13 luglio 2024

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Manuel rimane a fissare la figura di Simone che, dopo più di venti anni, è ancora una volta a pochi passi da lui.
Non sa cosa fare, come muoversi e, molo probabilmente, ha anche dimenticato come emettere dei suoni.
Osserva Simone in quei pochi istanti che il destino gli concede per ritrovare la forza di fare qualsiasi cosa: i ricci sono sempre li stessi, striati da qualche già nascente capello grigio, il viso è come lo ricorda, angelico, solo con qualche ruga in più, il suo modo di camminare è rimasto lo stesso, incerto come se fosse un bambino in mezzo ad un mare d'adulti e non, nel novanta percento dei casi, la persona più altra presente nella stanza.
Gli occhi, quando Manuel ha la possibilità di vederli e capisce che il tempo concessogli è giunto al termine, hanno la stessa luce dell'ultima volta che l'ha visto.
"Ehy"
"Che ce fai qua?".
Manuel vorrebbe sotterrarsi, in quell'esatto momento.
Simone si stringe nelle spalle, e adesso si che sembra più piccolo rispetto a lui.
"No, scusa, volevo di... Ciao anche a te".
Il minore scuote la testa "Te non cambi mai, vero Manuel?"
"Neanche te s'è per questo" risponde il maggiore, facendo riferimento a quel gesto involontario che l'altro fa sempre quando si sente in imbarazzo.
Simone, dal canto suo, sfrutta il tempo che adesso l'universo concede a lui per osservare l'altro, e gli basta uno sguardo per capire che del ragazzo che ha lasciato vent'anni prima è rimasto ben poco. Manuel ha ancora i capelli ricci, più lunghi dei suoi, ma c'è un accenno di stempiatura, il viso ha delle rughe più pronunciate sulla fronte e gli occhi sono contornati da delle occhiaie piuttosto evidenti.
Nonostante ciò, un pensiero sfiora immediatamente Simone.
"È bello come l'ultima volta".
E lo stesso sta pensando Manuel mentre si ritrova a chiedersi cosa ci faccia il minore davanti a quello stadio, proprio quel giorno.
"Comunque seriamente, che ce stai a fa' qua?"
"Ho accompagnato mia figlia al concerto".
Ah.
Beh, forse un po' Manuel doveva aspettarselo.
"Hai una figlia?" continua comunque a chiedere, come se volesse sentire quella risposta ancora e ancora per imprimersela in testa.
Perché Simone ha una figlia, quindi ha un marito, quindi è irraggiungibile.
"Si, ha diciotto anni... Immagino che anche tu sia qua per la stessa cosa, o all'improvviso ti piace il pop?" risponde il minore, accennando un sorriso.
Il maggiore casca dalle nuvole per un attimo, ricordandosi che anche lui ha una figlia.
Scusa Giulia.
"Seh, mi' figlia è ossessionata da questa.." risponde.
Però lui non è sposato, anzi, l'unica cosa che gli è rimasta dalla relazione con quella è un paio di corna grosse quanto quelle dei cervi maschi adulti.
Fosse per lui la cancellerebbe dalla sua vita ma hanno una figlia insieme, e non aggiunge 'purtroppo' perché Giulia è l'unica cosa bella che gli sia capitata.
'Non l'unica' ci tiene a precisare la sua coscienza 'Quella che nun te sei fatto sfuggi'.
"Ti capisco".
Nessuno dei due sa come portare avanti la conversazione, anche se una domanda se la farebbero entrambi.
'Sei impegnato o sono ancora in tempo?'.
'Perché me devi fa' st'effetto pure mo che c'hai n'altro?'.
E se solo avessero il coraggio di porre quella domanda sarebbe tutto più facile: Manuel scoprirebbe che Simone ha divorziato da Gianluca tre anni fa, Simone saprebbe che Sara non fa più parte della vita di Manuel da quindici anni, andrebbero a cena insieme e chiaramente ci sarebbe dell'imbarazzo, ma poi svanirebbe nel ricordare i vecchi tempi, parlare degli amici che non vedono da una vita, aggiornarsi su come sono andati avanti dopo essersi lasciati anni prima davanti al treno che ha portato il minore a Milano, confessarsi finalmente il vero motivo per cui si sono lasciati e, dopo la cena, tornare allo stadio per riprendere le loro figlie e dire loro che hanno ritrovato l'amore della loro vita.
Ma nessuno dei due sembra voler tentare di muovere un passo in quella direzione.
Simone, dal canto suo, non ha il coraggio di sentirsi dire da Manuel che ha trovato la donna della sua vita, che l'aspetta in albergo o a Roma o ovunque sia, che dopo quell'addio lui è riuscito ad andare avanti senza tormentarsi negli anni con i 'se' e con i 'ma' che, invece, hanno tenuto compagnia al minore in tante notti insonni.
Manuel, invece, morirebbe se sentisse dire a Simone che qualcuno ha avuto il coraggio di amarlo quando lui si era tirato indietro, che suo marito lo sta aspettando a casa, che nei suoi ricordi Manuel non è nient'altro che un'immagine sfocata di cui ricordi i contorni ma non i particolari, a differenza sua che del minore saprebbe indicare a memoria tutti i punti della sua schiena dove lui ha passato ore a disegnare costellazioni.
Il silenzio creatosi tra di loro viene spezzate da un boato all'interno dello stadio, per poi essere seguito da un "It's been a long time coming".
"Credo che Taylor abbia preso possesso del palco" ironizza Simone
"Anche te sai a memoria 'sta scaletta?" ridacchia Manuel
"Laura avrà visto il film almeno quattro volte"
"Giulia s'è vista nun so quante live pe' le... Surprise song? M'ha fatto impazzì".
Simone ride e, dopo anni, Manuel decide di farsi travolgere da quel suono armonioso.
Il minore, dopo qualche secondo, se ne accorge e arrossisce.
'Merda, mi fa ancora lo stesso effetto'.
"Beh, io vado allora.." mormora Simone, facendo un cenno verso una direzione anche a lui sconosciuta
"M'ha... M'ha fatto piacere rivederti"
"Anche a me Manuel".
Rimangono lì a fissarsi ancora qualche minuto prima che Simone dia le spalle all'altro e, prendendo un respiro profondo, si allontana dal maggiore per la seconda volta.
Manuel rimane lì, a vedere la figura del minore andarsene, e lo lascia andare per la seconda volta.
Entrambi credono che non si rivedranno mai più, ma ciò non li rende tristi, bensì è qualcosa di agrodolce; poter vedere un'ultima volta la persona che ti ha stravolto la vita.
Nessuno dei due, però, può immaginare che mentre loro si dicono addio, Laura e Giulia sono una accanto all'altra che cantano insieme il bridge di 'Cruel summer'.
"And I screamed for whatever it's worth
'I love you' ain't that the worst thing you ever heard?"

All over again //SimuelDove le storie prendono vita. Scoprilo ora