1. Guess who's back in town, bitch

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Nel spazio autrice vi ho lasciato i PV di 2 altri personaggi che saranno importanti per la storia!

E si inizia!

R h y s  K y l e  J o h n s o n

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R h y s  K y l e  J o h n s o n

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Stamattina mi sono svegliato con una brutta sensazione. Una sensazione che non amo particolarmente.

Di solito quando mi sveglio con una brutta sensazione oppure un nodo alla gola, so già che non sarà giornata.

Non so il perché io abbia questa sensazione, ma spero se ne vada subito, perché sta iniziando a darmi particolarmente fastidio.

Oggi comincio il mio 2º anno di università.
Studio giurisprudenza e vorrei diventare un grandissimo avvocato un giorno.

Tutti mi conoscono nella Grande Mela. Mi conoscono come il "capo" del Bronx. Quartiere che conoscono tutti e che se hanno l'opportunità di evitarlo, lo fanno.

Le persone qui a New York mi temono, mi rispettano e sopratutto mi vogliono. Le ragazzine oppure le donne pagherebbero milioni per aver anche solo un "Ciao" da me, il che non mi dispiace affatto.

Amo essere rispettato e temuto al contempo. Amo avere il controllo su tutti e tutto.
Amo essere l'unico a gestire il Bronx.

Ero fuorigioco per 4 anni e in quel periodo il Bronx lo aveva gestito il mio migliore amico, Cristian, ma che non ha fatto altro che danni.

Quel uomo è davvero un pazzo psicopatico. Letteralmente quando sono ritornato dalla prigione il Bronx era praticamente deserto, il che mi ha fatto incazzare tantissimo.

Cris ama far impaurire le persone a modo suo, ama vedere la gente morire di paura per delle cazzate che inventa o fa. Ama vedere la gente gridare e piangere dalla disperazione e sopratutto ama la tecnologia.

Lui è un mago della tecnologia, in tutti i miei anni di carriera lui è sempre stato accanto a me ad aiutarmi.

Lo ammiro per questo, ammiro il fatto che lui sia così intelligente e che nonostante sappia tutto quello che ho fatto e che sto facendo, non se ne sia mai andato.

Comandare il Bronx da solo è bello, ma sarebbe stato molto meglio gestirlo con una persona.

La mia piccola Daphne.

Il solo pensiero di lei mi fa tremare le viscere. È da letteralmente otto anni che non la vedo più e quando provo a farle visita, le guardie mi mandano sempre via.

Quando sono stato attestato, 4 anni fa, avevo chiesto esplicitamente di farmi trasferire nel carcere in cui si trovava Daphne, per vederla ed eventualmente parlarle e spiegarle ogni così, eppure negli anni che sono stato lì, non l'ho mai vista, neanche una volta.
L'unica donna per cui avevo occhi, l'unica per cui batteva il mio cuore, non ho mai potuto vedere. Era come se fosse allergica a me, come se non mi volesse più vedere ed eliminare il mio ricordo.

Deadly HeartsDove le storie prendono vita. Scoprilo ora