Cp 2: Notte alla V tower

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       "Loro pensano che il mio sia solo odio."

- Vox 

Sophia dagli occhi di Agatha fissava interdetta tutta quella tecnologia, che le sembrava un tantino esagerata, ma poi si disse che non era mica il primo posto in cui avrebbero dormito; era giusto quello che aveva appena detto, vero?

Ma sembrava che Agatha, non la stesse ascoltando, era più interessata a non impanicarsi da quell'esagerazione: beh, almeno la pensava come Sophia.

Andavano sempre più su e la cosa disorientava un po' Agatha, ma da quanto non usavano quei cosi che vanno su e giù a comando?

Troppo tempo, cara.

Se lo diceva Sapienza, allora si ricordava bene. Ad un certo punto quel salire si fermò di botto, o era così che sembrava per Agatha, poi il robottino clown la prese da un braccio perché non si muoveva da lì dalla paura e la strattonò non chiedendo scusa da questo codesto padrone e i suoi amici con la stessa iniziale.

"Cosa porta una così bella anima dannata?" disse suadente quello che sembrava essere Valentino, ma prima che lei rispose l'unica ragazza del trio prese parola: "Scusalo, è sempre un cretino con ogni essere che trova affascinante, pensa sempre di trovarsi davanti a una troia pronta a eseguire ogni suo ordine" disse rammaricata; aveva un aspetto molto umano, cosa aveva fatto per andare all'inferno? Voleva scoprire di più e la curiosità di entrambe le anime angeliche si attivò prima che potessero trovare un modo per contrastarla.

"Scusate il subbuglio che avrò creato, non sono ancora del tutto abituata alle tecnologie moderne" si scusò allontanando la testa da una telecamera che si era avvicinata, per poi far apparire come un fulmine un uomo alto, con la testa a forma di schermo piatto come quelle che aveva distrutto qualche ora fa.

Non ti ricordi che è passata solo mezz'ora da quando hai rotto quella TV?

Non ho un orologio in testa come te, sai?

Riprendendosi si accorse che l'uomo TV si era avvicinato a lei pericolosamente, forse arrabbiato per le sue creazioni andate distrutte?

Io lo capirei, quando era più piccolo Lucifero distruggeva ogni mia creazione per creare delle paperelle..

Non ridere.

Agatha voleva alzare gli occhi, ma l'uomo di prima la strattonò verso una sedia di un tavolo grande, poi iniziò a parlarle: "Signorina?"

"Agatha, signore" si mise dritta, come un soldato davanti al suo superiore.

I tre la squadrarono per un attimo, ma poi si misero a ghignare tra loro pensando a qualsiasi cosa, sicuramente strana.

Forse avevi ragione, dovremmo ucciderli.

Aspetta.

"Ha bisogno di aiuto, signorina Agatha?"

"Non ti sei presentato, Vox" lo ammonì la ragazza dal nome sconosciuto e i suoi capelli multicolore ricci; erano davvero dei bei capelli.

"Oh, giusto: io sono Vox" asserì sedendosi accanto agli altri due.

"Io sono Valentino, cara" si presentò la falena dai colori violacei.

"Io invece sono Velvet" poi lo fece anche lei.

"E insieme formiamo le tre Vees" Non ti sembrano le Cristal gems?  Ah, giusto eri ancora in prigione...

"Oh, scusate signori Vox, Valentino e signorina Velvet. Spero di non aver arrecato disturbo alla vostra festicciola, ma posso sapere perché siete così.. felici?"

Nessuno salva Nessuno || Hazbin HotelDove le storie prendono vita. Scoprilo ora