Il portone si apre lentamente lasciando apparire un uomo che indossa una tuta nera che si mimetizza con lo sfondo delle porte dal colore scuro. Quel colore lo avvolge racchiudendo intorno alla sua figura un senso di mistero, di tensione.
La sua postura è sicura, quasi intimidatoria. È chiaro il messaggio che vuole mandare; qui lui è il padrone ed è sempre lui a gestire le situazioni difficili. L'aura che lo circonda sembra fermare anche l'aria che lo avvolge, quasi a chiedere il permesso per restare nel suo spazio vitale. Perfino il rumore del cancello alle mie orecchie è suonato meno caotico della sua figura ai miei occhi.
So cosa significa questo andamento calcolato, lento. Sta controllando che niente turbi ciò che lo riguarda. Osserva l'ambiente quasi a cercare un piccolo appiglio fuori posto che lo inviti a primeggiare su colui che ha osato sconfinare nel suo territorio.Quando mi raggiunge e posa il suo sguardo su di me un brivido di tensione attraversa la mia schiena. La sua presenza è come un'eclissi in pieno giorno. Il suo abbigliamento, i tatuaggi che disegnano le sue braccia, collo e viso lo avvolgono come un mantello di autorità.
Le sue mani incrociate dietro la schiena, vorrebbero farlo apparire innocuo, ma invece trasmettono un senso di controllo; ogni movimento è misurato, non gli sfugge nulla; è un predatore nel suo territorio e secondo me riesce anche a sentire la mia insicurezza che attraverso il mio sudore sta sprigionando nell'aria un odore particolare.
Rimango fermo, consapevole della situazione, ma sono deciso a non arrendermi al suo gioco di potere. Mi sta studiando per trovare i miei punti deboli.
Con un sospiro spero a lui impercettibile, mi preparo a fronteggiare l'inevitabile confronto. Non cederò senza lottare, perché entrambi stiamo giocando con determinazione.
Questi occhi sono dannatamente identici a quelli della strega... nonostante l'azzurro che splende sulle nostre teste quel grigio che emanano, sembrano offuscare la nitidezza del cielo che, in questo momento è confuso tanto quanto me, a tal punto da voler sembrare che vorrebbe cambiare colore.
Com'è possibile trovarsi chiusi in uno sguardo?
Nonostante il colore quasi ipnotico dei miei occhi, il mio sguardo non regge il confronto.
<Hai qualche problema ragazzo? >Un baritono profondo risuona con calma autoritaria, ma il suo tono è così vicino da farmi tremare. La sua voce riempie lo spazio come un tuono improvviso lasciandomi senza fiato.
Sobbalzo cercando di non mostrare l'incertezza che si è impadronita di me a causa della sua vicinanza.
È chiaro che sia il padre di Zaira... I loro occhi devono essere un segno di famiglia...
<In verità sì! > lui continua a studiarmi esattamente come sto facendo io cercando di mostrarmi sicuro.< Le macchine di oggi sono troppo delicate!> mi dice
accarezzando la carrozzeria della mia bambina con morbidezza, come se stesse sfiorando il corpo di una donna.<Si è spenta e non vuole ripartire più!> esclamo, nascondendo la piccola insicurezza che si sta diffondendo nel mio corpo, quasi pentendomi di aver messo su questa falsa solo per rivederla, non pensando assolutamente di ritrovarmi faccia a faccia con quello che sarebbe stato di sicuro la mia spina nel fianco.
Ancora una volta la sua voce, bassa e profonda, mi investe come un treno in corsa... Non riesco a tirarmi fuori da questa situazione e non ne capisco il motivo. Ecco, è lui lo stregone che ha insegnato alla figlia ad ammaliare le persone...
<Apri il cofano> mi dice, schiaffeggiando il diretto interessato della mia macchina, manco fosse il culo di una donna. È stato potente, energico, come ad imprime la sua autorità senza volerle seriamente fare del male... Devo confermare i commenti delle ragazze della mia scuola su di lui...Quasi intimidito più per la paura di sbagliare e di scatenare una rissa con lui, decido di non seguire il suo gioco. È chiaro che sta giocando al gatto e al topo con me.
<Adesso chiamo il carroattrezzi e sgombero la strada!> voglio andare via da lui... mi incute timore. Ho davvero una brutta sensazione addosso, ed io ho imparato ad ascoltarla dopo che, quella volta, per mia sfortuna, l'ho ignorata!

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Sei La Mia Nota Stonata
RomanceQuando hai una famiglia bizzarra, naturalmente, cresci con il sorriso sulla bocca, l'ironia che scorre al tuo interno che si mischia con il sangue che, incurante di essere il trasportatore di beneficio, nutre tutti i tuoi organi. Il sarcasmo è la mi...