Avery
È tornato.
Il mio cuore batte all'impazzata nel petto, respiro a malapena e non riesco a formare un pensiero logico.Involontariamente indietreggio andando a sbattere la schiena contro qualcuno, ma i miei occhi rimangono incollati a quelli di Remy.
Perché è qui?La persona a cui sono andata a sbattere, che deduco sia un uomo dalla stazza, mi sta urlando insulti ma non ci faccio caso, li sento appena, sono troppo impegnata a girarmi e a correre via velocemente.
Arrivo alla Lamborghini di Aven, fortunatamente è aperta perciò ci entro e chiudo tutte le portiere da dentro.
Sono al sicuro.
Sono al sicuro.
Sono al sicuro.Remy non mi ha vista, perciò posso ragionarci sopra e prendere il controllo della situazione, non posso impazzire, non questa volta.
Devo rimanere lucida.
Sì, prima ho fatto una cazzata, anzi, ne ho fatte 100 ma posso ancora riprendere la mia vita in mano, vero?Mentre la mia mente viaggia a cento chilometri orari, ponendosi domande di cui probabilmente non troveranno mai risposta, mi faccio piccola sul sedile e mi porto le gambe al petto.
I ricordi, le teorie, i rimproveri, il fastidio e il dolore si propagano nel mio cervello facendomi tornare in mente dei momenti che avevo rimosso.
-Ti sei inventata tutto, Avery, non è mai successo-
-Eri scossa, me lo ricordo benissimo, ero venuto in camera tua per controllare come stessi e dopo abbiamo parlato, almeno questo te lo ricordi?--No! Non abbiamo mai parlato, sei tu che sei entrato e mi hai legato i polsi!-
Certe persone si girano verso la nostra direzione curiose di ciò che stiamo discutendo.
Il parco alle sei non è molto affollato ma comunque ci sono varie donne con bambini e anziani che passeggiano.-Avery, rilassati, ti prego-
-Sei scossa anche ora ma ti capisco, tuo padre se n'è andato da poco di casa e questa cosa deve averti sconvolta molto-Mi sono inventata tutto.
All'inizio ho dubitato anche io dei miei sentimenti, ho dubitato veramente che lui avesse ragione. Ma io so cos'è successo, non posso essermi immaginata una cosa del genere, vero?
Sento il cuore martellare nel petto, ed è come se la mia faringe si chiudesse impedendomi di respirare.
È possibile che mi abbia fatto un effetto così grave aver visto Remy?Stringo le mani nel cruscotto della macchina sbiancando le nocche, cerco di fare respiri profondi e cerco di distrarmi.
Ma non ci riesco, la mia mente torna sempre in quel posto, è come se ogni ricordo riportasse sempre a quella sera, in quella camera.Recupero il cellulare di fretta, tento di mettere la password ma la mia mano trema troppo e per poco non faccio cadere il telefono.
Dopo pochi tentativi ci riesco e senza pensarci due volte chiamo Evyn.
-Pronto? Avery?-
Rimango in silenzio non riesco a rispondere.
-Avery? Stai bene? Dove sei? Hai bevuto? Ti vengo a prendere?-Spara domande a raffica, io mi limito solo ad accennare un sorriso per la sua premura.
-Evyn, ti prego, parla un po’-
Riesco a sussurrare al cellulare.
Lei rimane in silenzio per un istante, sicuramente è confusa e sta cercando di decifrare la situazione dal mio tono di voce, ma poi si arrende e sospira prima di cominciare a parlare.-Ti ricordi quando a dodici anni siamo scappate di notte e abbiamo fatto un giro al cimitero per raccontare storie di paura ma poi abbiamo sentito dei rumori e abbiamo pensato fosse Valak?-
Non so perché mi stia raccontando proprio questo avvenimento, ma poco importa adesso.
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The Ghost Of The Moon
Literatura KobiecaThe shadow is the truth- The Bloody Rose- NON ADATTO AD UN PUBBLICO NON MATURO!