Capitolo 1

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Victoria's Pov

Cosa mi attrae? La luna.

Non c'è un vero perché, mi attrae e basta. La luna per me urla la parola "adrenalina". Mi mette coraggio e forza nel fare qualcosa di cui ho timore o qualcosa di cui non sono decisa di fare.
È come quando ci dicono "fai quello che vuoi, la vita è una", bene, la luna mi dice esattamente questo.

Rappresenta letteralmente l'inconscio, i desideri nascosti e le emozioni profonde. O per lo meno per me.

Mi attrae anche la sua bellezza. Spicca tra il cielo stellato e ti guarda lì, illuminata più che mai.

E sapete qual'è il mio sogno?

Mangiare una pizza sulla sabbia, con di fronte il mare che trasmette tranquillità, un rumore piacevole di onde e sopra la luna, bella più che mai.
Ma soprattutto, essere con la persona giusta in quel momento.
Sapere di essere al sicuro e sapere di aprirsi con lei, raccontando di tutto e di tutti.

Ma adesso è meglio che mi sveglia dai miei sogni.
Sono proprio qui, seduta sullo stipite della finestra a guardare la luna.

È notte fonda, sono da poco arrivata a Los Angeles e domani inizia il mio primo giorno di scuola qui.
E questo significa solo rifarmi una nuova vita.
Lasciando il passato alle spalle, ma soprattutto, lasciare il passato a Chicago. E non ritornarci mai più, se non per andare al cimitero per vedere mio padre.
Ma per il resto, non ne voglio sapere più nulla su quella cittadina.
Anche se ammetto che è stato difficile lasciare i miei amici, ma dovevo farmene una ragione.

Mi sono trasferita qui con mia madre, dato che fa la dottoressa e le hanno proposto di lavorare qui. Anche perché danno uno stipendio più alto, poiché in quello vecchio non si trovava molto bene.
E quindi adesso siamo qui, a Los Angeles.
E pensandoci, perché non fare un giro in moto per visitarla un po?

Potrei, ma domani ho scuola...però cazzo la luna mi sta letteralmente dicendo di andarci.
Domani ho scuola meglio se...
Fanculo, ci vado.

Così mi infilo la tuta da motociclista, applico solo del mascara sulle ciglia folte e sistemo i miei lunghi capelli color cioccolato.
È notte fonda, chi mi avrebbe dovuta vedere?

Scendo giù le scale e, dopo essermi assicurata che mia madre stesse dormendo, esco e raggiungo la mia kawasaki nera e viola, indosso il casco e parto, perseguendo le strade più buie e isolate.

La moto è stata una delle cose che mi ha salvata nei momenti più difficili, oltre il pattinaggio. Ho avuto un'ossessione per le moto già da quando ero piccola, mio padre ne guidava molte e avevo preso la passione da lui.
Così, un giorno, precisamente il 14 giugno del 2022, decisi di prendermene una, ovvero quella che ho adesso. È vero, avevo 16 anni ma mio padre mi insegnò come guidarne una. Quindi, già dall'anno scorso sapevo guidare una moto, poi con altre varie lezioni, anche da professionisti, sono riuscita a comprarla e guidarla per bene.

E adesso sono qui, con la mia kawasaki nera e viola, i miei colori preferiti. Quando sto male o devo sfogarmi, mi faccio più di 5,0 kilometri con lei.

Mi piace guidarla sulle stradine buie e isolate. Proprio loro che mi mettono adrenalina e paura nello stesso momento. E cazzo, se questo combinamento mi piace.
La paura mi piace da morire. Così come l'adrenalina.

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