2. Welcome in my hell, bitch.

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Living life on my own terms.

O p h e l i a  D a p h n e  J o n e s

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O p h e l i a  D a p h n e  J o n e s

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Risvegliarsi nel proprio letto è la miglior cosa del mondo.
Ho dormito per 8 anni su un materasso che sembrava più una roccia che un materasso, per perlopiù puzzava come non lo so cosa.

Dormire in un letto pulito, con delle lenzuola profumate e pulite, dei cuscini puliti e coperte puliti e la sensazione più bella di sempre.

Non vedevo l'ora di ritornare alla mia vita quotidiana. 8 anni in carcere è troppo.

Il mangiare laggiù faceva proprio schifo, preferivo di gran lunga la pasta di Cris, che per vostra informazione aveva troppo ma troppo sale e non era per niente cotta, piuttosto che il mangiare che servivano lì.

Le donne laggiù erano tutte delle stronze narcisiste, che vi giuro, avevano qualche problema mentale.
Quelle su tagliavano i capelli da sole, si infliggevano del dolore solo per puro divertimento e piacere personale e sopratutto si pestavano a sangue fino a che una di loro non finisse in isolamento o in ospedale.

Invece gli uomini meglio non parlarne.
All'inizio mi facevano davvero paura, non conversavo mai con loro e sopratutto stavo alla larga dal tavolo di quelli più pericolosi.
Quando compiei 18 anni, cambiai drasticamente, non solo fisicamente, ma anche mentalmente.

Ero diventata molto bella, a dire il vero molto più sexy. Ero sicura di me stessa e diciamo che laggiù ero abbastanza amata, sopratutto dagli criminali più pericolosi.
Quindi iniziai a sedermi con loro e farci amicizia e alla fine divennero praticamente i miei migliori amici. Eravamo una cosa unica ed erano i miei amori.

Ci sono 2 cose che mi mancano di quel carcere.
Punto numero 1: Mi mancano i miei ragazzi, i miei migliori amici.
Punto numero 2: Mi mancano quelle guardie che credetemi, se non fossero state delle guardie, me
li sarei scopati tutti, anche forse contemporaneamente.

Avevano quell'aria di un uomo uscito proprio da un libro.
Erano tutti pieni, ma dico pieni di tatuaggi, odoravano tutto o di mente e tabacco, oppure di erba. Avevano dei muscoli, che vi giuro, me li sognavo anche la notte.

Era come vivere in un cazzo di film.
Il mio film.

Sono comunque felice di essere uscita da quella fogna di merda, non vedevo l'ora di poter uscire e far passare l'inferno a quel bastardo di Rhys Kyle Johnson.

Quando gli dissi che gli avrei fatto passare l'inferno e che a tempo debito lo avrei ucciso, ero seria.

L'odio che provo verso quel essere umano non è paragonabile neanche a l'odio che provo per Matt Donovan e credermi odio quel ragazzo a morte.

Deadly HeartsDove le storie prendono vita. Scoprilo ora