CAPITOLO 1

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Mattheo quella mattina si alzò lentamente dal letto, raccattando da terra i vestiti usati il giorno prima, cercando di indossarli nonostante non fosse del tutto cosciente di quello che si trovava intorno a lui.

Era l'ultimo anno ormai che avrebbe passato tra le mura di quel Castello, finalmente.

Una ragazza dai boccoli rossi emise dei suoni dietro di lui "Theo, dove vai?"

La guardò con uno sguardo schifato, ordinandole di uscire da casa sua e di non farsi vedere mai più. Quanto cazzo odiava le ragazze, erano tutte così stupide e senza personalità, generalmente gli cadevano ai piedi appena gli rivolgeva parola, ed a una certa era divenuto stancante.

Appena sentì sbattere la porta di camera sua, e poi quella del portone, si concesse un sospiro.

Era solo l'ultimo anno. Un ultimo anno, e poi sarebbe finito tutto.

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Come ogni mattina, ero stata cacciata da casa di Mattheo senza un apparente motivo. Io e lui avevamo avuto una relazione durante il secondo e terzo anno ad Hogwarts, ma da quando ci eravamo lasciati in maniera definitiva avevamo avuto solo tira e molla.

La sera precedente, come tutte quelle prima, si era presentato sotto casa mia con una rosa rossa, dicendomi che mi aveva pensata tutto il giorno, che gli mancavo, e tutte quelle stronzate che rinnegava il giorno dopo. La maggior parte delle volte era ubriaco quando si presentava sotto casa, altre volte era fatto così tanto da non riuscire neanche a reggersi in piedi.

Il sentimento che provavamo era tanto forte da non riuscire neanche una sera a non vederci, se non era lui a venire da me, ero io ad andare da lui, mi lasciava sempre la porta semi aperta.

Solo qualche ora prima, ero a consolarlo mentre piangeva per come le cose stavano andando, dopo aver fatto l'amore, ed era tornato tutto come quegli anni a quella scuola. Mi dava piccoli baci sulle labbra, per poi accarezzarmi i capelli finché non mi fossi addormentata.

E poi è arrivata la mattina, e con lei anche il suo carattere del cazzo. Col tempo avevo imparato a non discutere circa i suoi atteggiamenti, perché tanto non sarebbe servito a nulla.

Eravamo ex che non riuscivano a fare gli ex.

Quella sera preparai le mie cose e salutai i miei genitori per partire verso Hogwarts per l'ultimo anno. In treno non riuscii a non mettermi vicino a lui, che mi tenne la mano sulla coscia per tutta la durata del viaggio, baciandomi per tenermi sveglia.

"Ludo, vieni" mi disse, era ormai notte e tutti dormivano.

Mi alzai dal mio posto e lo seguii fino al bagno, che chiuse con un incantesimo dopo il nostro ingresso. Mi sbatté contro la porta, baciandomi le labbra e il collo, mentre con una mano mi slacciava la camicetta rosa e con l'altra spostava le mutandine sa sotto la minigonna. "ti prego Theo" gli dissi, beccandomi uno schiaffetto come risposta.

"ti prego cosa, ludo?"

Aveva iniziato a massaggiarmi il clitoride con il pollice mentre con un dito iniziava a entrare dentro di me, facendomi uno dei ditalini migliori della mia vita. Mi teneva sotto scacco, baciandomi per farmi stare zitta. Conosceva ogni centimetro del mio corpo, sapeva come toccarmi e quanto farlo per farmi impazzire. Sentivo il suo medio che si muoveva deciso dentro di me, e non riuscii a trattenere un gemito troppo forte.

Quando lo sentì, non riuscì a fermarsi, si slacciò i pantaloni e, prendendomi per i capelli, mi fece inginocchiare davanti a lui.

Senza che avessi neanche il tempo di fare qualcosa lo liberò, mettendomelo tutto in bocca. Quanto mi piaceva quando prendeva così tanto il controllo. Mi aiutai con una mano, fin quando me la tolse e, prendendomi per i capelli, mi face arrivare il suo cazzo fino in gola.

Poi lo tolse velocemente e mi sollevò fino a posizionarmi sul lavabo. Li era in una posizione ottima per entrare dentro di me. "Quanto cazzo dei bella Ludo" mi sussurrò a fior di labbra prima di baciarmi ed entrare dentro di me. Scopare per noi era metterci l'anima e tutto l'amore che provavamo l'uno per l'altro.  Gemetti forte e mi bloccò i suoni dandomi un forte bacio, e mentre dava decise spinte dentro di me, mi accarezzò il clitoride, rendendomi incapace di stare zitta.

Le nostre lingue si intrecciarono e mi diede, come sempre, dei piccoli morsi sulle labbra. Poi si spostò sul collo, lasciandomi un succhiotto pienamente visibile anche con la camicia, amava marchiare il suo territorio. Mentre si spingeva dentro di me, come se non l'avesse mai fatto prima, mi tirava leggermente i capelli e mi accarezzava la schiena. Mi misi una mano sopra alla bocca per poter attutire i suoni che ne sarebbero fuoriusciti, il suo cazzo era davvero troppo grande e non riuscivo a sopportarne il piacere che procurava.

"ti amo tanto Mattheo Marvolo Riddle"

"ti amo anche io Ludovica Black"

Fu in quel momento che sentì un liquido caldo entrare dentro di me. Era venuto. Gli sorrisi e ci stringemmo in un forte abbraccio finché non sentimmo qualcuno che bussava e, rivestendoci di fretta, siamo usciti e tornati ai nostri posti.

Il primo giorno dell'ultimo anno era appena passato.

MATTHEO (18+)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora