Il fatto era questo: Angel era fottuto.
No, in questo caso non nel senso che effettivamente era appena tornato da una giornata di lavoro abbastanza tranquilla dove l’attore coprotagonista era stato anche abbastanza decente nel suo ruolo; nel senso che si sentiva fottuto.
Era fregato. Totalmente perduto.Tra tutte le cose che potevano capitargli era arrivata quella peggiore di tutte.
Ed era arrivata silenziosa, si era insinuata in lui ed era cresciuta in modo ambiguo fin quando non era stato tutto troppo ovvio perché Angel potesse decidere di mascherarlo sotto altro nome.
Di fatto non se n'era nemmeno accorto fino al mese precedente, quando durante un bagno molto rilassante era finito per sfiorarsi in modi un po' troppo espliciti e in luoghi fin troppo intimi, finendo per toccare l'orgasmo pensando al fottuto demone della radio.
Angel avrebbe voluto spararsi, se solo non avesse avuto la certezza che sarebbe stato ributtato all'inferno come nuovo.Quello era stato il modo in cui si era reso conto di avere un’enorme, gigantesca e passionale cotta per Alastor.
Una di quelle che ti facevano arrossire come una scolaretta quando l'oggetto dei tuoi desideri ti passava accanto, che ti facevano addormentare con scenari romantici immaginari in mente e che ti facevano venir voglia di ascoltare canzoni smelente abbracciando un cuscino.
Se doveva essere sincero con se stesso (e diamine, in quel momento non voleva davvero esserlo), aveva ascoltato la voce allegra di Alastor dalla radio posta in camera sua fin troppe volte perché la cosa potesse rimanere dignitosa. E si era anche segato più volte di quanto volesse ammettere solo ascoltando la voce dell'uomo condurre i suoi programmi radiofonici, ma questi erano dettagli ai quali Angel preferiva evitare di pensare.Forse la cosa che odiava di più di tutta la faccenda, oltre a essersi di fatto infatuato dell'uomo meno propenso alle relazioni dell’intera Pentagram City, era il fatto che non avrebbe dovuto sciogliersi per ogni dannato nomignolo che gli veniva affibbiato (davvero, Alastor avrebbe dovuto darsi una calmata con tutti quei “caro”, quei “tesoro” e quei maledettissimi “mon cher” di cui abusava tanto).
E non avrebbe dovuto sciogliersi neanche quando l'altro gli passava vicino, gli parlava, lo guardava con quel suo dannato sorriso, oppure quando semplicemente respirava.
Era una fottuta pornostar, diamine!
Non si sarebbe stupito se avesse dal nulla iniziato a fantasticare di finire a letto con Alastor, che fosse un bell’uomo l'aveva sempre pensato, ma questo era strano, era inaspettato ed era anche spaventoso.Sapeva dannatamente bene che se la cosa fosse mai venuta fuori, probabilmente sarebbe diventato la cena di suddetto demone.
E lui, detta brevemente, era abbastanza affezionato alla sua pelle.Aveva quasi rischiato di dirlo direttamente ad Husk una sera, quando l'alcol stava iniziando a entrargli in circolo e ad annebbiare i suoi pensieri. Era riuscito a fermarsi troppo tardi, quando il gatto era già riuscito a cogliere fin troppi dettagli riguardo come si sentisse nei confronti del cervide. L'aveva intuito quando questo gli aveva sorriso con un sopracciglio alzato; Angel non aveva potuto far altro se non allontanare lo sguardo, arrossire e tentare di cambiare argomento con una risatina imbarazzata, in questo preciso ordine.
E davvero, Husk non aiutava per niente.
Sembrava deciso a fargli pesare quella sua maledetta cotta come il piombo, tant'è vero che a ogni battutina che Angel gli porgeva il gatto prontamente rispondeva alludendo alla loro precedente discussione; più andavano avanti e più il ragno intuiva che tutto quel teatrino fosse una sorta di vendetta per i suoi maledetti flirt.
Una volta, addirittura, aveva avuto la sfacciataggine di buttare lì in mezzo una battuta su Angel e i fottuti cervi mentre Alastor era lì seduto al bar con loro.
Per sua fortuna, Alastor si era perso abbastanza nei suoi pensieri da non cogliere il doppio senso della battuta.Stava camminando sul filo di un dannato rasoio e lo sapeva benissimo, il fatto era che non sapeva nemmeno come uscire da tutto quel casino.
Se avesse avuto un interruttore per accendere e spegnere i suoi sentimenti, in quel momento ne avrebbe veramente abusato.
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|Whispering Frequencies of Desire| 𝓡𝓪𝓭𝓲𝓸𝓭𝓾𝓼𝓽
FanfictionDal testo: "Angel si girò di novanta gradi e sbatté la faccia sul cuscino. Non poteva crederci. Aveva una foto sensuale di Alastor in una mano, una lettera incredibilmente stupida nell'altra e tutto aveva sempre meno senso. Rilesse quelle poche righ...