The flasback of te past🥀

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POV: Layla

Ero in questa immensa casa, completamente da sola, cercavo Aaron dopo che se ne era andato dalla palestra, senza nemmeno che lo sentissi.
Erano passate ormai due ore ma di lui non c'era traccia, mi diedi nuovamente alla sua ricerca, come se lui fosse nemo e io la sua dora. Iniziai a girovagare per le stanze della casa, ma niente, andai al secondo piano, aprii ogni singola stanza, fin quando in una, non trovai Anastasia e Aaron a dormire abbracciati, non c'era nulla di male in quella scena, ma qualcosa dentro di me si scombussolò facendomi attorcigliare le budella, come se in quella bambina ritrovassi la me bambina.
Mi venne un conato di vomito che tirai indietro per non spezzare quella armonia, un mal di testa atroce si fece strada dentro di me, facendomi ricordare cose che preferivo dimenticare, mi fece ricordare di mia madre...

<<Non ho tempo ora per queste menate Layla, non vedi che devo uscire con le mie amiche?>> non capivo perché mamma si comportasse così, volevo solo giocare con lei, <<perchè fai così mamma?! voglio solo giocare>> mi mandò uno sguardo truce e captai subito del puteferio che si sarebbe scatenato da lì a poco, se non fossi andata via al più presto.
Con la delusione impregnata nel sangue, corsi via e andai nella mia stanza sennò sapevo come andava a finire, se fossi andata avanti con questa cosa mi avrebbe chiusa nello scantinato, piuttosto che nella mia camera.
La mia stanzetta era beige senza niente di appeso, con un letto spoglio, privo di colore, un comodino nero e un tappeto del medesimo colore del comodino.
Piangevo a dirotto, fin quando non sentii la porta d'entrata sbattersi e una macchina partire, mi misi sull'attenti, sapevo che mamma non sarebbe tornata per svariate ore, perciò un rammarico mi sovrastò la mente, mi persi a fissare il vuoto, fissavo un punto impreciso, da una parte ero sollevata perché non mi aveva chiuso in una stanza, e non mi aveva urlato addosso per mandarmi in tilt e farmi odiare me stessa, mi faceva male, male psicologico e io di conseguenza me ne facevo di fisico, ero cresciuta troppo in fretta, sapevo però che sarebbe arrivato Aaron, lui arrivava sempre.
Mi ripresi e corsi fuori dalla stanza con la vista appannata, la casa era deserta, era sera e io avevo paura, ogni volta finiva così, ogni singola sera... era un circolo vizioso.
Cercai di aprire la porta senza alcun risultato.
Mi accasciai contro di essa, e piansi, piansi ogni piccola lacrima cristallina che avevo in corpo.
Un paio di minuti dopo mi tirai in piedi priva di forze, tornai nella mia stanza con il volto chinato verso il basso, ci eravamo trasferiti da poco, vicino avevamo una villa lussuosa che era la casa di Aaron, avevamo ancora scatoloni in giro, bottiglie di super alcolici... Entrai in stanza, quella stanza che volevo di colore rosa, che volevo piena di disegni, piena di giocattoli.. Mamma mi diceva sempre che i giocattoli erano uno spreco di soldi, che preferiva spendere tutto il suo stipendio in Droga o alcolici o per delle serate in discoteca.
Ero piccolina, volevo solo giocare, ma lei non voleva saperne niente di tutto ciò, io per lei ero un peso, ero solo una bambina uscita per caso, a lei importava solo di divertirsi.
Sentii la porta della stanza aprirsi e vidi Aaron il fratello maggiore del mio migliore amico, gli volevo un mondo di bene, mi veniva sempre ha prendere quando mamma andava via, e io andavo a dormire da lui, a volte mamma non tornava per una settimana, avvolte per un mese intero, e lui mi trattava come la sua sorellina minore, non uscivo mai dalla sua stanza quando mamma stava via per giorni, ma con lui ero felice, per questo gli volevo bene, andavo da lui e gli chiedevo se voleva giocare con me alla play, lui era ricco, forse di più, non me ne sono mai approfittata, non chiedevo anche se mi offriva di comprare dei giocattoli, i miei compleanni li passavo da sola in stanza, lui faceva enormi feste di compleanno...
Mentre io.. non avevo nient'altro che il mio amato peluche a forma di panda trovato sul ciglio di una strada, mal ridotto e infangato.
Aaron era più grande di me, io avevo 6 anni e lui 13, la prima volta che Aaron era venuto a prendermi, mi trovavo nello scantinato ero sanguinate, mi ero fatta del male cadendo da uno scatolone, ed ero caduta sbattendo la faccia sul pavimento sporco e umidiccio avevo 5 anni, il giorno dopo ne avrei fatti 6, era settembre e faceva freddo lì sotto, ed eravamo lì solo da un mese, però è stato il compleanno migliore da quando ero nata, mi era arrivato un regalo.. che però mi è stato buttato da mia madre, ho pianto per giorni, anche tra le braccia di Aaron e da lì lo implorato di comprarmi nulla, tanto sarebbe andata a finire sempre così, io ero cresciuta troppo in fretta, ne ero consapevole.

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⏰ Ultimo aggiornamento: Jul 11 ⏰

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