Haruka's pov
Anno 2013, mi chiamo Haruka Kurai, mio padre è giapponese, mia madre è o meglio era coreana, e io sono nata in corea. Ormai ho 12 anni, mio padre è un alcolizzato e mia madre è morta quando avevo 3 anni per un ictus celebrale, da quel momento mio padre ha iniziato a bere. Ogni volta che beve in seguito si sfoga su di me picchiandomi e continuando ad urlarmi contro incolpandomi e insultandomi per la morte di mia madre. Tutti i giorni quando torno a casa questa è la situazione che mi ritrovo, poche volte sono riuscita a sviarlo, ma essendo che è sempre seduto sul divano in salotto ad aspettarmi mi vede entrare e, certe volte ci va davvero pesante.
Oggi inizio il primo giorno di medie, perché, per chi non lo sapesse, in Corea del sud gli anni di elementari sono 6; sto sperando davvero tanto che nessuno mi parli, vorrei poter mantenere la mia solitudine come al solito. Come ogni mattina mi sono alzata alle 6, ho fatto colazione, mi sono preparata, ho coperto le botte lasciate da mio padre con la divisa e il fondotinta, e dopo essermi ricordata di prendere telefono, auricolari, chiavi di scorta e zaino, esco di casa alle 7 e mi avvio verso scuola a piedi, dato che si trova a 10 minuti da dove abito.
Indosso gli auricolari ed inizio a camminare, fortuna che mio padre fino alle 8 non si sveglia, quindi almeno la mattina posso stare tranquilla. Arrivata a scuola mi dirigo verso la mia classe e mi siedo come mio solito al banco che si trova in ultima fila nell'angolino accanto alla finestra.
Alle 8 finalmente la campanella suona segnando l'inizio delle lezioni e vedo una mandria di pecore, perché non me la sento di chiamarle persone, entrare in classe seguita dalla professoressa:"Buongiorno a tutti io sono la vostra nuova profesoressa di matematica, e anche la prima che conoscerete quest'anno. Oggi faremo un test scritto per capire a che livello siete, avete 2 ore per svolgerlo, quindi prendetevi tutto il tempo che vi serve e ricontrollate prima di riconsegnare."
Detto questo ci consegna i fogli ed inizio a svolgere la scheda, dopo circa 45 minuti finisco tutti e 15 gli esercizi, ricontrollo e decido di riconsegnare con più di un'ora di anticipo vedendo alcuni miei compagni di classe sgranare gli occhi per la velocità con la quale avevo finito la verifica. Come biasimarli, matematica è una delle materie nelle quali vado meglio, e pribabilmente anche io avrei avuto la loro stessa reazione. Alla fine delle 2 ore sona la campanella e qualcuno mi rivolge la parola, ora che cazzo vuole questo.
?:"Ma come hai fatto ad essere così veloce nel riconsegnare?"
Haruka:"Pratica e strategie di calcolo."
Jeongin:"Comunque io sono Yang Jeongin. Tu come ti chiami?"
Haruka:"Haruka Kurai."
Taglia corto persona con la quale non avevo intenzione di parlare, perché se non si era capito non voglio avere vita sociale. Mi chiedo se ha intezione di chiadermi ancora qualcosa o ha fnito di rompermi i coglioni.
Jeongin:"Ma sei giapponese?"
Figurati se questo non doveva chiedermelo, per fortuna la professoressa dell'ora successiva entra in classe e lo zittisce e finalmente posso avere la mia tanto amata quiete. Il resto delle lezioni vanno avanti fino alle 13, orario nel quale inizia la pausa pranzo, che dura fino alle 14:30. Decido di prendere il mio zaino, e dopo aver trovato il mio nuovo posto segreto nel cortile della scuola, una semplice panchina nascosta agli occhi di chiunque, decido di sedermi e mangiare il pranzo che mi ero preparata la mattina stessa prima di uscire di casa, ma mi ritrovo lo stesso tipo di stamattina ad infastidire di nuovo la mia quiete.
Jeongin:"Ciao, non hai ancora risposto alla mia domanda."
Haruka:"Stalker."
Mi guarda perplesso e mi porge di nuovo la stessa domanda di stamattina.
Jeongin:"Quindi sei giapponese?"
Quanto è insistente.
Haruka:"Lo sono per metà, dalla parte di mio padre."
Jeongin:"E tua mamma?"
Io giuro che lo butto dal tetto della scuola. Che cazzo vuole dalla mia vita, non siamo nemmeno amici e già mi fa troppe domande.
Haruka:"Cazzi mei. E ora vorrei riavere la mia quiete, quindi vattene."
Jeongin:"Mi dispiace per la tua quiete ma non ho intenzione di andarmene finché non diventerai mia amica."
Haruka:"Continua a sognare, non mi interessa avere contatti con le persone, tantomeno essergli amica. Quindi ora lasciami da sola grazie."
Annuisce e fnalmente decide di andarsene e lasciarmi in pace, così posso tornare al mio adorato pranzo.
Finita la pausa torno in classe per seguire le lezioni pomeridiane. Al suono dell'ultima campanella mi affretto per prendere il mio zaino e tornare a casa, ma appena mi ritrovo fuori dal cancello sento che qualcuno mi sta seguendo, e chi può essere se non l'unica persona sulla faccia della terra che si è degnata di rompermi i coglioni: Jeongin.
Haruka:"Stalker:"
Jeongin:"Ma io abito in questa direzione, non pensare che io ti stia seguendo perché voglio stalkerarti, perché io sto andando a casa mia. Quindi vuoi diventare mia amica? O continuerai ad avercela con l'umanità intera per il resto della tua vita?"
Proprio non demorde. Posso provare ad avere un amico, può tornarmi utile per avere un posto nel quale stare per evitare mio padre, meglio di niente.
Haruka:"Va bene, ma ad una condizione, non dire a nessuno del mio posto segreto nel cortile della scuola, e evita di fare domande troppo personali."
Jeongin:"Sono 2 condizioni, ma provvederò a rispettarle. Ci vediamo domani Haruka."
Haruka:"A domani stalker."
Ci salutiamo e dopo avermi accompagnata si dirige verso casa sua. Ora l'unica cosa della quale mi devo preoccupare e che mio padre non mi noti. Cerco di entrare in casa facendo il minor rumore possibile. Appene varco la soglia una mano mi prende per i capelli trascinandomi all'interno.
Padre:"Togliti lo zaino e vieni qui"
Faccio come dice tenendo la testa bassa, sono di fronte a lui. Dopo qualche secondo mi strattona il braccio facendomi finire per terra, sento il rumore di una cinghia e poi una botta sulla spalla causata dalla cintura, e poi ancora una, e un'altra ancora, fino ad arrivare a 10 su tutte e 2 le spalle.
Padre:"Ora vattene."
Riprendo il mio zaino e salgo le scale per poi chiudermi in camera mia. Ho cercati di medicarmi le botte nel modo in cui potevo, consapevole che non sarei riuscuta a dormire molto per il dolore. Dopo quell'avvenimento ne susseguirono altri simili ad esso abbastanza spesso, ormai era una cosa d rutine. Era arrivato maggio, e per la prima volta avevo un amico.
Spazio autrice
Spero che questa storia possa piacervi. Detto queso vi lasci al primo capitolo.
Mary<3
STAI LEGGENDO
Stray Cat||Lee Minho/Lee Know x Reader
FanfictionQuesta è la prima storia che scrivo, spero vi piacerà. Probabilmente aggiornerò i capitoli in base alla mia disponibilità, quindi aspettatevi di trovarne uno nuovo anche dopo molto tempo. Avvertenze: -linguaggio volgare; -possibili scene smut(non v...