Redentae Animae

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Traccia: redenzione dal senso di colpa di un personaggio (ambito paranormal) approfondendo l'espiazione del sentimento. Ambientazione medievale. Max. 6000 parole.


CAPITOLO 1_

La battaglia infuriava nel bosco lontano dal villaggio e Marika non sembrava voler cedere di un passo davanti al suo avversario. Gli occhi di fuoco del demone sembravano divorarla e pregustare il momento in cui avrebbe affondato le zanne nelle sue carni. Ma sfortunatamente per lui, lei era lontana dall'arrendersi.

Con una mossa avventata e pericolosa, Marika rotolò tra le gambe del demone, raggiungendo rapidamente la sua arma e guadagnandosi un lungo squarcio sulla spalla. Il sangue iniziò a zampillare copioso e la ferita bruciò come veleno, ma lei non ebbe il tempo di accorgersene. Quando il demone dalle sembianze quasi umane si voltò per cercare di finirla, la lunga falce ricurva si insinuò con un rumore flaccido tra le sue costole, arrivando fino al cuore.

I suoi occhi di brace si spalancarono per la sorpresa mentre Marika si rialzava barcollando, strattonando quell'arma sacra e spingendola più in profondità dentro quel corpo umano che l'essere si era conquistato.

Il demone crollò in ginocchio e aprì la bocca, lasciando che un fiotto di sangue colasse all'esterno insieme a denso fumo nero.

I suoi occhi tornarono di un normale castano, mentre le zanne si ritiravano in denti normali; gli artigli divennero unghie corte e mangiucchiate e tutto ciò che di demoniaco poteva avere quella figura svanì nell'aria della notte, confermando la sua dipartita per l'inferno.

Per un lungo attimo, lo sguardo della cacciatrice si fermò in quello nuovamente umano del ragazzo posseduto, poi la vita lo abbandonò definitivamente e il corpo ricadde esanime a terra con un ultimo rantolo.

Marika barcollò e lasciò la presa sulla falce benedetta continuando a fissare quel cadavere esangue finito a faccia in giù nel terreno disfatto dallo scontro. Si accasciò e prese profondi respiri cercando di calmare i battiti accelerati del cuore. Paradossalmente, aveva iniziato a battere più forte quando il demone si era dissolto e non durante la battaglia.

La ragazza tremava dalla testa ai piedi e non solo per lo sforzo. Un lungo rivolo di sudore percorse la sua schiena dissolvendosi nelle vertebre sacrali, seguito da una serpentina di brividi lungo la spina dorsale.

Era stato il suo primo esorcismo, la sua iniziazione da Sterminatrice e già si domandava se fosse capace di continuare quella nobile impresa.

Erano giorni che aspettava quella missione, impaziente ed eccitata, eppure niente avrebbe potuto realmente prepararla per ciò che aveva dovuto affrontare.

Le avevano sempre spiegato che i demoni si impossessavano del corpo di tutti coloro che avevano commesso peccato: peggiore era la colpa del peccatore, più probabilità aveva di essere posseduto. In base a questo, spesso si riusciva a scovare il tipo di demone che veniva ospitato, poiché più peccati venivano commessi, più forte era la Bestia che assumeva il controllo.

Nessuno però l'aveva informata che avrebbe dovuto affrontare un ragazzino dell'età di circa dodici anni. Come poteva un fanciullo essere un peccatore tale da poter essere posseduto? Non riusciva a spiegarselo..

Una mano forte si posò sulla sua spalla sana, distraendola da quei funesti pensieri, e Marika si voltò di scatto incontrando lo sguardo fiero del suo maestro. Lui le annuì orgoglioso, ma lei era troppo sconvolta per rispondere a quel gesto. Si limitò a ricopiarlo in un moto automatico, prima che gli occhi di un blu tanto intenso da sembrare quasi violaceo si spostassero sulla carcassa a pochi passi da lei. Aiutata dall'uomo, si rialzò su gambe incerte, strattonando la falce per strapparla dal petto del suo primo esorcizzato. Con un braccio intorno alle spalle del maestro, si lasciò accompagnare verso l'accampamento oltre il limitare del bosco, ma i suoi occhi continuavano a tornare al campo di battaglia.

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