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Due giorni dopo....


Stavo uscendo per le vie del centro con Theo, eravamo felice, mano nella mano ignari di tutto ciò che stava per accadere, decidiamo di fermarci in un parco, e tra carezze e sguardardi il tempo volava via lasciando nelle nostri menti profondi ricordi felici. Ma dentro di me il cuore continuava ad accelerare, ansia totale sempre di più ogni minuto, sentivo che sarebbe successo qualcosa, il rumore dei motori mi metteva i brividi il vento che mi scompigliava i capelli divenne ghiacciato e dietro mi noi arrivo il fratello di mio padre  Andrea. Ci osservava, ci studiava, ci seguiva e dopo una decina di minuti scomparve, io tenevo la mano di theo stretta nella mia, lui non capiva, ma io avevo brutti presentimenti, infatti dopo un ora io e theo eravamo davanti al mio cancello quando riapparve Andrea.

Andrea: ciao tossichella

Sara: Andrea, ma ciao

Andrea: felice ora che tuo padre è in galera? Come ci si sente?

Sara: e come mi devo sentire? Sono dispiaciuta, ma sono sicura che lui non si è pentito di avermi privato l'infanzia

Andrea: te ne ha dare troppo poche, guarda che drogata che sei ora, e chi ti sei portata a casa? Un altro tossico? Un tuo simile?

Sara: non ti devi permettere, su di me pupi dire tutto ciò che vuoi ma su Theo devi stare muto

Andrea: ah si? Sennò?

Sara: sennò ti faccio pentire di essere nato caro zietto

Andrea si avvicina a theo e gli stringe il polso per poi tirare fuori un coltello e avvicinarglielo al polso

Andrea: scommetto che saresti disposta a fare tutto per lui non è vero?

Sara: Andrea lascialo

Andrea: sarebbe un vero peccato se io per sbaglio facessi scivolare questa lama proprio qui sul suo polso, non è vero?"

Una goccia di gangue scende dla polso di Theo mentre chiude gli occhi per il dolore. Accecata dalla rabbia estraggo il mio oggetto preferito dalla tasca ovvero il mio coltellino svizzero, si catapulto su Andrea impedendogli di muoversi e dicendo a Theo si allontanarsi,

Andrea: hai coraggio ragazzina, e allora uccidimi, che ce non ne hai il coraggio?

Porto il coltellino vicino al mio braccio sollevò la manica e comincio a tagliare la mia pelle bianca, theo spalanca gli occhi ma non si muove, esattamente come gli ho detto io. Mio zio riesce a liberarsi dalla mia presa e la situazione si inverte io finisco a terra sul marciapiede mentre lui sta sopra di me con il coltello alto pronto a colpirmi

Andrea: Avanti Sara, hai detto che daresti la vita per lui non è vero? Per quel tossico come te

Sara: non chiamarlo così!

Adrea: shsh rispondi alla mia domanda

Sara: si! Si darei la mia vita per lui

Andrea: allora guardalo bene

Punto gli occhi su theo e dopo 2 secondi sento  un dolore fortissimo che mi trapassa tutto il petto, vedo theo  correre verso di me stringermi a lui, lo vedo piangere per la prima volta, intanto la mia vista comincia ad diventare sempre più sfocata una sensazione di sonno pervade il mio corpo ed il freddo mi avvolge debolmente riesco a pronunciare le mie ultime parole

Sara: ti amo" per poi amante il mio ultimo respiro, l'ultima cosa che ho sentito fu theo abbracciarmi mentre mi implorava di rimanere sveglia. Sono morta, morta, ma con il sorriso.

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