chapter one

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Lasciamo fare al tempo
-Jane Austen
















Asteria
Qualche ora prima

Nella casa che ha ospitato Asteria negli ultimi quattro anni regna il silenzio, attorno a lei ci sono innumerevoli scatoloni e sembra particolarmente vuota, la sua amica Serena la guarda, in silenzio, sapendo che niente e nessuno potrà farla sentire meglio.
Sta per lasciare quella casa che ha vissuto il suo abbandono, le sue lacrime e la sua rinascita ma nonostante ciò prova della rabbia verso quelle quattro mura che di suo, in realtà, aveva solo gli oggetti personali; ogni giorno in quei quattro anni si alzava e restava ferma al centro della stanza, della cucina, o ancora peggio, dell'ingresso, guardava ogni minimo particolare ancora e ancora, come per farsi delle polaroid mentali nonostante conoscesse ogni angolo come le sue tasche.

Ogni giorno, inconsapevolmente, sperava che qualcuno aprisse quella porta improvvisamente, ma ne rimaneva sempre delusa, soprattutto da se stessa.
Ha sperato fino alla fine, curando quella casa come se fosse preziosa e lasciando le cose com'erano sempre state, sin dalla prima volta in cui ci ha messo piede, ma purtroppo ha sempre passato intere giornate e notti, per anni, da sola e senza risposte.
Era disposta a perdonarlo, i primi tempi, ma a quanto pare lui non era disposto a tornare.

Non si rese conto delle innumerevoli lacrime che continuavano a scendere sulle sue guance finché le sue labbra non rilasciarono un singhiozzo.
Si sentì abbracciare da dietro e, accogliendo quelle braccia disperatamente, come alla ricerca di un appiglio, si accasciò a terra.
«va tutto bene» le disse con delicatezza la bionda.
E lei ha creduto a quelle parole, se le ripeteva a mente mentre si chiudeva alle spalle la porta di casa, forse per sempre o forse per un pò, non le importava quel particolare.
Per ora voleva solo chiudere definitivamente un capitolo della sua vita per iniziarne un altro.
Sperando che questa volta il destino sarebbe stato dalla sua parte.









Il rumore incessante della pioggia fa risvegliare Asteria dai sui pensieri che, attraverso il finestrino del taxi, osserva con sguardo sognante la Londra di sera, illuminata dalle luci dei lampioni e delle abitazioni.
Volendo condividere la sua felicità con la sua amica, si volta verso di lei, notando con piacere che la bionda non è da meno, anzi, anche lei osserva con sguardo incredulo al di fuori del veicolo.
«sei felice?» chiede Serena che, sentendosi osservata, si volta verso l'amica.
«più di quanto immagini» risponde la mora prendendo la mano dell'altra per poi rigirarsi verso il finestrino.
E restano così, in silenzio e mano per la mano, per tutto il viaggio in auto.
Asteria ha conosciuto Serena in un momento della sua vita molto particolare, era triste, delusa, affranta e priva di forze, non riusciva più a vivere, tutto le sembrava inutile persino uscire di casa; la bionda è stata per lei un àncora di salvezza, senza di lei probabilmente nemmeno sarebbe diretta verso la sua nuova casa, per lo più a Londra.

Arrivano davanti all'appartamento di Asteria poco dopo l'ora di cena, pronte a sistemarsi e rilassarsi, con il programma di restare sul nuovo divano della mora a fare una maratona di Netflix per il resto della serata.
Non vedendo l'ora di conoscere quella che sarebbe stata la sua nuova casa, la ragazza si sbriga ad aprire la porta con le chiavi trovate sotto lo zerbino, messe lì apposta dalla sua coinquilina
«c'è qualcuno?» chiede ad alta voce mentre entra in casa, seguita dalla bionda, che a sua volta chiude la porta dietro di sè, ricevendo il silenzio come risposta
«a quanto pare la coinquilina è fuori» dice quest'ultima
«menomale, non vedo l'ora di ordinare della pizza e buttarmi sul divano» risponde lasciando a terra i propri bagagli.
«mi spiace deludere i tuoi piani ma Isabella mi ha appena mandato un invito ad una festa»
«come fa quella ragazza ad avere sempre inviti per le feste?» chiede sconvolta, Isabella è la coinquilina di Serena che, a differenza di Asteria, si era trasferita a Londra pochi mesi prima di lei e dai suoi racconti ha potuto intendere che fosse una ragazza abbastanza socievole e festaiola.
«amici di amici»

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