Capitolo 1

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Un ticchettio fece aprire gli occhi a Young Mi, alle sette di mattina esatte. La ragazza si mise seduta sul letto, voltandosi verso la finestra e travando la fonte di quel rumore, la pioggia. Quella primaverile, leggera e sottile ma che faceva comunque abbastanza rumore e se uscivi, riusciva a farti ammalare. Distogliendo lo sguardo, la giovane cominciò a sentire i rumori a cui ormai era abituata. I passi delle domestiche che pulivano per casa e il chiacchiericcio. Non erano mai rumori talmente forti da essere sentiti benissimo da chiunque, e non erano neanche dei tipi di rumori da far svegliare qualcuno la mattina, semplicemente, Young Mi li conosceva tutti così bene per il semplice fatto che era solita ascoltarli con molta attenzione, quando iniziavano verso le sei del mattino, e spesso lei si ritrovava sveglia perché non riusciva a dormire e pur di soffocare i pensieri, ascoltava quei rumori quasi impercettibili, ma che comunque la aiutavano a distrarsi. Andò subito a fare una doccia e a vestirsi nel bagno della sua camera, pronta ad affrontare una nuova giornata.

Quando ebbe finito, uscì dalla porta della sua stanza, la quale era l'ultima nel lungo corridoio in cui erano presenti altre sei porte. Guardò in fondo al vasto corridoio, notando come era tutto già sistemato, segno che le domestiche erano già passate al piano di sopra. Si chiuse la porta della sua stanza alle spalle, incamminandosi verso la rampa di scale che si trovava in fondo al corridoio, prese a scendere uno ad uno gli scalini, con lentezza, incrociando nella strada le prime due domestiche.

- Buongiorno signorina Lee - dissero all'unisono, facendo un inchino.

Young Mi ricambiò l'inchino, continuando poi a scendere le scale. Poté subito sentire il mormorio proveniente dalla cucina, causato dalle solite chiacchiere tra sua madre e le domestiche. Si guardò intorno, controllando se ci fosse qualcuno e, cercando di non farsi sentire, si avviò verso la porta della casa, uscendo silenziosamente e andando a fare la sua solita camminata mattutina.

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- Kwon Soonyoung datti una mossa - sentenziò Jihoon, il migliore amico del ragazzo.

- Lee Jihoon, sai che nessuno ti ha chiesto di accompagnarmi, vero? -

- Infatti avrei evitato se avessi saputo che interessava di più a me che a te! -

- Ma non è vero! Mi interessa, ma non ha suonato la sveglia! -

Jihoon lo guardò male. - A te non suona mai la sveglia -

Jihoon stava accompagnando Soonyoung al suo primo colloquio di lavoro e avevano dovuto prendere un autobus, la metro e di nuovo un'altro autobus.

- Ma si può sapere quanto è lontana questa casa? - domandò Soonyoung, esausto.

Jihoon lo guardò un attimo dalla testa ai piedi.

- Non hai un bell'aspetto com'era richiesto nell'articolo -

Soonyoung lo guardò scioccato. - Ce la siamo fatta di corsa è normale che sono tutto trasandato! -

Jihoon lo fulminò. - Ce la siamo fatta di corsa per colpa tua! -

- È colpa della sveglia! - ribatté Soonyoung.

D'un tratto si bloccarono, nel sentire qualcuno schiarirsi la voce. Guardarono alle loro spalle e notarono di trovarsi davanti al cancello di quella che sembrava una villa. A schiarirsi la voce era stato un ragazzo, molto alto, che avrà avuto più o meno la loro età.

- Uno di voi due deve fare il colloquio? - chiese, voce profonda e imponente, quasi spaventosa.

Soonyoung alzò la mano, come se si trovasse a scuola, a quel punto Jihoon gli diede una gomitata.

- A voce - gli sussurrò.

Soonyoung si schiarì la voce e fece un inchino. - Io, signore, sono Kwon Soonyoung -

The Way You Changed Me | 𝐊𝐖𝐎𝐍 𝐒𝐎𝐎𝐍𝐘𝐎𝐔𝐍𝐆Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora