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primo giorno senza joseph.

mi sveglio al suono della sveglia.
non appena apro gli occhi mi accorgo di non essere in camera mia, ci metto qualche secondo a ricordarmi di essere andata in camera di Giovanni ieri sera ... dopo quello che era successo.
mi alzo dal letto senza svegliarlo.
come possa dormire dopo il rumore assordante della sveglia è per me un mistero.
ma soprattutto, la domanda che mi pongo è ... come abbiamo fatto a dormire in due in un letto singolo?

vado in camera mia e ...
freno l'istinto di piangere di nuovo, quando vedo la sua felpa ancora piegata sul mio letto.
non ho avuto la forza ieri sera di leggere la lettera che mi aveva lasciato.

faccio un respiro profondo e mi vado a mettere i leggins con sopra un top sportivo, esco dal bagno mentre mi faccio una veloce treccia laterale ai capelli, guardo la felpa ... respiro.
mi avvicino al letto, provo a prenderla con un pò di titubanza, quando la ho tra le mani percepisco subito il suo profumo, gli occhi mi pizzicano ma resisto all'istinto di piangere.
sospiro. me la infilo. mi sta grande.

mi siedo sul letto, sono sola, la stanza è ancora buia, prendo la busta.
decido di leggerne il contenuto.

cara Amy,
quando leggerai queste mie parole scritte in fretta, non sarò più con te.
sai ho passato tutto il pomeriggio a pensare a come sarebbe stata la nostra cena in giardino. a quante volte ti avrei potuta baciare. tenere tra le braccia. guardare ridere. semplicemente ammirarti mentre sei tu, semplicemente tu, la luce dei giorni miei.
dalla prima volta che ti ho vista, ho capito che sei una persona speciale, pura, gentile sei talmente tante altre cose che penso di non meritarti ed è per questo che non ho mai fatto il primo passo. sono stato egoista, mi accontentavo di averti come amica, pur di averti nella mia vita. poi oggi sei stata tu a prendere l'iniziativa, si lo hai fatto per aiutarmi ma i tuoi occhi mi urlavano di baciarti di nuovo. so che puoi vincere per entrambi, ne hai la forza, io no, durante il percorso avrai dei momenti difficili, e mi dispiace di non poter essere lì per abbracciarti così ti lascio la mia felpa, è la cosa più simile ad un abbraccio che mi è venuta in mente. ti prego perdonami.
se lo puoi fare, quando esci cercami, sei sempre nei miei pensieri, hai visto la mia anima e sei rimasta al mio fianco. il mio cuore ti appartiene.

tuo
joseph

ho il viso bagnato dalle lacrime, piego la lettera e la rimetto nella busta, la pongo sotto al cuscino.
non so se riuscirò a perdonarti per questo.
vado in bagno, mi guardo allo specchio e mi ringrazio per non essermi truccata.
mi sciacquo il viso e vado verso la cucina, preparo la colazione a Giovanni come ogni giorno.

lui arriva subito.
si siede al suo solito posto e io al mio.
come sempre sposta la mia sedia più vicina alla sua.
appoggio la testa sulla sua spalla e lo osservo. non ho fame.
<< hai pianto di nuovo >> non era una domanda, lo sapeva.
<< ho letto la lettera>> gli confesso
<< mi dispiace >> dice sincero
<< non centri gio>> gli dico
<< lo so ma non voglio vederti piangere >>
<< ieri pomeriggio >> inizio, lui mi guarda
<< quando lo cercavo>> continua
ho la sua totale attenzione
<< alla fine... ci siamo baciati>> confesso, lui rimane scioccato, ha persino la bocca aperta.
<< oh mio dio>> rimane scioccato per qualche secondo ma si riprende subito
<< com'è stato?>> mi chiede facendomi ridacchiare
<< avanti sputa il rospo, bacia bene?>>
mi chiede malizioso
<< la prima volta l'ho baciato io>> confesso
<< hai capito la ragazza>> dice facendo lo scemo, lo fa per farmi ridere.
sono contenta di averlo come amico.
in più è un gran figo.
gli racconto tutto quanto.

<< questo momento GIOVANDA è epico>> dice mentre sparecchia la colazione.
<< devi mangiare qualcosa >> mi dice serio
<< ora non ho fame mangerò qualcosa dopo>> dico
<< non ti fa bene >> mi dice
<< andiamo o facciamo tardi a lezione.>>

è sera, sono seduta al piano, ogni tanto premo un tasto.
di solito ascolto joseph suonare.

<<cosa desidera signorina?>> mi chiede jo guardandomi negli occhi con quel sorrisetto che adoro.
<< mi lasci pensare... another love?>>
mi vengono subito in mente demon e Elena
<<pensa che io sia troppo bravo signorina>> mi dice ridacchiando
<< ma lei è il maestro >> mi guarda di nuovo
<< mi sopravvaluta >> dice senza spostare lo sguardo
<< per me ci riesce >> dico decisa
<< per lei ci proverò... ma in cambio vorrei qualcosa >> dice per poi iniziare a suonare.
ci riesce benissimo.
quando finisce la canzone, solo al piano, si gira a guardarmi di nuovo. gli sorrido. lui ricambia.
<< cosa vuole in cambio gentile signore ?>> dico. non so esattamente quando abbiamo iniziato a darci del lei, ma è sera, la sera diventiamo scemi.
<< ancora non ho deciso... un giorno verrò a riscuotere dolce signorina >> mi sorride e mi tocca la punta del naso.

mi manchi joseph.
<<eii>> sento, velocemente pulisco le lacrime che mi stavano scendendo e alzo lo sguardo e trovo marisol.
<< ciao>> la saluto
si siede sulle scalinate
<< ti va di parlare ?>> mi chiede gentile
mi alzo e vado di fianco a lei
<< la felpa ti dona>> mi dice
guardo la felpa, la sua, l'ho tolta solo quando ho fatto lezione, per via del sudore, l'ho avuta per tutto il giorno.
le sorrido.
lei mi racconta cosa è successo tra holden e rudy.
più aggiunge particolari, più avrei voluto essere presente, per difenderlo ma soprattutto per abbracciarlo. non gli avrei mai permesso di andarsene. di arrivare  a prendere questa decisione. con la quale ora dobbiamo convivere entrambi.

sai di nuvola || holden Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora