovava all'interno di quella scatola di metallo.

"Bobby, vuoi guardare con me un po' di TV?" chiese la bambina rivolgendosi alla massa d'aria vicino a lei.

Bobby era il suo amico speciale, solo lei poteva vederlo, gli altri invece non ci riuscivano, per questo motivo era considerata da tutti una stramba. Specialmente dai suoi compagni di classe.

Per questa e per molte altre ragioni a scuola non aveva nessun amico, o meglio aveva solo "B." , ma quello per gli altri non era nessuno, dal momento che solo lei poteva vederlo e parlargli, ma lui c'era sempre per lei sia nei momenti belli che in quelli peggiori. Le donava conforto.

Era strana e lo sapeva.

"Mamma, ti spiace se oggi vado a scuola da sola?" chiese la ragazzina supplicante afferrando il giaccone giallo insieme al suo zaino rosa con le pailettes che si trovava sulla sedia davanti a lei.

"Sai.. non devi sempre accompagnarmi tu... e poi sono grande, è imbarazzante"

"Non se ne parla, certamente non dopo ciò che hai fatto il mese scorso. Non mi diverto ad accompagnarti ma devo, niente obiezioni, finisci la tua colazione e andiamo o farai tardi, di nuovo!"

Pane e marmellata. Li odiava, ma a nessuno importava cosa volesse.

"Mamma, ti prego... già a scuola tutti mi prendono in giro..."

"Mettiti le scarpe"

"Mamma.."

"Mettiti le scarpe!"

Prese un paio di Lelly Kelly, con le lucine ai lati, da sotto il letto che aveva colorato di viola con il suo uniposca. Amava personalizzare i suoi oggetti, in questo modo si sentiva unica.

"Oggi non voglio andare... non voglio essere presa in giro e poi non saprei con chi stare all'intervallo, Bobby oggi sta male e quindi non ci sarà, vuole restare a casa" si lamentò la bambina con la sua vocetta fastidiosamente petulante.

"Ines, ancora con questa storia? Non esiste nessun Bobby! E piantala di farti inutili paranoie, nessuno ti prende in giro, sono solo scherzi di bambini e tu oggi andrai a scuola. Capitolo chiuso." affermò la madre mentre finiva di sistemarsi i capelli che il giorno prima era riuscita ad intrecciare formando, così, un'acconciatura all'ultima moda, fissata con almeno due barattoli di lacca. Sembrava una cofana, ma a lei non importava, l'unica cosa di cui si preoccupava era mostrarsi sempre alla moda, soprattutto davanti a tutti i padri single che venivano a prendere i figli a scuola.

le due roseDove le storie prendono vita. Scoprilo ora