Capitolo 1

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CAPITOLO 1

Correvo libera per i boschi, accompagnata dal semplice frusciare del vento che mi accarezzava la pelliccia. Il sole era appena sorto e i raggi sfioravano le foglie creando tenui bagliori mentre ovunque si respirava l'aria frizzante del mattino.
Era uno di quei momenti in cui tutto il mondo sembrava immerso nel silenzio, racchiuso in una sorta di bolla dove l'unica cosa che stonava era il rumore della mia corsa. Ultimamente non riuscivo più a riposare come una volta, di dormire non se ne parlava neanche, e di certo tutti quei cambiamenti che erano arrivati in questo periodo non mi aiutavano. La mia vita era sprofondata in un inferno, in vorticare confuso senza via d'uscita.

Forse ero io che non avevo la forza per combattere questa battaglia, forse era il dolore che mi rendeva inerme fino a questo punto, ma reagire, per ora, mi sembrava impossibile. Gli unici momenti in cui raggiungevo qualcosa di simile alla pace erano quelli in forma di lupo, dove non servivano futili parole e nemmeno fingere era necessario. L'unica cosa che contava davvero quando ero in forma di lupo era correre lontano.
Come in questo momento, sempre più veloce, finché i polmoni non avrebbero chiesto pietà, finchè il mio corpo non avrebbe ceduto, finchè la mia mente non sarebbe stata così stanca da smettere di pensare.

Così continuai per quelli che sembrarono minuti ma che alla fine si rivelano ore. Col fiato pesante, le zampe a pezzi, il peso del corpo che mi trascinava per terra. Per qualche istante rimasi ferma, distrutta, fino a quando non sentii di essermi ripresa abbastanza da incamminarmi nuovamente. Mossi giusto qualche passo verso quella che ora doveva rappresentare la mia nuova "casa, e mi trasformai.
Un lieve tremolio mi pervase e subito dopo sentii le ossa ritirarsi, cambiare forma e distendersi, per poi riprendere le sembianze da umana.
Ormai era una cosa che mi veniva naturale, ma la transizione mi scombussolava sempre un po', quindi aspettai qualche secondo prima di avviarmi con una smorfia.

"Finalmente sei tornata! Mi stavo preoccupando, sono andata nella tua stanza per svegliarti e non c'eri! Si può sapere dov'eri finita?!"

Davanti a me vidi la figura slanciata di mia zia Elise mentre una smorfia preoccupata la attraversava. Per anni non l'avevo vista ed ora invece mi ritrovavo a vivere insieme a lei, così, da un giorno all'altro, senza avere nemmeno il tempo di salutare i miei genitori. Anche se forse era stata la cosa migliore, era già abbastanza doloroso rivederli nei miei sogni..

"Scusa zia, non avevo più sonno e sono andata a fare una corsa"

"Hai controllato prima di andare?"

"Certo, non c'era nessuno"

"Va bene Kayla, la prossima volta però avvertimi" mi disse sollevata.

Anche lei come me era un licantropo, ma nonostante questo non l'avevo mai vista trasformarsi e non sembrava sentire il mio stesso bisogno di cambiare forma.
Se avessi dovuto descriverla l'avrei definita come la persona più calma di questo mondo. Sembrava che niente potesse scalfirla e forse era proprio grazie a questo che era riuscita ad affrontare la morte di sua sorella senza cadere, al contrario di me. Mi ritenevo davvero fortunata ad averla al mio fianco, perché sapevo bene che se fossi rimasta sola non sarei riuscita ad andare avanti. Si occupava delle questioni più importanti ed era stata lei stessa a proporre il trasferimento. Diceva che mi avrebbe aiutato, ma forse sperava solo di distrarmi con questa novità.

"Kayla farai tardi a scuola!"

Sbuffai infastidita. Nonostante tutto quello che era successo dovevo riprendere le lezioni e mia zia non aveva perso tempo a iscrivermi. La mia voglia era pari a zero e di certo il problema non era quello di farsi nuove amicizie, anzi, se possibile cercavo di evitare i rapporti con gli altri se non per lo stretto necessario.

Lacrime di sangueDove le storie prendono vita. Scoprilo ora