la bella e la bestia-theo

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Il giorno che avrei desiderato non arrivasse,era ormai alle porte,mi assillavano in continuazione per quell'evento,come se fosse la cosa più importante per la mia vita,ma era la cosa più importante per mio padre,un'uomo dallo sguardo freddo,dal cuore crudele e dalla mentalità chiusa e manipolatrice,quella era la figura paterna che ho avuto dal giorno della mia adozione,un uomo crudele senza cuore, mi ha cresciuto facendomi credere che i sentimenti come l'amore rendono deboli, quasi insignificanti e l'unico piacere che mi potevo permettere era quello fisico e intimo con le persone,mi metto a guardare il soffitto mentre Stacy mi sistema la cravatta,

"pensi di rincontrare la ragazza di sta mattina?"

"non credo, sembrava una turista barbona,mio padre non invita turisti barboni e maleducati"

Stacy si mette a fare la sua solita risatina,faceva sempre quella risatina quandoe divertiva il modo in cui parlavo della gente comune che incontravo

"devi ammetterlo però,era piuttosto carina per essere una semplice turista, spero solo non diventi una delle tue vittime sessuali"

volevo bene a stacy era la mia migliore amica, eravamo persone completamente diverse l'unica cosa che avevamo in comune era il fatto che ci piacevano le donne, l'unica cosa che mi faceva arrabbiare di Stacy e quando parlava delle mie pratiche con le donne,era una delle mie cose più intime e ne parlavo con lei solo quando non lo trovavo soddisfacente,quando puntavo gli occhi su una ragazza avevo aspettative alte,ma ormai era come se condividessero lo stesso corpo,era come fumare la stessa sigaretta per anni senza che si consumasse,io volevo sentirmi consumato,eccitato, soddisfatto. cosa che ormai non succedeva da tempo,volevo sentire il mio corpo bruciare dal piacere e volerne sempre di più,non sentivo quella sensazione,la sensazione che avrei voluto sentire da tempo,volevo approfittare di quella sera per trovare la donna che avrebbe riacceso quel fuoco dentro di me,appena Stacy aveva finito di sistemarmi la cravatta,prendo la giacca per uscire dalla mia stanza e dirigermi verso le scale,mentre scendevo iniziavo a intravedere le persone che erano sparse nella sala centrale,appena avevo finito di osservargli e osservare ogni donna in quella stanza,mi mischiai a tutta quella gente, prendo un bicchiere di scotch,che sorseggio osservando tutter persone che avevo intorno,erano tutte uguali lo sentivo,avevano tutte lo stesso carattere,lo stesso modo di comportarsi e parlare,anche se fossi stato con una di loro sarebbe sempre stata la stessa cosa,la stessa emozione stanca della solita routine,il mio bicchiere di scotch si rovescia appena sento una persona piombarmi addosso,la mia giacca e la mis camicia erano bagnate,mi giro per vedere chi mi fosse piombato addosso in quel modo,e senza stupirmi tanto,era la turista barbona che alla fine non era poi tanto turista e barbona,aveva un vestito rosso,i capelli neri e mossi,un rossetto rosso leggermente sbavato, quella ragazza si era preparata in fretta e furia senza rendersi conto del disastro che aveva in faccia

"ehm,scusami non ti visto..oddio mi dispiace un sacco non volevo, perdonami "

non ero arrabbiato ma continuavo ad osservarla,quells ragazza alloggiava all'Empire hotel, che era a pochi kilometri da qui in limousine,come aveva fatto sd arrivsre tardi?osservandola meglio riesco a notare le chiavi che stringe nella mano destra cercando di non farla notare,erano le chiavi dell'ufficio di mio padre,le riconoscevo dalla foto di mia madre attaccata al portachiavi, cosa ci faceva quella ragazza con le chiavi dell'ufficio di mio padre?come era stata invitata?

"perché hai le chiavi dell'ufficio di mio padre?"

con una voce fredda le faccio una domanda che la immobilizza sembrava farsi tante domande su come l'avessi notato,si guardo intorno per poi prendermi per il polso e ritarmi via con lei nell'ufficio di mio padre per poi chiudere la porta a chiave,

"sono,la nuova segretaria di tuo padre,dovevo venire a prendere dei documenti importanti da controllare"

"mio padre ha già un assistente ed è qui alla festa,vuol dire che mi stai mettendo?"

mi guardava disperata,era spalle al muro non poteva controbattere con altre bugie non aveva più senso

"perché sei qui?mio padre ti deve qualcosa?qualunque cosa tu farai lui è capace di distruggerti quando lo vorrà, spero tu capisca,sono capace di distruggerti anch'io ma nel modo che preferisco"

si appoggio alla porta pensierosa come se non stesse neanche ascoltando,mi avvicino a lei e con il pollice le sistemo il rossetto sbsvato

"hai paura adesso,vero? dovevi completare una cosa ma per colpa mia sta diventando difficile"

"vorrei che non mi stessi così vicino sei uno sconosciuto"

"uno sconosciuto che hai portato tu stessa qui,penso tu sappia anche come mi chiami,quanto sono alto,il mio colore preferito,il mio patrimonio,il mio passatempo preferito.."

le accarezzai le braccia,facendo scivolare le mani sulle sue spalle per arrivare al collo e accarezzarglielo delicatamente,le accarezzai il labbro inferiore con il pollice

"sai già tutto di me,ma io non so nulla di te,non è un vero peccato?"

mi avviccinai al suo orecchio lasciandole un leggero respiro caldo sul collo

"dimmi il tuo nome,ti prego,voglio sapere il nome della donna che mi tiene prigioniero"

sentii il suo corpo rabvidirsi mentre inclinava la testa di lato per evitare il mio sguardo,per evitare che notassi i suoi occhi verdi corallo,erano ipnotizzanti,dal primo sguardo che le lanciai qualcosa mi diceva che lei era diversa da tutte le altre persone con cui avevo avuto un contratto fisico,sentire il suo corpo contro il mio mi riconetteva a quel sentimento di brivido eccitante che non provavo da tempo,sentire il suo respiro affannato sul mio collo mi eccitava ancora di più,il suo corpo che cercava di staccare la connessione che c'era tra di noi,senza riuscita,i nostri corpi si stavano attirando,la tensione si sentiva sempre di più,iniziai a baciarle il collo per sentire la sua pelle calda sulle mie labbra,le mie mani che cercavano continuamente di toccare le parti più profonde e segrete del suo corpo,volevo sentirla,volevo sapere come era fatta, volevo sapere come sarebbe andata a finire,il suo corpo richiamava il mio,non avevo mai sentito una cosa del genere,volevo di più, finché non senti la sua voce tremolante,

"non mi toccare,smettila,mi sento a disagio."

era la prima volta che uns ragazza mi dava l'ordine di smetterla,di annullare il desiderio che si stava creando,le sue parole mi fecero sentire una strana sensazione al petto,il mio cuore salto di un battito,non capivo,ero appena stato rifiutato dalla ragazza che mi aveva riacceso,

"cosa?"

"ti ho detto di lasciarmi stare,mi fai stare a disagio"

mi allontanai lentamente dal quel corpo che stava ipotizzando il mio,prese la chiave e apri la porta per poi lasciarmi solo in quella stanza,ero ancora confuso, mai nessuna donna mi aveva trattato così, mai nessuna mi aveva respinto,non riuscivo a capire più niente non volevo uscire da quea stanza per vedere i suoi occhi verdi ignorarmi,non mi ero mai sentito in quel modo, il vuoto che avevo prima era ancora più grande di prima,volevo sapere chi fosse ques ragazza,dovevo scoprirlo,mi aveva reso debole in quel momento, ero frustrato,in quel momento volevo buttare tutta ls mis frustrazione su di lei,avevo solo quello scopo in testa,volevo farle sentire il vuoto che lei mi aveva inflitto.

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⏰ Ultimo aggiornamento: Apr 07 ⏰

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