un amore proibito - Daniel Daddetta

Capitolo 1

Oggi è l'ultimo giorno prima delle vacanze invernali, e come tutti i giorni da ormai 3 anni mi sto preparando per andare a lezione. Come outfit scelgo qualcosa di comodo e caldo, date le nevi presenti qui a New York. Opto per una tuta grigia e un maglioncino nero corto ma pesante. Indosso una felpa dello stesso colore dei pantaloni e una giacca pesante nera. Metto le air force 1, prendo lo zaino e vado a scuola con la mia audi q3 bianca.

***Skip Time***

Esco da scuola e controllo le notifiche sul telefono e noto subito dei messaggi da mia madre.

A(Anna, la madre): Ei tesoro, tutto bene? Questo Natale riesci a venire a casa?

R: No mamma, hanno tolto gli aerei per la troppa neve

A: Ah mi dispiace tantissimo. Ci mancherai molto

R: Anche voi mi mancherete molto, scusa

A: Non ti preoccupare se non ci sono voli non è colpa tua. Gli altri capiranno

R: Lo spero. Dopo ti chiamo, ora torno a casa.

A: Va bene a dopo

R: A dopo

Non era vero, i voli per tornare a casa c'erano e avevo già comprato i biglietti, ma io volevo fare una sorpresa a tutta la mia famiglia. Tornai a casa e preparai subito la valigia perchè sarei partita la mattina seguente. Presi praticamente tutto l'armadio, ma va bene lo stesso.

Preparai la cena per me e per la mia coinquilina, feci un'insalata di lattuga e pollo, il mio piatto preferito.

Lavai i denti e mi misi il pigiama. Guardai l'ora e vidi che erano già le 21.30, cosi mi infilai sotto le coperte e impostai la sveglia per le 4 del mattino, il mio volo era alle 7.30. Chiusi gli occhi e velocemente mi addormentai.

***La mattina seguente***

Il suono della sveglia mi rimbombò nelle orecchie facendomi svegliare di soprassalto. Non avevo voglia di alzarmi, però mi ricordai il perchè avevo la sveglia a quell'ora, così saltai giù dal letto e mi diressi a fare colazione. Mangiai uno yogurt proteico e una barretta, anch'essa proteica.

Mi andai a lavare e mi vestii. Indossai una semplice tuta nera con un maglioncino bianco, presi la valigia, misi le scarpe e la giacca, e partii alle 5.30.

Arrivai in aeroporto alle 6.00 del mattino e vidi che il mio volo era puntuale, non in ritardo come al solito. Aspettai un'ora seduta su quelle scomodissime sedie e aprii tiktok. Il primo video che mi appare è un edit su dadda. Il prototipo di ragazzo ideale di ogni donna sulla faccia della terra. Ha 35 anni e ne dimostra di meno. Finalmente l'aereo arrivò, così mi diressi verso il mio gate e entrai in aereo. Guardai tiktok per un'altra ora e poi mi addormentai.

Mi svegliai e notai che l'aereo era vuoto, non c'era più nessuno eppure eravamo ancora in volo. Andai in bagno pensando che ci potesse essere qualcuno ma non notai nessuno. Corsi al mio posto e chiamai la hostess. Non arrivò nessuno così andai nel centro di controllo in cui era proibito entrare e notai la porta di emergenza aperta. Mi sporsi un pochino ma le vertigini mi resero tutto più difficile. Improvvisamente mi sentii leggera come una piuma e mi accorsi di avere gli occhi chiusi, li aprii e vidi che mi ero appena buttata dall'aereo in volo. Iniziai a urlare ma l'impatto con la terra arrivò prima del previsto.

Sentii qualcuno che mi scuoteva e d'improvviso sobbalzai. Mi svegliai completamente sudata e tremolante. Notai che la persona che mi stava toccando era la hostess che mi chiese se stavo bene. Respiravo a fatica e riuscii a balbettare qualcosa.

H(hostess): ei tutto bene?

R: N-on respi-ro. A-iu-to

H: Soffri di asma per caso?

Mi chiese tutta preoccupata

R: N-no

H: Allora respira con me ok? hai solo avuto un attacco di panico. Brutto sogno?

R: S-si

La hostess mi aiutò a riprendermi e quando mi calmai la ringraziai

R: Grazie mille

H: Non c'è di che. Per qualsiasi cosa premi quel pulsante

E se ne andò. Notai che ormai mancava solo un'ora e decisi di non addormentarmi nuovamente ma di scrivere a Jas.

***Spazio autrice***

Non so se questo si definisca un capitolo lungo o corto, ma so che ci ho messo tutta me stessa e tutta a mia passione. Spero vi piaccia.

-Noemi