Così diversa

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21.

Lecco il sale dal dorso della mia mano, butto giù due shot di tequila e succhio la fetta di limone.
Kika fa lo stesso e scuote la testa quando il liquore percorre la sua gola.
La musica è talmente alta che la testa sembra scoppiarmi o forse è l'alcol che ho in corpo.
Faccio segno al barista di riempire i bicchieri da shot ormai vuoti.
«Nono, io non reggo così tanto»dice Kika ridacchiando.
«Hai qualcosa da fare domani?-scuote la testa- perfetto allora puoi farti del male»

Butto giù la tequila e poso la fetta di limone tra le mie labbra, sento due mani posarsi sui miei fianchi, mani a me sconosciute.
Mi volto per incontrare due occhi glaciali «Devi essere Bianca» sorride di gusto.
Rimuovo la fetta di limone tra le mie labbra e spingo via le sue mani «E tu devi essere il coglione che ha rubato la posizione al mio ragazzo»
Ride, esamina attentamente i tratti del mio viso, mentre le mie mani bruciano per la voglia di spingerlo lontano da me.
«Sei molto diversa dai giocattolini che di solito si porta dietro-sussurra, lo guardo stranita, lui continua-ti ho studiata per tutta la sera, il modo in cui ti comporti, sei così esuberante. Devi essere molto speciale per stare con lui eh?»
Sembra aver compreso a pieno la mia debolezza solo con uno sguardo, mi ricompongo facilmente.
«Max cosa vuoi»mi poggio al bancone del bar. Kika fa lo stesso.
«Nulla, solo che...mi sembra strano che stia con una come te-i suoi occhi bramano il mio corpo come un cane con un osso-non sembri affatto il suo tipo di donna, di solito sono tutte pacate, tutte di un pezzo..»
Ancora...sta rinfilando e rigirando il coltello nella piaga. So di essere nettamente il contrario delle ragazze con cui di solito ha avuto una relazione, emano energie totalmente differenti dalle precedenti, anche un cieco lo noterebbe.
Non mi faccio intimidire.
«Io sono il tipo di donna di tutti Max, anche il tuo-passa la lingua tra le labbra-peccato che preferire fare un voto di castità piuttosto che stare con te»
Sento Kika ridacchiare al mio fianco. Mi volto a guardarla, un sorriso soddisfatto compare sul mio volto.
«Sei molto sicura di te eh?-mi chiede e io annuisco-allora sicuramente non ti importerà se Charles è con un altra ora»

Capelli biondi, abito decisamente corto.Troppo vicina a lui. Le mani sul suo petto, proprio nel luogo in cui la camicia è sbottonata. Mi volto a guardare Max.
«Non sei così speciale in fondo» mi sussurra all'orecchio.
Le unghie mi perforano il centro delle mani mentre cerco di calmare il senso di vomito che sta crescendo.
Sento Kika richiamare la mia attenzione, ma la sua voce mi arriva ovattata.
Mi dirigo fuori dal club, cercando di calmare il tremore del mio corpo.
Una sigaretta. Una sola. Individuo un gruppo di ragazze intente a fumare. Ottengo il mio bottino.
Mi siedo su un muretto vicino all'entrata. Il fumo riempie finalmente i miei polmoni; la nicotina giunge in poco tempo ai miei recettori cerebrali, il tremolio si ferma, così come i pensieri. I miei occhi si chiudono mentre riporto la sigaretta alle labbra.
«Bianca»la voce di Kika, apro gli occhi, le mani di lei si posano sulle mie ginocchia «ho chiesto a Pierre di raggiunger Charles»
Scuoto la testa, poggio la sigaretta tra le labbra mentre raccolgo i capelli. Sento il corpo bollente come non mai.
«Kika, cosa sai su Charles» le chiedo.
Sembra confusa «Cosa vuoi dire?»
«Perché le sue ultime relazioni sono finite?» chiedo riportando le mie dita attorno al filtro della sigaretta.
Ci sono cose che reciprocamente io e lui non sappiamo. Il nostro passato è per entrambi una tabula rasa.
«Non so molto, quando io ho conosciuto Pierre, lui aveva una relazione con Charlotte, so che si sono lasciati perché lui è andato a letto con un'amica di lei, Alexandra mi sembra...ma non saprei dirti di più. Pierre non è molto entrato nei dettagli»
Alexandra...l'ex con il quale ho scoperto i messaggi pochi mesi prima.
«Niente di più?»
Si siede al mio fianco scuotendo la testa.
E se fosse davvero così? Se Max avesse ragione?
Se io fossi solo una delle tante?
Ho resettato metà della mia vita per stare con lui..non vorrei dover fare lo stesso con lui.
Il muretto di cemento graffia la mia pelle nuda.
Vorrei potesse penetrare più in profondità e lacerare ogni singolo tessuto di pelle.

«Bianca.. l'avevi promesso» lo sento dire.
La sigaretta tra le mie labbra...
«Come se ti fregasse realmente qualcosa di me-sbotto-si sincero...chi altro c'è oltre me»
Sul suo viso compare un cipiglio, non riesce a seguire il filo del mio discorso.
«Di cosa stai parlando Bia, io voglio solo te, di chi altro dovrei aver bisogno?» prova ad avvicinarsi. Lo blocco poggiando sul suo petto una mano.
Faccio un altro tiro di sigaretta «allora perché era così vicina a te, perché ti stava toccando in quel modo» le parole escono veloci dalla mia bocca mischiate al fumo.
Mi guarda attentamente per poi scuotere la testa, prende il telefono dalla tasca dei pantaloni «Hai così poca fiducia in me?» dice quasi scocciato mentre porta il telefono all'orecchio.
Pronuncia qualcosa al telefono in francese in maniera così veloce da non permettermi di capire e lo ripone. Mi guarda e scuote ancora una volta la testa, frustrato dalle mie accuse. Passa una mano tra i suoi capelli tirandoli leggermente.
«E smettila di fumare» prende dalla labbra la mia sigaretta e la butta a terra.
«Mi vuoi dire chi era?» scendo dal muretto e aggiusto il mio vestito.
«Bianca»Pierre mi richiama.
Quando mi giro verso di lui, intravedo la stessa ragazza.
«È lei la ragazza che hai visto?»mi chiede Charles.
Annuisco squadrandola.Lei mi sorride «Sono Carla»
«È l'ex di Arthur» Charles aggiunge.
«Ah.»divento rossa per l'imbarazzo, le ricambio il sorriso.

«Non mi piace che fai certi pensieri su di me Cherié» mi prende il volto tra le mani e mi porta a guardarlo.
«È che Max ha cominciato a...»
«Max?» ripete spalancando gli occhi. Si volta verso Pierre che scuote la testa e sospira.
«Mi ha raggiunto quando ero al bar con Kika..ha cominciato a dirmi un sacco di cose che mi hanno annebbiato la vista..che sono diversa dalle tue..»parlo in maniera così confusa che le parole escono senza un filo logico dalla mia bocca.
Non mi lascia finire nuovamente la frase «Sentimi bene, qualunque cosa esca dalla sua bocca su di me, ignorala-i suoi occhi si immergono nei miei-mi hai capito?»

CHARLES's POV.
Il suo viso sul mio petto mentre dorme, la sua mano più in basso sul mio addome.
Non riesco a prendere sonno da quando siamo ritornati in hotel... il solo pensiero di lui che le parla, che le fa dubitare di noi, mi fa ribollire il sangue.
Lo sa..lo sa che è il mio punto debole e so bene cosa sta facendo, se non mi può colpire in pista lo fa al di fuori di essa.
Il problema è che Bianca è così insicura quando si tratta del mio amore, ho paura che possa davvero farle del male.

Non sono mai stato perfetto nelle relazioni, non sono un santo e non sono mai voluto apparire come tale, ma con lei ci sto provando per davvero, ci sto provando con tutto me stesso. Ho bisogno di lei, ha colmato quel vuoto che le perdite nella mia vita hanno creato.

La sposto lentamente dal mio petto, attento a non svegliarla. Mormora qualcosa nel sonno e si rigira, il suo viso finisce tra i cuscini.
Apro il balcone della camera ed esco fuori. Mi siedo sul divanetto e guardo verso l'alto, il cielo notturno è coperto da nuvoloni, ma riesco comunque a individuare la mia stella.
«Ciao papà..-sussurro-lo so, scusami, è da tanto che non ti parlo, forse troppo tempo. E che non ne ho sentito il bisogno-sorrido-non che non sentissi il bisogno di parlarti e che...ho incontrato una persona papà, lei è..., non saprei descrivertela a parole in realtà, è semplicemente tutto ciò che ho sempre desiderato...quanto mi fa dannare- rido scuotendo la testa-ti sarebbe piaciuta molto, vi immagino sai? Sul mio yacht mentre parlate e vi fumate una sigaretta» mi fermo, cerco di stoppare le lacrime che si formano nei miei occhi «So che me l'hai mandata tu, so che c'è il tuo zampino di mezzo,è troppo simile a te per essere solo una coincidenza. La amo papà»

Non guardarmi così. -Charles Leclerc-Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora