Surviving Souls

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TEMA: incontro di due personaggi, vampiro e licantropo donna di età compresa tra i 17 e i 22 anni, e approfondimento del sentimento che li lega. (dalle 600 alle 3000 parole)


Il vampiro correva rapido come il vento nella notte senza luna. Le stelle lo avrebbero accompagnato se le nuvole non avessero deciso diversamente. I piedi nudi toccavano a malapena il suolo ricoperto di morbide foglie e al suo passaggio le frasche risuonavano nell'aria come campanule nella tormenta.

 Gli occhi iniettati di sangue riuscivano a vedere ben oltre i tronchi giovani e robusti che gli si paravano davanti e la sua mente correva rapida quanto il suo corpo immortale. Ma questo non bastò a ricondurlo alla libertà. 

Una trappola abilmente nascosta tra le sterpaglie interruppe bruscamente la sua fuga e il giovane piombò a terra di faccia, riempiendosi di ferite che subito si rimarginarono. Il piede era incappato in una tagliola, e non una qualunque: era stata appositamente predisposta per lui. Era fatta interamente d'argento e, dal modo in cui la carne sfrigolava in mezzo ai dentelli affilati, anche immersa in acqua benedetta. 

Una rapida e dolorante occhiata confermò le sue paure: una croce era stata incisa su entrambe le facce di quella trappola infernale. Deglutendo a fatica, si allungò per raggiungere le fauci metalliche e cercò di aprirle. Ma nemmeno la sua forza sovrannaturale lo aiutò in quell'impresa. Il dolore era così intenso che avrebbe voluto amputarsi il piede pur di scampare a quell'ennesima tortura, ma senza di quello non sarebbe riuscito a sopravvivere più di un passo. 

In lontananza, un ramo si spezzò e un gorgoglio simile a una risata trattenuta lo seguì. Erano vicini. Presto lo avrebbero raggiunto e, probabilmente, torturato ancora prima di ucciderlo. 

La disperazione si aggiunse ai lineamenti distorti dalla paura e il ragazzo tentò nuovamente di sfuggire alla tagliola. Le dita si bruciarono e tagliarono a contatto con il metallo benedetto, ma non sembrava volersi arrendere nonostante il nodo allo stomaco che lo attanagliava. 

Accanto a lui, una frasca si smosse rumorosamente e il suo cuore si fermò. Eccoli i suoi aguzzini. Venivano a porre fine alle sue sofferenze. Con gli occhi sgranati attese di vedere quei terrificanti volti umani spuntare dal fogliame, ma ciò che vide lo sorprese ancora di più. 

Un esile corpo martoriato uscì gattonando dai rovi e si scosse con un brivido le foglioline di dosso. Una ragazza di non più di diciassette anni si fermò a quattro zampe a osservarlo e nei suoi occhi profondi come la foresta stessa il vampiro riconobbe la sua medesima paura. 

Passarono infiniti secondi mentre si fissavano a vicenda, poi la ragazza notò la trappola che lo tratteneva e si fece ancora più cerea in volto. Tornò a fissarlo negli occhi e lui deglutì di nuovo avvertendo la gola arida come un deserto al sole. 

"Aiuto.." gracchiò con il terrore che beveva ogni goccia d'emozione. 

Lei esitò, lanciò un'occhiata nella direzione da cui proveniva lo smuoversi del sottobosco, e infine si avvicinò rapida alla trappola. La studiò attentamente, poi tornò su di lui. 

"E' d'argento" commentò con voce spezzata dal panico. 

"Sì" confermò lui dolorante. 

Lei strinse le labbra riducendole a una pallida linea, poi fece un sospiro spezzato e si preparò ad aprire la tagliola. 

"Pronto?" chiese incerta. 

Lui annuì e si preparò a sua volta al dolore, poi lei iniziò a tirare. Le sue dita sfrigolarono mentre separava le fauci ed estraeva i denti dalle carni del vampiro. Lui trattenne a stento un grido e si morse l'interno della guancia.Lentamente e facendo attenzione, estrasse il piede ferito dalla trappola e quando fu finalmente libero, lei lasciò andare le fauci di metallo che si richiusero in uno schiocco sonoro e terrificante. 

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