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Quel giorno Guido Mista stava tranquillamente camminando verso il supermercato. Doveva fare la spesa per casa sua e di almeno altre 20 persone e non sapeva come fare a portare tutte le buste da solo.

In caso avrebbe chiamato Emporio...ma... perché non lo aveva fatto subito?? Si diede del cretino da solo e entrò comunque nel supermercato.

Comprò due carrelli di roba (aveva dovuto mettere 111 euro in più di roba per evitare di pagare 444 €, così aveva preso molto più del dovuto), li entrò in macchina includendo posti dei passeggeri e il cofano.

Partí, mettendosi per sicurezza la scatola del prosciutto sotto il sedere (così almeno la spesa occupava 5 posti).

Arrivò in casa, apri la porta lasciando la spesa dentro la macchina, e lasciando il lavoro difficile a Emporio e al suo stand.

Appena entrato si trovò davanti una scena abbastanza strana quanto ormai giornaliera, non ci fece nemmeno caso, fatto sta che c'erano Jonathan e Dio che si limonavano pesante schiacciati contro il frigorifero.

Salutò, ma i due lo ignorarono.

Si diresse verso la propria stanza per andare a dormire. O quantomeno infilarsi nel letto.

Si accorse che era giovedì, e che quella sera ci sarebbe stata la serata karaoke, così si tirò un pugno in testa, facendo cadere un paio di proiettili dal cappello che lasciò a terra. Andò nella sua stanza solo per pensare.

Pensare a chi? A cosa?

A quella testolina bionda che ormai da troppo stava infestando i suoi pensieri.

Mista era la spalla destra del capo di Passione, un gruppo di mafiosi che però, grazie alla guida di Giorno Giovanna, ora voleva solo salvare l'Italia.

Essersi innamorato del ragazzo a cui faceva da assistente, nonché amico e fedele compagno da più di due anni ormai, aveva i suoi difetti, come per esempio che era.. troppo palese.

Lo sapevano tutti ormai, da Bucciarati, l'uomo che faceva da madre a tutti in quella casa, Abbacchio, il marito di Bucciarati, Fugo, un tizio aromantico con problemi di rabbia... L'unico membro di Passione a non aver capito nulla era Narancia, il più piccolo del gruppo. Ma lui era un idiota.

Oltre ai membri di Passione, in quella casa vivevano molte altre persone....

Jonathan, un'altra mamma di casa che per questo andava super d'accordo con Bucciarati, Dio, il suo ragazzo, nonché vampiro... E molta altra gente, tutti simpatici.

Una casa molto movimentata.

Mista sospirò, sovrappensiero. Forse avrebbe dovuto pensare a...una canzone a dedicare a Giorno.
O sarebbe stato troppo sdolcinato?

Si schiacciò un cuscino in faccia con un lamento. Possibile che non riusciva a levarsi quel biondo dalla testa?

Proprio mentre si accorse che quello era il cuscino di Giorno, ispirando il suo odore (genuino odore di ninfea, quell' omega aveva dei feromoni spettacolari), quest'ultimo entrò.

"Ehi Mista, mi hanno detto che il caricabatterie di Ceasar è qui" informò, serio come sempre, con l'andatura di un ballerino, anzi di un modello, anzi nemmeno paragonabile a nessuno di questi due. I suoi capelli lunghi erano come sempre legati in una treccia, mentre le ciocche di davanti formavano tre spirali. Aveva degli occhi stupendi, verdi smeraldo coronati da ciglia lunghe. Come sempre, indossava il suo completo viola aperto sul davanti con un'apertura a forma di cuore.

Mista lo osservò. Semplicemente perfetto.

"Sì, è qua, un attimo" rispose il moro, si staccò dal cuscino (tristemente) e si alzò per prendere il fantomatico caricatore.

The ultimate JoJo omegaverseDove le storie prendono vita. Scoprilo ora