Mi risvegliai, non capendo dov'ero cercai di alzarmi ma qualcosa non me lo permetteva, ero come legata a qualcosa e sentivo uno strano rumore che si ripeteva in uno strano -bip bip bip-; sentivo prurito al polso e poi lo alzai per vedere che cosa fosse e dopo capiii tutto...
Dopo essere svenuta mi buttatorono in un letto togliendomi i vestiti e mettendomi il camice da ospedale e mi fecero la flebo.
La testa girava girava e girava e la mia vista era sfocata al punto da non riconoscere le persone o gli oggetti, non stavo per niente bene. All'improvviso mi ricordai di essere all'ospedale per Matilde, staccai subito i cavi che mi collegavano ai vari attrezzi per controllarmi e corsi come una dannata verso la stanza "341" gridando a scuorciacola "Matilde Matilde Matilde svegliati ti pregooo", le gambe tremavano e non riuscivo a leggere il numero delle camere avendo e il camice da ospedale mezza della mia schiena era nuda ma questo non mi importava nulla, l'unica cosa di cui ero veramente interessata era mia figlia.
Una presa forte e decisa mi tiro indietro facendomi quasi cadere, ma un'altra presa mi prese l'altro braccio tirando indietro, le mie gambe non riuscivano più a stare rette e infatti crollarono, ma qualcuno mi prese in groppa riportandomi in stanza, le mie braccia fluttuavano libere lungo la schiena di questo strana figura e la mia testa penzolava come se fosse staccata dal mio corpo, le lacrime scendevano e scendevano
senza sosta, le mie gambe le teneva unite questa presa decisa e forte mentre io mi lasciavo trasportare ormai priva di forze.Il mio corpo fu buttato con forza nel lettino da ospedale, mentre io cercando di liberarmi da questa forte e dolorosa presa nelle braccia, agitavo tutto il corpo urlando come una pazza con tutte le forze che ormai erano finite, fino a quando un volto si avvicinò a pochi centimetri dal mio, bloccandomi le braccia, la mia vista mi premise di vedere quelle due perle azzurre che fissavano le mie e quei capelli spettinati che scendevano lungo le tempie e la fronte.
"Ora sta calma, non ti muovere, stai ferma!!!"
"Lasciami cazzo lasciami, mia figlia dov'è"
"Matilde è sveglia, sta bene ora calmati"
"Non ci credo, oddiooo è viva è viva"
E mi misi a piangere dalla gioia, tutto dentro di me ricominciò a nascere, i miei occhi si illuminarono e mi spuntò un sorriso enorme in viso, subito chiesi se potevo vederla
"No per adesso non si può entrare, non è ancora totalmente fuori pericolo, ma può farcela."
Dalla gioia abbraccii questo infermiere, era molto giovane, alto biondo- castano, muscoloso, e bello, bellissimo.
Eravamo in stanza da soli, mollò la presa dalle mie braccia e sistemò i cavi, io mi rialzai mettendomi apposto i capelli ma appena fui in piedi caddì non avendo recuperato tutte le forze ma lui si girò e mi prese, ci trovammo viso contro viso, non potendo resistere dalla gioia che Matilde fosse viva, mi aggrappai a lui baciandolo, lui mi prese le gambe e io le misi attorno alla sua vita, lui continuò a baciarmi muovendo i miei capelli con le mani dall'eccitazione poi mi buttò nel letto, e si mise sopra di me continuando a baciarmi, poi continuò nel collo, fino arrivare nella piccola scollatura del camice, le sue mani scesero fino ad parlarmi il culo appassionatamente e strisciando su e giù nel mio corpo, poi mi slegò il camice e restai completamente nuda, le mie mani scesero sbottonandogli i pantaloni bianchi e togliendoli il camice da infermiere facendolo restare nudo, wow che spettacolo i muscoli delle braccia, i pettorali e la pelle liscia che aveva si univa al mio corpo, gracile e privo di forze, finché lui entrò completamente in me, facendomi ansimare e strisciando su e giù sopra di me, e baciandomi come non mai."Emergenza codice rosso stanza 569, Giacomo è richiesto in sala subito"
Non appena finì la voce, lui si alzò subito si rivestì e scappò via, senza dire niente lasciandomi nuda nel letto.