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Le 2 ora di matematica sono finite e ora ci aspetta un ora di storia.
Il prof entra e tutti si siedono ai loro posti.
"Buongiorno ragazzi,bene bene cominciamo ma prima bisogna mettersi d'accordo per la cena di fine anno"
Ah è vero la stupida cena di fine anno con la classe! Ho sempre odiato questo cose, ho sempre odiato la mia classe in particolare una persona,Susan.
Avete presente la ragazza perfetta dove nei film americani viene amata da tutti e dove prende in giro tutte le ragazze che non sono come lei? Ecco pensavo esistessero solo in America ma mi sbagliavo.
Lei si diverte a criticarmi e a farmi del male e con lei si aggiungono centinaia di persone quindi vengo presa di mira da metà scuola per causa sua.Non solo mi critica per il mio corpo ma anche per come mi vesto,cosa metto,il colore dei miei capelli,come cammino e migliaia di altre cose non è mai contenta se non fa del male a qualcuno.
"Ehilà Sara ci sei?"
"Oh! Si mi scusi prof "
"Allora qualche idea?"
"Potremmo andare a mangiare una pizza"
"Hmm buona idea,chi è d'accordo?"
Stranamente tutta la classe è d'accordo con me
"Bene allora è deciso, prenoto per quante persone?"
Siamo 20 persone quindi alzo la mano e dico
"20, per 20 persone prof "
"21 prof, la Sara occupa 2 posti"
Mi giro dopo aver sentito il mio nome e vedo Susan che se la ride con il suo gruppetto per la cosa che ha appena detto.Mi sembrava strano che non avesse ancora detto la sua cattiveria del giorno.
"Susan smettila" grida il prof.
Mi giro verso Fabio e vedo che mi fa' cenno di stare tranquilla io annuisco ma fa male.
Nessuna persona da abbastanza peso a le parole che dicono su le persone grasse,non sanno quanto fa male quindi si limitano a dirci di stare tranquilli e dì convincerci che non siamo grasse ma le loro parole non servono a niente.Ritorno a concentrarmi su quello che il prof sta dicendo ma non ce la faccio esco di corsa e vado al bagno.Inizio a piangere. Ritorno in classe e tutti mi guardano incuriositi,anche il prof,ma nessuno mi chiede come sto,come se a nessuno importasse di come mi sento,mi siedo al mio posto e seguo la lezione.
In questo momento sto ammirando la mia classe di merda e il mio sguardo si sofferma su Fabio,l'unico motivo per cui vengo a scuola e per cui non cambio città.
Fabio è diverso,più che diverso lo definirei speciale,speciale perché è gay.Si,lui è gay e quindi anche lui,come me viene criticato primo perché è gay e secondo perché è mio amico.
Anche lui soffre in silenzio ed io sono l'unica a sapere che ogni pomeriggio lui si rifugia in camera sua e comincia a piangere,piangere per delle persone che non meriterebbe nemmeno una lacrima.
È così dura non essere liberi,non poter mostrare a tutti quello che siamo per paura di non essere amato, è difficile vivere in questo mondo pieno di gente non libera che finge di essere qualcuno altro solo per essere accettato dalla società che ad oggi sta solo rovinando la vita a dei ragazzi diversi,scusate mi correggo,ragazzi speciali!
Che è solo grazie a loro,a noi, che il mondo è bello.
Il mio pensiero sulla società che critica la persona per come è realmente viene interrotto dal suono della campanella.
Mi alzo dalla sedia arrabbiata e vado in stazione per poi arrivare finalmente a casa.

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