CAPITOLO 2

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Mi sedevo al mio posto con gli occhi di tutti fissi su di me per qualche secondo, fino al richiamo del professore che si introduceva.

- Buongiorno a tutti, io sono Robert Lizard, il vostro nuovo professore di matematica e scienze. Su, adesso prendete il libro endate a pagina 378. Come prima cosa, possiamo notare dalla formula mostrata che... -

La lezione continuava, io prendevo appunti, e ogni tanto cercavo di origliare le conversazioni altrui, anche se erano tutte uguali: "il ragazzo nuovo è gay".

Non ce la facevo più, volevo solo che quella dannata campanella suona-

La campanella suonava, la liberazione dalla morte.

C'era la pausa pranzo, per i problemi successi in segreteria avevo saltato 1 ora.

Mi dirigevo verso l'ingresso della scuola, dove c'era fuori mia mamma che mia spettava con le valige in mano, la abbracciavo.

La scuola era molto grande, non avevo fatto tempo nemmeno a guardarla.

Sembrava abbastanza vecchia come scuola, era a quattro piani.

Era tutta con i mattoni grigi a vista e qualche pianta di edera che attraversava le varie pareti.

Le finestre erano in legno rosso scarlatto.

Il tetto era piatto e da lì proveniva una strana musica, che era abbastanza piacevole.

Aspetta... musica che viene dal tetto? C'è una specie di festa durante la ricreazione?

Correvo verso le scale e mi si parlava davanti l'ultima persona che avrei voluto incontrare, Suito.

- Oh ma guarda chi si rivede, Hikaru! Stai ancora male per il bus? ahahahah - diceva mentre appoggiava il braccio sulla mia spalla. con una confidenza che nemmeno aveva.

- Com'è essere gay? Una merda vero? ahaahaah -
continuava con le provocazioni...

- D-devo andare al b-bagno, togli il b-braccio - lo dicevo nella speranza che mi prendesse sul serio.

-Che c'è hai paura? Di me?! Dai sono tuo compagno di classe dalle medie!-

Qualunque scusa per uscire da quella situazione mi veniva in mente dovevo dirla!

-Ti lascio andare a fare le tue cosette al bagno dai, mi sento gentile oggi. Ciao ciao femminuccia, ahahahha!-

Mi aveva risparmiato il lavoro di pensare a una scusa.

Arrivavo sul tetto vedevo decine di persone ammassati a cerchio, mi mettevo in punta di piedi per vedere cosa ci fosse di così interessante.

Una ragazza molto bassa, con i capelli corti marroni, vestita con una maglietta degli Stray Kids (un gruppo k-pop), stava ballando a ritmo di una canzone molto orecchiabile; "... LaLaLaLaLaLaLaLaLa. Just feel the rock! We let it rock! ..." (Per gli Stay😉)

Come fa a essere così dannatamente brava?! Per me è già tanto riuscire ad alzarmi dal letto.

La campanella suonava, e tutti si dirigevano verso le loro aule con volti sconsolati.

La ragazza era rimasta lì a sistemare la cassa nel suo zaino e radrizzarsi la divisa.

Mentre seguivo gli altri studenti la mano della ragazza mi prende dal braccio e mi trascina indietro.

-Ciao, mi chiamo Alice. Tu sei l'ennesima vittima di Suito giusto?-

-Ehm... beh sì- sembra proprio bravissima a rassicurare le persone, delicata come un tritarifiuti.

-Mi dispiace per te, quando entri nel gruppo delle vittime non si esce più- ancora più rassicurante

-Grazie- dicevo con un sorriso evidentemente forzato.

-Meglio che andiamo prima che il prof Smith ci faccia correre due giri di campo in più!-

-Aspetta sei nella mia classe?!- ero sorpreso.

-Altrimenti non sarei a conoscenza del tuo, e anche mio, ritardo- non ha tutti i torti.

Due ore dopo...

-NON MI INTERESSA! ADESSO FATE DUE GIRI DI CAMPO!-

-Eddai prof è il primo giorno di scuola! e c'è anche un caldo che fa sembra luglio una normale giornata di inverno!-

-NON MI INTERESSA, ADESSO TU E HIKARU FARETE DUE GIRI DI CAMPO IN PIÙ, COME PUNIZIONE AL VOSTRO RITARDO-

-Dai Alice, fa niente, facciamo due giri di campo e andiamocene-

Alla fine l'avevo anche convinta, ma tempo 30 secondi ha iniziato a lamentarsi.

Erano finite le lezioni e mi dirigevo verso i dormitori

Stanza numero 252... Eccola!

Entravo e Aries mi correva in contro abbracciandomi, in quel momento avrei fatto concorrenza a un pomodoro.

-Entra dai, ti aiuto a sistemare la tua roba nella tua stanza- era molto gentile.

-Graie per avermi aiutato, ma per curiosità, c'è qualcun'altro in questa stanza di dormitorio?-
chiedevo curioso.

-C'è Alice, si è una ragazza, hanno sbagliato durante la sua iscrizione e l'hanno messa nel dormitorio maschile, ma a lei va bene quindi non si è lamentata-

Il mondo è proprio piccolo a volte...

Quando Aries rientrava nella sua stanza, mi alzavo; che camera triste, ci vorrebbero proprio dei poster degli Stray Kids.

Avevo finito di addobbare la mia stanza, era perfetta adesso.

Infine mi mettevo il pigiama, e mi infilavo sotto le coperte, un lungo anno ci aspettava.

Nessuno è soloDove le storie prendono vita. Scoprilo ora