"Reparto 8 emergenza"
"Reparto 8 emergenza"Fui svegliata dalle grida del microfono dell'ospedale, un'altra emergenza chiamava i soccorsi, che lavoraccio che doveva essere fare il dottore o comunque lavorare negli ospedali vedere gente che muore che sta male ogni giorno; non ci riuscirei mai...
La testa mi batteva all'impazzata, i capelli avevano bagnato tutta la maglietta e il trucco era tutto colato nel mio viso, sembravo uno zombi.
Mi rialzai dal pavimento dell'ospedale e raccolsi la mia borsa, appena ripresi coscienza da quel lungo sonno, il mio viso si ricoprì di lacrime e il mio corpo non si reggette più in piedi e crollò nel pavimento, era da 15 ore che non toccavo cibo e acqua e il mio corpo aveva bisogno di zuccheri.Non riuscivo ancora a credere a quello che stava succedendo, mia figlia la mia unica speranza di vita, l'unica che mi dava gioia e mi dava felicità e che mi dava amore, si trovava da più di 9 ore in coma, la mia bambina, la mia Matilde stesa li sul letto, sotto le lenzuola bianche e con la maschera per respirare nel suo esile viso, incorniciato da quei riccioli d'oro che scendevano appoggiati alla fronte e i suoi occhietti chiusi, spenti; che non lasciavano passare quella luce splendente che solo quelle perle azzurre potevano trasmettere...
Provai a rialzarmi senza ottenere risultati il mio corpo non voleva saperne, così mi appesi alla maniglia della porta aiutandomi e finalmente riuscì ad alzarmi, subito un'infermiera mi venne incontro dandomi un bicchiere di acqua e facendomi sedere nella carrozzella, si avvicinò e mi chiese:
:"chi è lei?e perché è qui tutta sola e fradicia?"
Risposi senza fiato:" sono qui da più di 14 ore, mia- mi-a figl-ia e dentrrrro-oo in coma da più di 9 ore"Non riuscivo neanche a parlare, le lacrime scendevano all'impazzata come un getto d'acqua e io tremavo tutta"
"Ma lei quanti anni ha?"
"Ne ho 19"
"Ho capito..
E quanti anni ha sua figlia?""Ne ha 4"
"Sa dirmi cosa è successo esattamente"
"Stavo cucinando da mangiare, Matilde stava frugando tra i suoi giocattoli in camera ed era salita sopra una scaletta per raggiungere il suo orsacchiotto preferito, quando ad un certo punto sentì un tonfo per terra e corsi immediatamente lasciando i fornelli accesi, quando arrivai in camera c'era M-aa-tilde cadu -ta a ter-ra con la scala sopra di lei e il sangue che sgrondava sotto la sua testt-aa"
"In che stanza è?"
"341"
"Ok lei rimanga qui che io vado a vedere come procede la situazione"
"Torna presto la prego devo vederlaaaa la pregooo"
Le mie lacrime continuavano a scendere il mio cuore batteva a mille e non riuscivo più a respirare, caddi di nuovo a terra e l'unica cosa che vedevo era tutto nero.