Quanto è calmo il mare sotto il terreno degli Inferi. Quanto è luminoso il luccichio delle perle preziose che ne seguono. Le tenebre che si lasciano illuminare, il mare che sanguina dolore e il dolce vento che soffia via tutte le gioie. Chi guarda la devastazione crescere nel cuore? Chi sussurra quelle parole che istigano il dubbio? Chi può davvero sapere se la sta seguendo? È davvero dietro di lei? Sta camminando con i suoi passi leggiadri seguendo la sua amata?
Un balzo del cuore, un sospiro nel vuoto. Elean è davvero dietro di lei? La sta seguendo come d'accordo? Non può saperlo finché non saranno entrambe sopra le sponde dello Stige, all'ingresso dell'oltretomba. Ma il cammino è ancora lungo e nessuna delle due ha proferito parola. La parola non è permessa, è una prova del cuore. Nessun inganno o scorciatoia.
Ofia soffre la solitudine come nessun altro ma com'è passarla per l'eternità senza la sua amata? Non desiste e continua a camminare e camminare sempre più avanti. La paura è forte dentro di lei ma come può fermarsi ora? Ha visto la luce del sole qualche metro più giù ma ora che è così vicina alla libertà sente il dubbio ingrandirsi dentro di sè. Ha camminato per giorni senza sentire il suono della sua voce ed ora, così vicina ma così lontana, vuole sentire Elean cantare con lei.
Ricorda i tempi in cui tutte le creature terrestri di fermavano e le ascoltavano cantare felici nel loro piccolo giardino. Ofia con il suo liuto e la sua voce da soprano e Elean che si univa a lei nel canto come contralto. Erano due voci così diverse ma insieme facevano nascere una melodia armoniosa e stupenda, così tanto che pure le ninfe si avvicinavano a sentirle. Animali e dee al loro ascolto. Erano divine.
Ed ora, soggiogate da quel crudele destino, stanno cercando di salvarsi, trascorrendo le ore più infernali della loro vita. Ofia in dubbio ma Elean in speranza. Si, una speranza verso la sua amata. Una speranza di un futuro con lei nel mondo terrestre e di vivere con il loro amore fino al loro spegnimento in tarda età.
Il sogno di una lunga vita non distrutta da quel momento, non distrutta da tutto quel male, può mai succedere? Ofia spera di si e Elean sa che è così. Ma il loro amore è veramente eterno? Perché ora che i dubbi crescono nella prima donna, ha paura che Elean l'ha abbandonata. Lei è lì dietro ma non sente il suo respiro.
Cosa sta facendo? Cosa sta pensando? È davvero dietro di lei o è ancora ferma giù al palazzo di Ade? È da giorni che non la vede, è da giorni che non la sente. La sua mancanza si sta sentendo e il suo cuore sta cedendo. Non può aspettare, deve guardare dietro di sé per vedere.
Il suo cuore lielo chiede e la sua mente cerca di fermarlo. Deve andare avanti e poi potrà avere la sua amata tra le sue braccia fino alla fine della loro vita mortale. Ma deve vederla, ne ha bisogno. Ne sente il bisogno dentro di sé. E così decide con la mente che le urla di non farlo.
Ferma i suoi passi e respira profondamente. La luce del sole sta entrando nella grotta, mancano solo alcuni metri e potranno vivere felici e per sempre ma Ofia deve sapere ora. Alza la gamba destra e la sposta dietro di sé, chiude gli occhi e si gira completamente. Non la vede ma Elean è terrorizzata.
Apre gli occhi ed ora la vede bella come è. I suoi lunghi riccioli d'oro e i suoi occhi verdi luminosi. Ora Elean addolcisce lo sguardo e capisce. Doveva vederla assolutamente, almeno una volta. Ofia alza la mano come per raggiungerla.
«Elean, sei tu?»
La ragazza sorride indietro e cerca di prenderle la mano ma non può. Una forza invisibile la ferma. Gli Inferi la stanno chiamando.
«Si, Ofia, sono io.»
La sua voce è proprio come se la ricordava, dolce ma tempestosa e sa che avrebbe potuto cantare ancora con lei.
«Ti amo, Elean.»
«Ti amo anche io.»
E prima che possa aggiungere qualcos'altro, Ofia vede la sua amata spinta indietro verso il buco infernale. Grida lasciano la sua bocca ma non può fare nulla. Gli occhi verdi di Elean sono l'ultima cosa che vede di lei prima che sia inghiottita dall'oscurità.
Ermes, poco più avanti di lei, la raggiunge e la spinge fuori verso la foce dello Stige. Non dice nulla perché capisce e sa i sentimenti di queste due povere anime. Non sgrida Ofia ma anzi rimane incantato dalla sua perseveranza e dalla sua forza nonostante quei difficili giorni di cammino. Ha resistito fino all'ultimo prima di guardare il suo amore.
Ofia è distrutta e piange incontrollatamente. Ermes cerca di consolarla ma sa che non può guarire un cuore infranto. La donna sta piangendo per il suo errore, per il suo stupido dubbio. Ovviamente Elean la stava seguendo, ma perché era così ostinata a vederla? Doveva continuare a camminare ormai che mancavano pochi metri.
Quelle voci terribili che le avevano detto "guarda dietro", "non è con te" e "ti ha lasciata giù". Ma ormai era troppo tardi per rimpiangere quei momenti. Ormai Elean era morta per davvero. Ormai non poteva più tornare indietro. Ed il Fato aveva deciso così sin dall'inizio.
Ofia si rese conto che non ne vale più la pena. Quell'inferno era tutto iniziato da lei. Era così disperata da quell'amore perduto ed ora non poteva che rimpiangere le sue decisioni. Non perderla una volta, ma due e senza ritorno.
Silenziosa, lascia le braccia di Ermes e se ne va. Il suo liuto cade dietro di lei ma Ofia non fa nulla per riprenderlo e inizia a vagare per la valle. Sembra un cadavere ed il dio che l'accompagna non può fare a meno di piangere al loro destino. Alza gli occhi al cielo e prega suo padre per qualche aiuto. Ofia è cara a lui e tiene a lei come una figlia e non può vederla in questo stato.
Zeus non dice nulla e siede in silenzio nel suo trono, non gli interessano le questioni dei mortali. Eppure ne aveva sentito la loro storia. Sua figlia Persefone gli aveva raccontato del suo canto e come l'aveva fatta piangere. Zeus pensa sia stupido e non importante in confronto a ciò che lui ha passato. Ma cosa ne sa un dio vigliacco ed arrogante di un amore così puro?
Ermes gli dice così e l'Olimpo trema. Nessuno osa parlare. Zeus non è contento di ciò che sta succedendo e può vedere il cuore di suo figlio. Capisce il suo disagio e non si arrabbia, non questa volta. Da un semplice pugnale al dio inferiore e lo lascia andare.
Ermes trova Ofia distesa sulla foce dello Stige che guarda apatica l'entrata dell'oltretomba. Trema per il dolore e non sembra capace di muovere un singolo muscolo. È morta, almeno il suo cuore lo è. La devastazione nella sua mente la riduce in uno stato pietoso e vegetale, nulla può comprenderla. Nulla può salvarla.
Ma il dio è lì per aiutarla. Poggia il pugnale sul suo petto e porta la sua mano sopra. Ofia sente il freddo del metallo e rabbrividisce al contatto. Alza gli occhi e vede Ermes che le sorride. Le sta parlando. Le sta dicendo di ammazzarsi, così potrà stare insieme alla sua amata per l'eternità. Ofia non ci crede. Passare l'eternità con Elean? È un sogno, si dice.
Ma l'idea di averla tra le sue braccia le dà la forza di sedersi e prendere tra le mani il pugnale. Guarda Ermes e lo ringrazia. Il dio accenna un saluto e le sta accanto, dandole un ultimo conforto prima della sua partenza. Ofia spinge lentamente il pugnale dentro il suo petto ed esala un ultimo respiro prima di chiudere gli occhi per sempre.
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L'amore è una cosa così semplice eppure così complessa, un'emozione unica nel suo genere. Vite nascono e muoiono per questa sensazione di affetto e così il ciclo della vita va avanti. Gli dei sembrano temerlo mentre i mortali aspirano ad averlo. Nessuno di loro sa quanto può essere sfuggente tra le loro mani.
Cupido sa quanto può essere sia una benedizione che una maledizione, eppure non dice nulla e continua con la sua ascesa nel mondo. Sembra che tutti siano i vinti ma mai i vincitori e non si può cambiare il modo in cui continua ad andare avanti.
Elean sa di essere stata vinta dall'amore ma non dice nulla perché ormai ha lasciato alle spalle la sua piccola guerra. Ama Ofia e mai la lascerebbe, non ora che può tenerla fra le sue braccia. Ed Ofia si sente allo stesso modo e sorride sentendone il suo calore.
Due anime si abbracciano nell'oscurità, scaldate solo dal loro amore. I peccatori danzano intorno ed invidiano la loro condizione. Loro sono destinati alla solitudine eterna, aspirando solo a dimenticare ciò che erano in passato. Ofia ed Elean possono riposare finalmente insieme per l'eternità.
L'amore è davvero una cosa meravigliosa.