Correre per la propria vita, correre per uscire da quell'edificio, correre per non morire, oppure arrendersi?
Prendi una scelta, o sarà il destino a scegliere per te.
Morire, o combattere?
Hai firmato la tua condanna, ma ne riscatterai la pena?
Io n...
Oops! This image does not follow our content guidelines. To continue publishing, please remove it or upload a different image.
La paura è un'emozione incontrollabile, non puoi mai decidere se avere paura o no, puoi solo scegliere di domarla un po', di aggirarla, ma non puoi controllarla. Questo mai.
E il ragazzo lo sapeva benissimo, perché mentre correva per I corridoi Infiniti dell'edificio, provava una paura matta e voleva solo fuggire da quel posto il prima possibile.
Aveva una paura fottuta della morte.
Se si deve dire tutta la verità, Han Jisung, questo era il nome del terzo ragazzo, aveva pensato diverse volte a cosa avrebbe provato se si fosse tolto la vita, o, in generale, se fosse morto.
Aveva pensato più volte al suicidio.
Eppure, ogni volta che ci pensava, non riusciva a fare a meno di domandarsi: "sarei davvero capace di farlo? Di abbandonare tutto e andarmene via senza sapere cosa accadrà nel mio futuro? Riuscirei a togliermi la vita?"
E la risposta che si dava era sempre solo una, alla fine, ed era no.
Non sarebbe riuscito ad uccidersi perché aveva paura. E per quella paura non era mai riuscito a tirare la corda, o a fare uscire il sangue perché le sue mani tremavano ogni volta che ci provava.
La risposta era sempre la paura. Tutti i pensieri che inondavano la sua mente, tutti quegli "e se" che non gli permettevano di continuare, erano paura.
Ma se aveva paura sia della morte, che della vita, cosa voleva fare?
Non si era ancora dato una risposta a quella domanda. La verità era che non riusciva a darsela, quindi continuava a posticipare la sua risposta definitiva.
Non sapeva cosa voleva fare di se stesso ma in quel momento, durante la sua Corsa sfrenata per la libertà, capì che il tempo di posticipare la risposta era finito.
Doveva farsi una risposta o gliel'avrebbe data l'edificio con i suoi mille pericoli mortali.
Cosa avrebbe scelto Han Jisung?
Doveva scegliere in fretta, non aveva tutto il tempo.
Tik Tok
Tik Tok
La paura può essere un'amica, ma molto spesso anche una potente nemica.
Tik Tok
Tik Tok
Iniziò a correre più veloce, pensando alla paura, la sua più vecchia e affezionata amica-nemica.
La paura lo accompagnava da anni, Jisung non ricordava più nemmeno quanti, e lo aveva sempre rinchiuso.
Era arrivata come ansia, legandolo ad un palo invisibile. Non sapeva cosa sarebbe successo se si fosse allontanato dal palo, ma la voce nella sua testa, quella fottuta ansia, gli diceva che non doveva provarci, che quel palo era sicuro, mentre tutto il resto era pericolo.
