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<<ho visto mia sorella>> disse Pietro dopo che anche l'ultimo dei suoi amici aveva chiuso lo sportello davanti alla propria abitazione raggiungendo la porta d'ingresso.  Ora erano rimasti in macchina solo lui e Marco. Aveva appositamente insistito per accompagnare il ragazzo per ultimo: doveva parlargli.

Marco non rispose, internamente stava consumando un sentimento di paura già da un po' e quando nominò Giorgia, capì dove voleva arrivare Pietro. Da quando era uscito fuori a fumare era diventato serio, in particolar modo nei suoi confronti.

<<dimmi che non è come penso>> disse ancora l'amico. Si voltò per guardarlo in faccia, sperando che gli desse finalmente una risposta.

Improvvisamente Marco notò tutti i particolari del muro perimetrale del giardino di Andrea, non aveva mai fatto caso alla crepa di vernice posta proprio all'angolino. Beh non che ci fosse mai stato motivo di osservarla.

L'atmosfera metteva troppa pressione, Marco pensò presto di rischiare di essere schiacciato e risucchiato dall'aria all'interno della macchina non fosse così tanto surreale.

La macchina era circondata da un mondo buio, a eccezione di qualche lampione che portava qualche scarsa pallina di luce qua e là. Il silenzio fra i due era assordante, i grilli che decisero di allestire un concerto proprio nelle loro orecchie non erano tanto d'aiuto.

Il silenzio dell'amico stava cominciando a innervosire Pietro, nel suo atteggiamento stava cominciando a trasparire un po' di non curanza e sarebbe stato davvero il colmo quella sera.

<<mia sorella Marco, perchè?>>

Forse il biondo si rese conto che era giunto il momento di proferire parola, ma l'unica frase che riuscì a formulare era un terribile tentativo di giustificazione <<era ubriaca Pietro, mi ha baciato lei>>.

Era come se volesse lavarsi via tutte le responsabilità, ma non era da lui quell'atteggiamento.

Di solito non è di quelli che si lavano le mani scaricando la colpa agli altri, quella risposta non piacque nemmeno a lui, ma fu l'unica spiegazione razionale che riuscì a fornirgli.

Era più uno di quelli che si preoccupava di spiegare a pieno la situazione, facendo rendere conto all'interlocutore che non era tanto tragica come sembrava. Ma quando ogni tentativo falliva si assumeva le sue colpe in silenzio.

<<era ubriaca?>> esclamò Pietro. Ci mancava solo quello.
È difficile dire quale fosse la cosa che lo infastidì in quel modo: che la sorella fosse lì, che abbia bevuto, che gli abbia mentito o che abbia baciato un suo amico?

<<non ha ancora 18 anni, avete 6 anni di differenza che cazzo>> continuò Pietro sbattendo una mano sul volante mentre pronunciava le ultime due parole.

La sua reazione stava cominciando a diventare leggermente eccessiva, se ne rendeva conto lui stesso. Ma quella cosa lo faceva innervosire, vedeva la sorella ancora come una bimba piccola da proteggere.

<<mi dispiace Pietro>>

Al pronunciare di quelle parole Pietro  strinse pollice e indice rispettivamente sull'occhio destro e su quello sinistro. Quella situazione gli fece venire il mal di testa.

Marco avrebbe preferito trovarsi in tribunale con accusa di omicidio e senza avvocato, la sensazione era presso che quella.

Ogni tentativo di giustifica era inutile, lo seppe senza nemmeno provarci, l'amico non lo avrebbe ascoltato. Era piuttosto testardo quando si parlava di certe cose.

Perciò decise che sminuire l'avvenuto fosse la spiaggia più sicura.

Cercò di percorrere a ritroso il bacio. Pensare che Giorgia lo baciò perché provasse interesse in lui gli provocò un peso nello stomaco, quel sentimento avrebbe senza dubbio rovinato la loro amicizia.

pianeta uno, due o tre? || caphDove le storie prendono vita. Scoprilo ora