Charles

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Andava tutto di male in peggio da quando l'avevo lasciata.

Avevo tolto il suo nome da qualsiasi social, eliminato il suo numero e chiesto a chiunque la conoscesse di non parlarmi di lei o di quello che faceva.

Sapevo che Daniel la sentiva spesso, anche Carlos ogni tanto si era lasciato scivolare via il suo nome soave dalla labbra, ma aveva cambiato subito discorso. Lando invece mi aveva fatto intendere che avevo fatto una cazzata e probabilmente le era rimasto vicino pure lui. Forse se l'era portata a letto come mi aveva più volte istigato di fare quando ancora io e la bimba eravamo una coppia.

Il solo pensiero mi faceva vomitare, ma non credevo che la bimba si sarebbe lasciata andare così tanto con lui.

Respiravo un'aria nuova ogni weekend ma questo non bastava mai a farmi tornare indietro a quando eravamo felici.

Non riuscivo a spiegarmi come fosse possibile una cosa del genere : avevo sognato per tutta la mia vita di essere un pilota della Ferrari, in lotta per il Campionato di Formula Uno. Ed ora, che la stagione si era conclusa con esito positivo, non riuscivo ad essere felice.

Erano passati 6 mesi dall'ultima volta che l'avevo vista, il campionato si era concluso ed io avevo raggiunto il mio traguardo.

Finalmente ero campione del mondo.

Avevo vinto il mio primo mondiale, ma ciò non sembrava bastare a calmare il mio cuore in subbuglio per tutto ciò che era successo in questo 2024 bizzarro.

L'ansia cresceva sulla mia pelle e i polmoni sembravano restringersi sempre di più facendomi perdere la cognizione di qualsiasi cosa.

Le mie dita giocano con i bracciali e l'anello al mio indice nella speranza di poter alleviare questo stato di assoluto nervosismo, ma non funziona niente, lei era il mio calmante, in grado di assolvere qualsiasi mio male.

I suoi occhi blu come l'oceano.

Guardo il mare dritto davanti a me e sento che una parte di me manca inevitabilmente.

Mi ero preso una vacanza meritata, mi trovavo alle Mauritius, ma niente sembrava al suo posto, perché Léa non era con me.

Mi sentivo fuori posto persino mentre guidavo la mia Ferrari.

Per i sei mesi passati avevo fatto di tutto per non pensare a lei. Mi ero imbottito di gocce per dormire la notte, pastiglie per rilassare i nervi, spray per alleviare l'ansia, ma niente sembrava alleviare i miei mali.

Chanel ogni tanto si era presentata con Arthur al circuito, non aveva osato guardarmi in faccia, non mi aveva rivolto un misero saluto eppure potrei giurare di averla sorpresa fissarmi con insistenza un paio di volte.

Intenta ad osservare i miei lineamenti e convinta di potermi incenerire con il suo sguardo.

Ora che mi ritrovavo da solo, con degli amici, nelle isole più belle dell'universo, sentivo che qualcosa mi mancava.

Chiara scoppia a piangere e Marta cerca di calmarla mostrandole dei giochi di plastica.

"Vieni dallo zio, andiamo a fare un bagno  nel mare pieno di squali" dico prendendo la bimba in braccio e avvicinandomi al mare.

"State attenti" dice Marta.

"Hai capito? La mamma vuole che stiamo attenti" dico schiacciandole una guanciotta.

"Noi staremo attenti" sorrido strappando un sorriso alla piccola.

Questa bambina era terribilmente bella ed il colore dei suoi occhi mi ricordava quelli della mia bimba.

OCEAN EYES - Charles Leclerc Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora