𝒫𝓇𝑜𝓁𝑜𝑔𝑜

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<<Tesoro, sto bene. Non preoccuparti>>

Il tono dolce che usò la mamma provò a rassicurarmi, ma con inutili risultati. Io ci provavo a crederle, volevo convincermi che fosse vero ciò che mi diceva, ma la curiosità di origliare quello che le dicevano i dottori mi aveva uccisa dentro troppe volte.

Quando mi vide con lo sguardo triste e basso, mi prese la mano stringendola nella sua. Mi alzò la testa e mi sorrise.

<<Ehi. Guardami>> io la guardai.

<<Ti sembro una che si abbatte?>> disse lei con un sopracciglio alzato e un finto tono severo.

Io negai, perché lei non si era mai arresa in tutta la sua vita, anche se si trattava solo di giocare a Monopoly.

<<Perfetto. Allora fidati di me!>> riuscì a strapparmi un sorriso grazie alla sua felicità, e mi arruffò i capelli rossi con delle passate di mano.

Un tempo anche lei gli aveva come i miei...

L'abbracciai, desiderando di non vederla mai più in un lettino dell'ospedale con delle flebo attaccate al braccio e senza capelli.

Poi, però, qualcuno entrò rovinando il nostro momento mamma&figlia. <<Hanna, esci.>>.
Era mio papà a parlare, con la sua bassa sensibilità.

Avvolte mi chiedevo se avevesse un cuore. Me lo domandavo quando, certe volte, non veniva all'ospedale per stare con la sua nuova fidanzata e quell'antipatico di suo figlio.

Mi staccai da lei e prima di andare, le mandai un bacio volante.

Guardai mio padre dal basso, mentre lui cercò di non farlo, e andò vicino alla mamma, facendomi uscire.

Mi sedetti nelle panche scomode ad aspettare che mio padre se ne andasse e che potessi rientrare io.

Non voleva che ascoltassi le loro conversazioni, e forse era meglio così.

<<Ei ciao!>> sentì la voce squillante di una bambina che mi si parò davanti con un Twix tra le mani.

<<Come ti chiami?>> aveva un bel sorriso, e mi chiedevo come facesse a sorridere in questo posto.

Forse l'unico in cui io non mi sentissi a mio agio.

<<Hanna. Tu?>> lei si sedette accanto a me porgendomi l' altro Twix, che mangiai alla velocità della luce.

<<Mi chiamo Loren Jenser e ho undici anni. Tu perché sei qui?>> per un attimo mi imbambolai a guardarle i capelli mori e gli occhi verdi, era bellissima.

<<Mia mamma sta male, tu?>> non specificai, non ce n'era bisogno.

Lei mi raccontò che suo fratello era caduto e si era rotto il dito e poi, iniziò a straparlare delle sue avventure a scuola. Quasi non riuscivo a starle dietro, ma non mi dispiaceva ascoltarla.

Dopo un po' iniziammo a ridere insieme, e in quell'istante mi scordai anche del perché mi trovassi in ospedale.

<<E quindi le ho tirato il palloncino pieno d'acqua in faccia!>> disse Loren con le lacrime agli occhi.

Imitò la faccia della povera bambina che si era subita il suo dispetto e scoppiai a ridere assieme a lei.

Era una bambina allegra, e in generale lo ero anche io. Lo ero sempre prima di venire in ospedale a trovare mamma.

<<Tu? Quanti anni hai?>> mi chiese dopo un po', quando ci calmammo. <Undici>>.

Continuammo a parlottare, finché poi una signora la chiamò.

Loren mi strinse a sé come se mi conoscesse da una vita: <<Devo andare adesso. Magari ci incontriamo qualche volte per strada!>> io ricambiai e la salutai poi con un gesto della mano.

La sua mamma mi sorrise e poi andarono via.






🥀📌🍒💄🍷






Entrai in macchina con papà che aveva sempre lo sguardo puntato verso la strada. Io e lui non parlavamo mai, non sapevo cosa dirli.

<<Hanna>> disse ad un certo punto.

Mi voltai a guardarlo, cosa che lui non fece. <<Devi sapere che la mamma non starà per sempre con noi.>> io annuì, anche se lei provava a rassicurarmi, io ero a conoscenza della sua condizione. La cosa faceva comunque male, perché per me era tutto lei. E non volevo lasciarla andare.

<<E quando ci lascerà, andremo a vivere con Jenny, la mia nuova ragazza>>

Sgranai gli occhi incredula, sperando di aver capito male.  <<Cosa?!>> Mi ritrovai a dire con la rabbia che scorreva lungo le vene.

Lui annuì: <<Hai capito benissimo>>.

Lo faceva apposta forse? Sapeva che rapporto avevo con quella donna dalle sembianze di una strega cattiva, e sapeva anche quanto odiassi suo figlio Kyle.

<<Diventerà lei, la tua nuova mamma. E dovrai trattarla come tale.>> come si poteva sostituire la vera mamma con la fidanzata del proprio padre? Era impossibile!

<<Ma papà!>> mi lamentai. Lui scosse la testa: <<Niente "ma". Argomento chiuso.>>

E per il resto del viaggio verso casa, restai con il viso imbronciato e le braccia incrociate al petto e nessuno dei due osò fiatare.



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Ecco il prologo di "Red Rose", dove già incontriamo Loren❤️ Spero che vi stia piacendo e per favore lasciate un commento e una stellina 🙏🏻 (condividete la storia se volete😭)

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Ecco il prologo di "Red Rose", dove già incontriamo Loren❤️ Spero che vi stia piacendo e per favore lasciate un commento e una stellina 🙏🏻 (condividete la storia se volete😭). Al prossimo capitolo! 🌝

-A presto, Rose Rosse...

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