Così le due ragazze indossarono i rispettivi vestiti e si guardarono allo specchio.
Giulia era esattamente come l'aveva immaginata Giorgia, questo vestito evidenziava le sue forme ed e si abbinava alla perfezione ai suoi colori.
Giorgia aveva l'ombelico e il suo nuovo pearcing in vista, il top le evidenziava la sua vita stretta e la gonna era corta e a vita bassa, le piaceva, esaltava la sua abbronzatura ancora leggermente evidente e le stava a pennello. Ma continuava a guardarsi allo specchio per capirsi.
Non aveva più problemi con il suo fisico, non si vergognava a uscire con le cose più attillate. In America, per esempio questo top lo indossò ad un compleanno in piscina e quella gonna in discoteca quando doveva farsi notare dal ragazzo baciato la settimana scorsa
Ma qui era diverso, qui tutti la conoscevano, perché oltre a riuscire ad entrare anche le loro coetanee, Giorgia era abbastanza conosciuta anche fra i più grandi.Ma suo fratello non l'avrebbe vista, gli amici di suo fratello nemmeno, e non l'avrebbero vista nemmeno i suoi genitori, il massimo sarebbe stato il complimento di qualche amico, o lo sguardo giudicante di qualche ragazza estranea. Di cosa doveva preoccuparsi?
Finirono di vestirsi, truccarsi e mettersi i gioielli: erano pronte, esattamente per come si erano immaginate.
Vestite così all'aria fresca e veloce delle undici di sera di un sabato di inizio giugno in motorino non era il massimo: è vero era estate, ma era pur sempre notte.
Sarebbe stato perfetto avere una macchina per non arrivare al locale con la pelle solcata dai brividi di freddo. Ma Giorgia aveva una vespa, che non guidava da tanto e per la paura lo fece guidare a Giulia, che aveva il patentino da un po'.
Così arrivarono al locale, parcheggiarono il motorino e superarono i controlli con facilità grazie ai due documenti falsi rimediati da Giorgia, ormai era esperta.
Mentre andavano verso il guardaroba per posare il giubbotto e la borsa, si guardarono con due sorrisi enormi stampati sul viso: quello di Giorgia era proprio il sorriso di chi torna in un posto familiare dopo tanto tempo e le tornano in mente vecchie emozioni, ricordi, esperienze sia buone che non.
<<ti ricordi quando venivamo qui per gli school party?>>.
A Giulia venne subito in mente una cosa di cui ora avrebbero riso, mentre all'ora fu abbastanza triste per Giorgia.
<<ricordi di quel ragazzo scemo, quello che assomigliava a un topo, dai non ricordo il nome>><<Alessio>> ricordò Giorgia facendo roteare gli occhi
<<si, mi ricordo quando volevo provarci con lui, ma lui chiese l'instagram a te>> continuò lei tono annoiato, che però si trasformò subito in una risata seguita da Giulia.
<<ho visto una sua storia l'altro giorno>> chiese subito dopo la stessa ragazza <<ero proprio scema per voler andare con uno così>>.
Era così buffo ora che le cose non vanno più così, ora che se vuole un ragazzo ce l'ha, era divertente, anche se un po' imbarazzante, ricordare certi episodi di cui ora non le frega più niente.
Entrarono nel locale, non c'era tanta gente a confronto con le discoteche della Florida, che erano tre volte più grandi di quella.
Era comunque molta più gente di quella che ricordava di vedere quando andava lì due anni fa, con delle facce mature, grandi, non più di quelle persone che sembravano esattamente loro coetanee: era in mezzo ai grandi sta volta.Giulia che invece qualche esperienza lì la fece, la trascinò direttamente al bancone.
<<spero che tu regga l'alcol un po' meglio di come ricordo io>> urlò Giulia per farsi sentire in mezzo a tutta quella confusione, con un mezzo sorrisetto sul viso.
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pianeta uno, due o tre? || caph
Teen FictionPerciò anche lei era come sua sorella e così la trattava: le dava i consigli quando ne aveva bisogno, veniva a vedere le sue partite la domenica, la aiutava con i compiti e la riaccompagnava a casa quando uscivano insieme dallo stesso posto. Ma dop...