57- festa

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Pov Ele
Pablo e io ci siamo tanto impegnati per organizzare la cena perfetta. E devo dire che il risultato non è stato per niente male. 

Ci andiamo a preparare. Io indosso un abito azzurro, che si appoggia delicato alle mie forme, senza segnarle troppo. La cintura dorata in vita mette in evidenza la mia siluette. Lo scollo è un semplice monospalla.
Mi trucco come al solito e mi voltò verso Pablo. Anche lui è davanti allo specchio, con i capelli perfettamente un ordine, intento ad allacciare il bottone del polsino della camicia nera.
Mi avvicino per aiutarlo e lui lascia fare
-sei stupenda anche oggi, è incredibile- commenta osservandomi
-anche tu non sei male- rispondo arrossendo un po'e ci lanciamo in un lungo e dolce bacio.
Poi mi prende per mano e scendiamo si sotto.
Corre ad aprirmi la portiera
-prego madame- commenta facendomi scoppiare a ridere. Lui si accomoda di fianco a me e inizia a guidare verso il locale.

In pochi minuti siamo lì e veniamo raggiunti dal resto della squadra.
Mangiamo tranquillamente.
Finito tutto io e Pablo ci scambiamo uno sguardo, lui annuisce dandomi il via libera.

È arrivato il momento. Non avevamo organizzato questa cena per niente. Tutto ciò che facevamo aveva sempre avuto uno scopo. Ed era il momento di rendere partecipi delle nostre decisioni anche i nostri amici.
Non abbiamo fatto preferenze. Tutti erano all'oscuro di tutto, senza eccezioni.
Mi alzai in piedi. Avevo un po' di ansietta, un bel po' devo dire.
Tutti in men che non si dica rivolsero l'attenzione verso di me, lanciando sguardi molto curiosi. Pablo venne in mio soccorso, fece scivolare un braccio attorno alla mia vita e mi invitò ad iniziare di parlare
-dunque, penso che vi siate chiesti il perché di questa cena- iniziai e subito ricevetti i primi commenti
-l'importante è avere il cibo gratis. Per il resto noi non ci chiediamo nulla- sdrammatizzò Pedri , facendomi sorridere e soprattutto tranquillizzare
-abbiamo due notizie da darvi- continuai e tutti tacquero silenziosi
-la prima è che ormai è già da un po' che stiamo insieme. Lo sappiamo non è tantissimo, ma abbiamo una certa fretta... vabbè in pratica lui ha chiesto di sposarmi e io ho ovviamente accettato

-che bello- commentai guardando il tramonto meraviglioso di Barcellona. Era lo stesso posto in cui Pablo mi aveva portato i primi giorni in cui stavamo insieme. Ma l'effetto era lo stesso. Non mi sarei mai abituata a quello spettacolo. Non mi sarei mai abituata all'essere lì con lui.
-non sarà mai bello come te- commenta guardando me, mente i miei occhi sono puntati sul tramonto
-sei rimasto sempre lo stesso - rido e mi giro verso di lui.
Continua a guardarmi. È diverso dal solito, sembra tanto in ansia. Che non è poi così anormale... però è senza parole. E quello non è affatto da lui.
-tutto bene?- gli chiedo ma ignora la mia domanda
-ok, bene allora...sono abbastanza dolce, penso. Ma non so esserlo a comando. Dunque...- prende le mie mani  e io continuo a guardarlo. È in difficoltà
-ei, devo dirmi qualcosa?- chiesi per aiutarlo e lui annui
-in un libro avevo letto che quando si ha difficoltà a dire qualcosa bisogna fare come con le medicine amare. Quindi sputa tutto d'un fiato. Senza giri di parole, lo sai che non mi piacciono - lo aiutai. Lui annuì di nuovo, un po' più convinto.
Mise una mano in tasca e ne estrasse un piccolo cofanetto.
Lo aprì davanti a me, chiuse gli occhi
-lo so che è presto, però...sei la persona più bella che io conosca. La migliore che esista. Non voglio perderti, voglio stare sempre con te e non lasciarti mai. Quindi...ti andrebbe di spostarmi?- chiese tutto d'un fiato come gli avevo detto io. Il mio cuore fece trenta capriole per la felicità. Il ragazzo che avevo sempre sognato mi stava chiedendo di passare tutta la mia vita con lui. Sbarrai gli occhi, buttai le braccia al collo di Pablo e gli permetti le mie labbra sulle sue, lo sentii sorridere e dire
-immagino che questo corrisponda ad un sì -
-penso proprio di sì - risposi baciandolo di nuovo mentre lui mi prendeva il resto delle cosce e mi sollevò da terra

Le facce dei ragazzi descrivevano tutto il loro stupore per questa notizia. Ma dopo essersi ripresi iniziarono ad applaudire felici e sorridere soddisfatti.
-sbaglio o c'era un'altra notizia?- ricordò Lewa e noi annuimmo
-esatto... sarò molto diretta...

I love you for infinity//Pablo Gavi ❤️Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora