Capitolo Cinque

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Cole Fell, ormai ex professore e attuale custode dell'istituto si era alzato prima dell'alba e aveva preparato una tazza di tè. La tazza di tè in questione non era per lui, però.

Era uscito dalla sua abitazione e aveva ripercorso tutta la strada fino all'Accademia, era entrato con le chiavi e nel silenzio più totale, seguito solo dallo sguardo degli Occhi di guardia, era entrato nella stanza del professor Nathan Weber.

Il professore, però, non c'era. Al suo posto, invece, c'era sua moglie – ancora in camicia da notte – che chiaramente aveva dormito forse una o due ore quella notte.

"Nathan è uscito mezz'ora fa" Olivia lo informò, stringendosi nella sua vestaglia. "Non mi ha detto cosa doveva fare" erano rare le volte che le comunicava dove andasse o cosa dovesse fare.

Cole Fell annuì. "Non sono qui per lui" disse, poi le porse la tazza di tè. "Ormai sarà freddo... mi dispiace" aggiunse, mentre si avvicinava.

Olivia prese la tazza di tè dalle sue mani e annusò il suo contenuto, scettica. Non disse nulla, non ringraziò.

"Nathan mi ha telefonato, ieri notte... mi ha raccontato cosa è successo" spiegò l'uomo, abbassando lo sguardo. Cole non era un fan del contatto visivo. Si sistemò gli occhiali sulla punta del naso e poi continuò. "Il tè ti aiuterà a rilassarti".

"Non posso rilassarmi adesso... ho lezione fra due ore" la risposta di Olivia fu fredda... come il tè che reggeva fra le mani.

"Prenderai un giorno di malattia... nessuno dirà nulla. Lo attribuiranno tutti al nervosismo per la situazione estremamente stancante in cui ci troviamo. I professori sono sottoposti quotidianamente a un livello di stress non indifferente".

Olivia fece per bere un sorso, ma Cole la fermò. "Stenditi, prima. È forte..."

La donna sospirò ma fece come le era stato detto. Tornò a letto, si sistemò comodamente tra cuscini e lenzuola e poi prese lentamente a bere quell'intruglio gelido, tremendamente amaro...

"È un infuso di funghi" spiegò Cole. "Nathan sta già provvedendo ad avvisare sua madre, non preoccuparti. Oggi puoi prenderti la giornata libera..." disse.

Olivia finì la tisana, mise giù la tazza e subito il mondo iniziò a diventare più pesante. La stanza iniziò a girare attorno a lei, sentiva gli arti spingere verso il basso, pesanti come cemento.

Non aveva nemmeno la forza di aprire bocca e parlare.

"Sono venuti degli studenti a parlare con me. Mi hanno detto che sono venuti anche da te... smettila di parlare con gli studenti" l'avvertì lui in tono gelido. "Credi di essere speciale?" sbuffò una risata amara. "Credi che la prima moglie di Nathan sia davvero morta di cancro come vuole far credere sua madre?"

Le palpebre di Olivia stavano chiudendosi lentamente, ma il suo cervello era ancora sufficientemente sveglio.

"Anche lei era come te, come me... è fuggita con un'Occhio. Una donna. La madre di Nathan ha fatto credere a tutti che fosse morta. Hanno seppellito qualcuno... non ho idea di chi. Judy non sa niente... mi sorprende che Nathan non ti abbia detto nulla" Cole andò a riprendere la tazza. "Ti conviene tenere la bocca chiusa altrimenti tu e Mary potreste essere le prossime a sparire nella foresta senza lasciare traccia".

Olivia perse i sensi, cadendo in un sonno profondo abitato da incubi terribili dai quali non aveva modo di scappare, né aveva la possibilità di risvegliarsi.

*

Contrariamente a quello che si aspettavano, la lezione di storia di quella mattina sarebbe stata tenuta dal professor Weber e non dalla professoressa King.

Broken Mirrors - Specchi InfrantiDove le storie prendono vita. Scoprilo ora