𝒟𝓊𝑒

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<<Il cavaliere sconfisse il drago e andò dalla principessa per sposarla, così che vissero tutti felici e contenti!>> esclamò la mamma chiudendo il libro gigante pieno zeppo di disegnini.

Quasi si emozionava più lei, che raccontava per la milionesima volta la storia del drago e della principessa, che io, che dovevo ascoltarla.

<<Mamma un'altra!>> sapevo tutti i finali a memoria, ma amavo il mondo in cui lei animava quelle scritte su carta e di come imitava i personaggi.

Era unica.

<<No tesoro, è arrivato il momento di dormire.>> mi carezzò la guancia dolcemente e io misi subito un broncio. <<Uffa!>>

Dormire mi annoiava. Volevo sentire delle storie romantiche e immaginare che al posto della principessa ci fossi io, e che al posto del principe un bellissimo ragazzo.

<<Domani è il tuo compleanno e ti prometto che ti leggerò tutte quelle che vuoi. Va bene?>> io annuì alla sua proposta e lei mi baciò la fronte, spegnendo poi l' abat-jour.

Non vedo l'ora arrivi domani, forse in questo caso dormire servirà a qualcosa...

-

Il giorno dopo saltai come una molla dal letto senza neanche che mamma mi avesse svegliata, ero troppo elettrizzata!

Poco dopo la porta si aprì e mi trovai davanti la lunga chioma rossa di mia madre, che mi venne subito ad abbracciare: <<Auguri principessa!>>

Io ricambiai contenta, soprattutto per la festa che terremo fra un paio di ore e di tutti i regali che aprirò.

Mi alzai e andai a mangiare una fetta di ciambella al cioccolato preparata da lei stessa per il mio compleanno. <<È eccezionale!>> esclamai con la bocca piena.

Lei mi sorrise, e, dopo aver finito di mangiare, andai in bagno a lavarmi i denti e a fare la pipì.

Sono davvero emozionata per stasera.

Mi svegliai di scatto con gli occhi spalancati di terrore e mi tastai la fronte imperlata di sudore.

Posai una mano sul petto e sentì il cuore battere all' impazzata che non ne voleva sapere di calmarsi.

Quei ricordi.. dovrebbero essere felici, ma per me non lo erano. Li classificavo come incubi.

Avevo la bocca asciutta e un gigante nodo che mi stringeva la gola, quasi mi veniva difficile ingoiare la saliva. Avevo bisogno di un bicchiere d'acqua.

Mi sbarazzai delle coperte leggere che mi fasciavano il corpo e uscì da camera mia  incamminandomi verso la cucina cercando di fare meno rumore possibile.

Aprì il frigo e presi un bicchiere di plastica e subito dopo l'acqua gelida mi inondò la gola. Sembrò quasi una liberazione quella.

Di solito mi faceva schifo bere senza aver ingerito nulla, ma in casi come questi non me ne accorgevo neanche.

Alle mie spalle, una voce roca mi chiamò facendomi sussultare: <<Cosa ci fai sveglia a quest'ora?>>.

Mi girai verso il mio fratellastro e il mio dannato occhio cadde sul suo petto muscoloso e pieno di inchiostro privo di qualsiasi indumento. Risalì fino al viso, doveva aveva i capelli scompigliati che ricadevano sulla fronte.

<<Potrei farti la stessa domanda>> deglutì.

Fu a quel punto che la conversazione si placò con un suo sbuffo sonoro. Poi, prese una sigaretta e si diresse verso il balcone a fumare.

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