La testa inizia a vorticare sin da quando misi piede in quel luogo. L'aria puzzava di alcol per quanti aliti sporchi si aggirano nella stanza. Sono sovrastata da figure che ballano come se non ci fosse nessuno oltre a loro, per questo finisco per venir spinta a destra e a manca. La mia vista è limitata a causa della mia esile corporatura e per colpa delle luci viola, blu e rosse che inondano la stanza, permettendomi di vedere ancora meno di ciò che potessi vedere senza.
È la prima volta che vengo qui, al contrario delle mie amiche che sembrano conoscere il posto a memoria. Grace mi scorta verso il tavolo degli alcolici e ne ruba una bottiglia che inizia a scolarsi come se ne sentisse la necessità, io non sono mai stata una fanatica dell'alcol ma essere l'unica sobria mi sembrava ridicolo perciò finisco per assecondarla.
La vista inizia ad offuscarsi man mano che inalo il liquido finché perdo completamente la consapevolezza di ciò che sto facendo. Mi sarò bevuta quanto? Due bottiglie? Ho perso il conto.
Quando mi girai non trovai più Grace al mio fianco perciò iniziai a dimenarmi tra la gente fino ad arrivare in un punto in cui l'aria circolava maggiormente. C'erano due divanetti di cui non riesco ad individuarne il colore, sopra ognuno sedevano almeno tre persone di cui non specificherò le azioni.
La musica inondava così tanto a tal punto da non poter sentire nemmeno una delle voci delle mille persone all'interno, e quando iniziai a prendere confidenza grazie all'alcol iniettato nel mio corpo, capii come facevano tutti quegli individui a non curarsi del mondo circostante.
Iniziai a ballare a ritmo di musica e lo feci per tutta la serata, non notando nemmeno che due occhi mi stessero fissando intensamente sin da quando misi piede qui dentro. Ma chi era? Non riuscii nemmeno ad individuare i lineamenti del suo volto, l'unica cosa che mi rimase impressa erano degli occhi che per colpa della luce non lodavano del loro colore naturale.
Ad ogni modo, quando finalmente mi riunii con le mie amiche decidemmo tutte di farci dare un passaggio dall'unico che sapevamo non essere ubriaco, Adam. Adam detesta l'alcol, infatti lo troviamo fuori dal pub a fumarsi una sigaretta innocente.« ma quanto cazzo avete bevuto? » domanda notando le nostre condizioni. Grace aveva tutti i capelli spettinati e un tacco le mancava, Elizabeth aveva tutto il mascara colato e il vestito le si era alzato terribilmente, Allison tornò da noi con un biondo che non avevamo mai visto che le stava palpando visibilmente il fondoschiena, mentre il rossetto di Penny era più su Tyler che sulle sue labbra. Io ero la più composta se non fosse per lo strappo sul vestito e le pupille più dilatate che mai.
Dopo una squadratura attenta su ognuno di noi, anche i ragazzi vennero fuori e ci dirigemmo a sfruttare la macchina di Dylan che però, essendo ubriaco fino al collo, fu guidata da Adam.Che dire, serata intrigante al quanto pare. Mi rese così stanca da non avere neanche le forze di farmi una doccia prima di sdraiarmi sul letto.
« Parlami. »
« chi sei? »
« Non importa chi sono, tu parlami. »
« perché dovrei farlo? cos'hai da dirmi? »
« Vieni a scoprirlo, se proprio ci tieni. »Riaprii gli occhi solo cinque minuti dopo averli chiusi. Non riuscii a vedere chi fosse a parlare, ero voltata di spalle e la figura aveva la mano pressata sulla mia bocca in modo tale che io non potessi emettere suono. Perché ci teneva al fatto che io gli parlassi? E come faccio a parlargli se non so nemmeno com'è fatto il suo viso? Era qualcuno che voleva avvertirmi sulla mia imminente morte? Forse era solo un sogno come un altro. Forse non dovrei pensarci, difatti così faccio. Era tardi ed ero stremata, non sarà un sogno a rovinarmi la dormita.
———-
« buongiorno principessa! » la voce di Aaron rimbomba nella stanza mentre apre le finestre per far entrare un po' di luce. « divertita alla festa? »« abbastanza » a quel punto mi alzo dal mio comodo letto e prosegue la mia routine quotidiana formata da una doccia fredda e il solito make-up con correttore e mascara. « tu che hai fatto senza di me? »
« uhm... io... niente di che, ho riguardato Spider-Man: Homecoming » la sua risposta non mi convinceva ma l'ho lasciata scorrere vedendo che siamo in ritardo.
Arrivai a scuola più tardi del previsto ma anche il professore di storia lo era perciò era come se non lo fossi mai stata.
Ad ogni modo, grazie al mio ultimo banco riuscii ad addormentarmi senza farmi notare, ma di nuovo ebbi quella visione, quell'uomo che mi imponeva di parlargli, ma sta volta riuscii a liberarmi dalla sua mano e voltarmi così da scorgere ai suoi occhi che scoprii essere di un gran bel verde. Perciò alzai la testa di scatto beccandomi un rimprovero da parte del professore che solo in quel momento mi notò.Dopo scuola andai al parco che si trova poco distante da lì e mi accomodai su una panchina per leggere in pace con le cuffie alle orecchie.
Improvvisamente si mise a piovere quindi tutti coloro che movimentavano il parco se ne andarono lasciandomi sola col mio libro su cui scivolava qualche goccia.
E quando indugiai per un po' su quella panchina, qualcuno mi porse un ombrello.« Non dovresti stare qui con questo tempo » e mi cede un ombrello, lasciando che la pioggia lo bagni completamente.
Mi ricordava qualcuno, ma dov'è che l'avevo già visto?« ci conosciamo? » gli chiesi, ma nemmeno il tempo di finire la frase che il suono di un clacson mi fece voltare dal lato opposto, mio fratello.
« sali su » dice Aaron calando il finestrino.
E quando mi girai, lui non c'era più.
STAI LEGGENDO
A dream in a nightmare.
Romance"Esprimete ciò che sentite, non abbiate paura delle conseguenze, perché il tempo non fa sconti a nessuno. Amate, odiate, buttatevi a capofitto in ogni cosa che vi sia emozioni forti. Le persone sono lo spettacolo più bello al mondo. E non si paga il...