THEY

Capitolo venti

BOSTON

BELLA'S POV

Ho la febbre. Non ho un termometro per misurarlo, ma mi sento debole e tremo per il freddo.

Ci stanno mettendo troppo i miei fratelli. Sempre se mi stiano cercando veramente o ci abbiano rinunciato del tutto. Ho una paura fottuta di non riuscire ad andarmene da qui.

L'ultima volta ho avuto solo culo. A pensarci, però, a che scopo avrebbero dovuto inscenare quell'incidente se poi mi hanno rapita e portata qui di forza?

Tossisco fino a sfiatarmi. Ho la gola più che secca, e non ho neanche un goccio d'acqua da bere.

Me la danno, si, ma due volte al giorno, un terzo di bicchiere. Per il resto da mangiare ho un pezzo di pane da 30 grammi al giorno. Il giusto per non farmi morire di fame, insomma.

Non ricordo neanche più come si fa a camminare. Sarà per la debolezza dovuta alla febbre? O perché non mi alzo da questa benedetta sedia da non so quanto tempo?

WASHINGTON

THEODORE'S POV

Ci siamo quasi. Finalmente potrò riavere la mia sorellina tra le mie braccia.

Delle tre telecamere sappiamo che due sono a posto. Ne manca solo una da controllare e stasera saremo lì tutti quanti. È quella più lontana, quasi fuori Boston, per questo sono quasi certo si tratti proprio del posto in cui tengono Bella.

Ci vogliono quasi nove ore in macchina perciò partiremo verso le 13:30, così da essere lì per le 22:30.

Adesso sono le 13:00 e mi sto preparando per partire. Andremo con due macchine così saremo più larghi, sopratutto se nella avrà bisogno di distendersi durante il viaggio di ritorno.

Vado a controllare se gli altri hanno bisogno di aiuto, siamo in ritardo.

***

Mancano dieci minuti e dovremmo essere arrivati. Alla fine il viaggio da che doveva durare nove ore a che alla fine è durato sei ore e mezza. Diciamo che ci piace accelerare.

Siamo davanti ad un garage giallo. Dobbiamo fare irruzione, in poche parole dobbiamo scassinarlo.

Sentiamo dei colpi di tosse dall'interno, dobbiamo sbrigarci.

Leonard tira fuori i cacciavite e inizia a sbloccare la serratura. Nel frattempo io e Lucas ci prepariamo a tirare su la serranda. Edward intanto prende i farmaci e le cure per Bella.

Gli altri sono pronti ad intervenire nel caso ci fossero attacchi improvvisi.

Quando finalmente Leonard finisce entriamo e vediamo un corpo esile legato ad una sedia con delle corde fino troppo strette per i miei gusti. 

Ci fiondiamo su Bella e iniziamo a slegarla.

<<Pensavo che ci aveste rinunciato. Avevo perso le speranze.>> dice con voce rotta.

<<Mai Bella. Non ci pensare più.>> ha parlato Luke per tutti.

<<Ragazzi... che ore sono?>>

<<Sono le 20. Perché?>> rispondo alla sua domanda guardando l'orologio.

<<Di solito a quest'ora mi portavano dell'acqua, o almeno così mi dicevano>> perfetto.

<<Bene, così avremo modo di pestarli a sangue>> Bella guarda stranita Leonard che ha appena pronunciato questa frase. L'avevo detto che sotto sotto le vuole tanto bene!

Proprio mentre sto pensando ciò sentiamo dei click di pistola alle nostre spalle.

Ci giriamo all'unisono e inizio a impartire ordini per tutti.

<<Nick, Edward, Lucas portate nella vostra macchina Bella e occupatevi di lei.>>

<<Edward lascia la tua pistola a Clark.>>

<<Subito.>> e con questo iniziano a volare proiettili da tutte le parti.

BELLA'S POV

<<Ed...>> biascico senza forze.

<<Dimmi Bella>>

<<Non voglio che qualcuno si faccia male per colpa mia>>

<<Bella non mi sembra il momento più adatto per discutere di questa cosa. Hai più di quaranta di febbre in corpo e poi... sei parte della famiglia non ci sarebbe nulla da dire a riguardo.>> mi risponde svelto Lucas.

Appena finisce di pronunciare questa frase sentiamo l'ennesimo colpo di pistola seguito dall'urlo di una persona che conosco fin troppo bene.

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Spazio autrice 🏖️

Ciaoooo come va? So che non mi sono fatta sentire per un po', ma finalmente ecco a voi un altro capitolo. Buona estateeee 🫶🏼