L'unica gioia al mondo
é cominciare.
(CESARE PAVESE)«Anvedi che casa, avevo aspettative alte ma le ha superate decisamente» sussurra al mio orecchio Angela mentre porta l’indice su un mobile per controllare se ci sia qualche residuo di polvere, roteo gli occhi all’indietro.
«Giovanotto, rallenta per cortesia, posso sembrare giovane ma le mie gambe chiedono pietà» strilla Angela facendo improvvisamente fermare l’uomo che ci rivolge uno sguardo serio misto divertimento.
«Vi chiedo scusa se non mi sono presentato prima, io sono Aril Mikaelson e sono il proprietario della casa» allunga la mano verso Angela che l’accetta stringendola forse un pò troppo notando la smorfia di dolore sul viso del signore.
Faccio uno sforzo enorme cercando di non ridere ma con scarsi risultati, mi esce fuori uno squittio che cattura l’attenzione dell’uomo davanti a noi. Sposta lo sguardo verso la mia figura e mi scruta come ha fatto poc’anzi di fronte alla sua porta.
Smettila di guardarmi così altrimenti rischio di svenire, o venire.. non ha differenza!!
«Piacere giovanotto, io solo Angela Centini, Ayla ci teneva a portarmi con sè perchè soffre di ansia da prestazione. L’ho rassicurata per tutto il viaggio in macchina dicendo di non preoccuparsi invece ha iniziato a farsi le paranoie. Ha addirittura pensato che lei e sua figlia foste dei serial ki..»
«Okay Angelì penso che il signor mikaelson non sia interessato alle mie paranoie senza senso» la interrompo con le guance che iniziano a pompare e so già che hanno preso il colore rosso porpora.
«Signorina in realtà si sbaglia, adesso sono molto curioso. Mi dica signora cosa pensava la signorina Guler?» chiede avvicinandosi con le mani giunte. Lei sapendo di avere la sua totale attenzione prende la palla al balzo e inizia a descrivere forse in modo un po’ troppo dettagliato le mie paranoie.
«Doveva vedere la sua faccia giovanotto mentre diceva ‘Sono sicura che si presenterà un uomo calvo e ci aprirà la porta grattandosi la pancia come Zio Cosmo» mi scimmiotta l’anziana e penso di star per svenire e non per lo stesso motivo di prima.
Giuro Angelì che questa te la faccio pagare, mi troverai tutti i giorni all’alba davanti al tuo letto con la maschera alla bava di lumaca in faccia! Magari così smetterai di essere così logorroica.
Mi copro il viso con le mani per non vedere la reazione del mio sicuramente Non capo e mi stupisco nell’udire la sua risata cristallina. Separo L’indice e il medio guardando attraverso le fessure delle dita come una bambina, lo vedo scuotere la testa con fare divertito mentre parla tra sé «Ci mancava solo questa» e io vorrei solo sotterrarmi.
Tende il suo braccio verso Angela che accetta subito e con aria compiaciuta esclama “Che Gentleband”
«Gentleman» la correggo mentre ci incamminiamo di nuovo.
«Fa lo stesso» risponde accarezzando il braccio del signor Mikaelson provocandogli un altra risata.
Angelì ti capisco ma anche meno!!
«Il suo periodo di prova inizia domani alle 15.00, conoscerà mia figlia Leila, l’avviso che ha un carattere particolare quindi mi aspetto da lei molta pazienza. È obbligatorio un abbigliamento consono, consigliabile camicia e pantalone.» spiega il signor Mikaelson porgendomi il contratto.
Non riesco ancora a crederci che mi abbia assunta dopo la sceneggiata di prima, ero sicura che sarebbe andata diversamente. Cerco di contenermi nel fare i salti di gioia e lo ringrazio entrando già in modalità professionale.
Anche perché fino ad ora di professionale ho avuto solo l’intenzione!
Ci accompagna verso l’uscita e riprende a braccetto Angela che sembra gli stia facendo le fusa, la allontano con gentilezza dal suo corpo ignorando la sua protesta e la spingo verso la macchina.
«La ringrazio signor Mikaelson per averci accompagnato fino alla porta, non doveva» sorrido timidamente nella sua direzione.
«Che guastafeste» le imprecazioni di Angela fanno ridere di nuovo il mio capo e mi ritrovo ad ammirare le fossette che si formano ogni volta che sorride. E’ davvero un bell’uomo, non c’è niente da dire..
«Allora a domani signorina guler» mi saluta porgendomi la mano che accetto senza pensarci due volte.
«A domani signor Mikaelson» rispondo mantenendo il contatto visivo. Adotto il metodo che ho letto su internet prima del colloquio in cui dice di stringere la mano scuotendo per tre volte per un tempo non superiore ai due-tre secondi.
«Grazie per l’opportunità» aggiungo facendo dei passi indietro e lui annuisce con la testa in risposta.
«Mi ha fatto piacere conoscerla signora Centini, spero di avere di nuovo l’onore della sua presenza in futuro» annuncia rivolgendosi ad Angela che quasi inciampa nel raggiungerlo.
Ma dai, entra in macchina e non fare storie cazzo.
«Chiamami Angela giovanotto» mormora lei, dopodichè fa una cosa molto inaspettata, invade improvvisamente il suo spazio personale e lo abbraccia.
Si, avete capito bene.
Angela abbraccia il mio capo.
oh no!!!
La reazione del signor Mikaelson non tarda ad arrivare, sembra nascondere il suo fastidio molto bene, sorride e ricambia in modo tranquillo.
«E sono sicura che ci vedremo spesso» si stacca facendogli l’occhiolino e si avvia finalmente alla macchina.
«La sua accompagnatrice è piacevole» commenta indicando con il mento Angela che alza la mano a mo di saluto.
«Non sa quanto» rispondo serrando le labbra. Lo guardo un'ultima volta e con un cenno mi avvio anche io verso l’automobile.
«Che figura di merda mi hai fatto fare Angelì» sbatto forte la portiera, metto in moto e pigio il pedale del gas.
«Ma cosa dici nini, è rimasto colpito, hai visto pure tu»
«Gli hai detto che lo immaginavo calvo e per giunta serial killer, come non essere colpiti» calco sull’ultima parola.
«Almeno ti ha assunta» mormora e decido di non risponderle, per sbaglio lancio uno sguardo allo specchietto retrovisore e trovo il signor Mikaelson sulla soglia della porta che continua a guardare nella nostra direzione. Non mi sfugge il suo ghigno stampato sul viso e una nuova consapevolezza mi fa sbuffare.
Questo lavoro mi lascerà completamente pelata!
Eccomi con il primo capitolo.
Ditemi le vostre prime impressioni sui protagonisti.
Con Angela di mezzo ce ne saranno di tutti i colori.
A presto!!
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Disastro in casa Mikaelson
ChickLitAril Mikaelson, appena trasferito in un piccolo paesino chiamato Monteguidi è alla ricerca di una babysitter e pasticcera privata per sua figlia Leyla di cinque anni. E' qui che fa la conoscenza di Ayla Gurel, solare e determinata decide di mettersi...